Da venerdì 23 maggio 2025 la Galleria degli affreschi, dopo decenni viene riaperta al pubblico e entra a far parte del percorso museale permanente del Museo degli Innocenti di Firenze. Gli spazi sono stati inaugurati martedì 20 maggio alla presenza di Maria Grazia Giuffrida, presidente dell’Istituto degli Innocenti, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, Sara Funaro, sindaca di Firenze, Simona Pasquinucci, responsabile della Divisione curatoriale delle Gallerie degli Uffizi e Sabrina Breschi, direttore generale dell’Istituto degli Innocenti, e con il patrocinio del Comune di Firenze.
La Galleria e le Stanze del priore, situate lungo il quadrilatero interno del complesso architettonico dell’Istituto degli Innocenti, insistono sul portico del Cortile degli uomini e nel corso dei secoli hanno assolto a diverse funzioni ospitando anche uffici e altre attività dell’amministrazione.
Nel 1971 vi trovano collocazione un nucleo di sinopie e di affreschi staccati ricevuti in deposito dalla Soprintendenza alla Gallerie fiorentine - oggi Gallerie degli Uffizi -, successivamente all'Alluvione di Firenze del 1966. Le opere custodite in Galleria sono in tutto 28: 27 sinopie e affreschi staccati in deposito, fra i quali due nuclei particolarmente significativi costituiti dal ciclo pittorico della seconda metà del Cinquecento di Alessandro Allori e bottega, e da due pregevoli dipinti murali di Lorenzo Monaco datati agli inizi del Quattrocento, e la Disputa di Santa Caterina d’Alessandria con i filosofi di Bernardino Poccetti di proprietà dell’Istituto. Molte tra queste opere, che risalgono a un arco cronologico che va dal XIII al XVIII secolo circa, erano state fino ad allora custodite presso il Cenacolo di San Salvatore a Ognissanti e, dopo l’Alluvione, furono restaurate ed affidate all’Istituto, in concomitanza con il trasferimento e il riordino del Museo degli Innocenti al primo piano.
La Galleria è stata resa completamente accessibile e il percorso espositivo è stato completamente rivisto e aggiornato e segue ora un ordinamento principalmente cronologico e tematico, con un allestimento che valorizza la presenza della raccolta e favorisce la visione ravvicinata delle opere, anche grazie alla loro collocazione a parete a un’altezza ‘ribassata’, ma conserva, ove possibile, le precedenti collocazioni a testimonianza della lettura offerta dal tempo. I pannelli informativi realizzati per accompagnare la visita raccontano gli spazi e le opere, soffermandosi su con approfondimenti sulle tecniche di realizzazione e di restauro dell'affresco.
Finanziamento nell'ambito del progetto del Ministero della Cultura PNRR M1C3-3 / Investimento 1.2, per la “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei e luoghi della cultura pubblici, non appartenenti al Ministero della Cultura" Il progetto di riqualificazione
Nell’agosto del 2023 viene presentato il progetto di riqualificazione e ottiene il finanziamento nell'ambito del progetto del Ministero della Cultura PNRR M1C3-3 / Investimento 1.2, per la “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei e luoghi della cultura pubblici, non appartenenti al Ministero della Cultura" del valore di 498.603,20 euro, grazie al quale, unitamente a risorse proprie dell'Istituto, è stato possibile realizzare i lavori per rendere pienamente accessibili e fruibili gli spazi della Galleria degli affreschi e gli interventi per la valorizzazione del patrimonio di opere qui custodite. L’intervento ha riguardato, in sintesi: l’installazione di nuovo ascensore, in sostituzione del precedente, con modello accessibile anche alle persone con disabilità, funzionale al collegamento dal piano terra alla Galleria degli affreschi e a gli uffici posti al piano secondo; la realizzazione di un sistema di rampe per superare i dislivelli interni alla Galleria; la realizzazione di nuovi servizi igienici pienamente accessibili; la realizzazione di nuovi impianti di climatizzazione, controllo umidità per le opere esposte, rilevazione fumi, elettrico, videosorveglianza e illuminazione e opere edili connesse. La riqualificazione inoltre, oltre che all’abbattimento delle barriere architettoniche e cognitive è stata orientata anche all’abbattimento di quelle cognitive.
Oltre alla Galleria degli affreschi l’intervento di riqualificazione ha coinvolto anche la Cappellina della suore, riscoprendone l’affaccio privilegiato sulla chiesa di Santa Maria degli Innocenti, e le due Stanze del priore che sono state completamente ristrutturate, arredate e dotate delle tecnologie necessarie per lo svolgimento di attività culturali e piccoli eventi espositivi.
Interventi conservativi e di ricerca
Preliminarmente ai lavori, gli affreschi staccati della Galleria sono stati rimossi dalle pareti in cui si trovavano e sono stati temporaneamente alloggiati in un’area interna appositamente adibita a deposito. Sia le opere della raccolta, sia l'affresco di Bernardino Poccetti eseguito nel vestibolo che precede le Stanze del priore sono state sottoposte a un accurato intervento di manutenzione straordinaria consistito in diversi tipi di pulitura, consolidamento e ritocco pittorico. É stato quindi realizzato un nuovo sistema di staffatura. L’intervento, nel suo complesso, ha costituito un’importante occasione di ricerca per il Servizio Archivio, Museo e attività culturali ai fini dell’elaborazione del progetto museologico, offrendo inoltre l'opportunità per l’avvio di nuovi studi sulle opere della raccolta di affreschi, grazie alla collaborazione del Dipartimento SAGAS dell'Università degli Studi di Firenze, che ha contribuito alla redazione degli apparati informativi e sta implementando la piattaforma web che raccoglierà e renderà fruibili on line contenuti di approfondimento sulle opere della Galleria.
Accessibilità e strumenti
L’intervento, che ha favorito l’accessibilità fisica degli spazi, è stato accompagnato da azioni e strumenti destinati a garantire e migliorare il percorso di visita da parte di pubblici speciali.
E' stato esteso il percorso di visita tattile per persone cieche e ipovedenti che sino a ora era incentrato su alcune opere collocate in particolare nel Percorso Storia e che si è arricchito della presenza di due riproduzioni tattili in quadricromia e braille, una dedicata all’affresco di Bernardino Poccetti con la Disputa di Santa Caterina d’Alessandria, posto nel vestibolo antistante le Stanze del priore, e l’altra posta in Pinacoteca e riguarda i celebri Putti in fasce di Andrea della Robbia.
Per favorire l’accessibilità di persone con disabilità intellettive è stata realizzata una nuova guida per la lettura facilitata del Museo che comprende anche della Galleria degli affreschi.
Per migliorare l'inclusività e l'accessibilità è stata rinnovata la segnaletica dell’intero percorso museale, mentre la Galleria degli affreschi è stata dotata di pannelli informativi e di didascalie delle opere, nel rispetto della loro leggibilità e comprensione.
Infine sempre per favorire l’accessibilità ai contenuti e alla fruizione del Museo è stato realizzato il nuovo sito web in lingua italiana e inglese https://www.museodeglinnocenti.it/ .
Una specifica attenzione è stata rivolta alla formazione degli operatori museali sul tema dell’accoglienza dei visitatori e in particolare delle persone con disabilità.
Le opere in Galleria
Le sinopie e gli affreschi staccati provengono da diversi luoghi di Firenze e dintorni e sono stati realizzati tra il XIII e il XVIII secolo: l'affresco più antico, proveniente da una abitazione privata, presenta i frammenti di una decorazione parietale policroma, con motivi vegetali e animali.
Particolare importanza riveste il ciclo pittorico realizzato da Alessandro Allori e bottega per la cappella dell'Ospedale delle Donne di Santa Maria Nuova nel 1576, con episodi dell'Antico Testamento e sei monumentali figure di profeti, che rimandano agli affreschi michelangioleschi della Cappella Sistina in Vaticano. Sull'ultimo affresco è riportata la data di esecuzione secondo stile fiorentino. L'opera più recente risale al XVIII secolo e raffigura una Adorazione dei Pastori monocroma.
Dalla Galleria si accede all’ambiente del piccolo oratorio comunemente indicato come Cappellina o Cappellina delle suore che venne costruito nel 1955, dopo che la cappella interna - situata nel Cortile delle Donne - venne destinata ad aula della Scuola di puericultura. A seguito di questa diversa destinazione di uso, la Curia fiorentina ottenne dall’Amministrazione degli Innocenti la costruzione di un “oratorio semplice e funzionale” per le suore di Santa Marta, che risiedevano in Istituto dal 1938 svolgendo diverse funzioni assistenziali.
L’oratorio venne consacrato il 1° dicembre 1956 da don Attilio Piccini, parroco e archivista dell’Istituto degli Innocenti, delegato dalla Curia alla celebrazione. La Cappellina fu dedicata al Santissimo Crocifisso, presumibilmente per la presenza sopra l’altare di un crocifisso ligneo del XVI secolo.
Lo spazio, interamente ristrutturato con il riscoperto affaccio sulla Chiesa di Santa Maria degli Innocenti, ospita ora alcuni dei più pregevoli affreschi staccati in deposito al Museo degli Innocenti dal 1971, tra cui due notevoli opere di Lorenzo Monaco (Piero di Giovanni, Firenze, documentato 1391-1422).
L'affresco raffigurante una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni Evangelista (1400-1410) fu realizzato, probabilmente, per il convento delle oblate di Santa Maria Nuova e presenta un'iconografia diffusa nei luoghi di cura e di sepoltura, con San Giovanni e la Madonna seduti a terra ai piedi della Croce. Le figure dei dolenti, rese nei soli toni del grigio, invitano alla meditazione sui temi della sofferenza e del conforto.
Caratteri simili presenta anche l'intensa rappresentazione del Cristo in Pietà (1411-1413), la cui esecuzione è stata invece recentemente ricondotta al perduto Oratorio della famiglia degli Alberti, nel monastero camaldolese di Santa Maria degli Angeli di Firenze. L'eccezionalità di quest'opera, concepita come paliotto murale (il rivestimento della parte anteriore dell'altare), risiede nella scelta della pittura ad affresco al posto della più comune tavola dipinta.
Un’ala della Galleria è dedicata alle sinopie e all'approfondimento sulle tecniche di realizzazione e restauro dell'affresco. Vi si trovano opere quattrocentesche di Bicci di Lorenzo (Madonna col Bambino tra San Giovanni Battista e Santo monaco, Sant’Antonio abate; Madonna col Bambino tra i Santi Leonardo e Giorgio) e la seicentesca Ultima cena di Matteo Rosselli.
Nel vestibolo di ingresso alle Stanze del priore, è possibile ammirare l’affresco di Bernardino Poccetti con La Disputa di Santa Caterina d’Alessandria con i filosofi, realizzato nel 1612. Si tratta dell’ultima di una serie di opere eseguite dall'artista nel periodo in cui fu ospite degli Innocenti, tra cui gli affreschi celebrativi della famiglia Medici nel loggiato di facciata e, soprattutto, la Storia degli Innocenti che si trova al piano terra nello spazio oggi denominato appunto “Sala Poccetti”.
La costruzione delle Stanze del priore - ora ristrutturati e adibiti a sala proiezioni e a spazi convegnistici ed espositivi - fu avviata nel 1445 affinché il priore, o spedalingo, potesse abitare all’interno dell’edificio. Per questo fu necessario apportare la prima modifica architettonica all'impianto brunelleschiano, rialzando il corpo di fabbrica della facciata.
Per maggiori informazioni: https://www.museodeglinnocenti.it
Foto: Giona - Jonah (1576) Alessandro Allori - Firenze, 1535-1607
Affresco staccato /detached fresco