A cent’anni dalla morte di Armando Spadini, pittore fiorentino che Giorgio de Chirico definì “il Renoir italiano”, Accademia di Belle Arti di Firenze, Fondazione Ragghianti e Museo Ardengo Soffici presentano la giornata di studi “Acuto senso e profondo amore”. Nuove ricerche su Armando Spadini a cent’anni dalla morte, a cura di Gaia Bindi, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, Paolo Bolpagni, Direttore della Fondazione Ragghianti di Lucca e Giovanna Uzzani, Direttrice del Museo Soffici, con Michele Amedei.
La giornata di studi, aperta a tutti gli interessati e agli appassionati di Storia dell'Arte, si svolgerà lunedì 24 novembre a Firenze (Sala Pretoni dell’Accademia di Belle Arti, via San Gallo 22) a partire dalle ore 9.30. Seguirà, martedì 25 novembre, un doppio appuntamento: in mattinata a Lucca (Sala “Vincenzo Da Massa Carrara”, Fondazione Ragghianti) e, nel pomeriggio, a Poggio a Caiano (Museo Ardengo Soffici e del ’900).
Le due giornate si svolgeranno anche in diretta streaming sui canali ufficiali degli enti promotori, visibili sempre nelle tre sedi tramite i collegamenti a distanza.
Nato a Firenze nel 1883, appena diciassettenne Armando Spadini si iscrisse all'Accademia di Belle Arti, dove studiò con Giovanni Fattori. Sempre in Accademia, agli inizi del ‘900, con l’artista e maestro Adolfo De Carolis fu tra i fondatori della rivista “Leonardo”, per cui realizzò xilografie e illustrazioni. Fra i cavalletti dell’Accademia trovò anche l’amore: Pasqualina Cervone, sua musa e poi consorte, che ritrasse in molte opere. Si trasferì a Roma grazie alla vincita del Pensionato Artistico Nazionale nel 1909 e lì visse fino alla morte precoce, nel 1925.
Alcuni suoi dipinti sono tra i più celebri dell’arte del Novecento italiano: sua è l’immagine riprodotta sul retro delle mille lire coniate fra il 1990 e il 1998 – dedicate a Maria Montessori – con i “Bambini che studiano”.
Firenze conserva un suo autoritratto e numerose sue opere alle Gallerie degli Uffizi. L’Accademia di Belle Arti conserva quattro suoi disegni-studio per l’opera “Mosè salvato dalle acque” all’interno del Fondo Carena.
Figura centrale del panorama artistico fiorentino e romano dell’epoca, Armando Spadini si distingue per una pittura intima, raffinata, ricca di luce e di umanità, apparentemente lontana dagli sperimentalismi avanguardistici e dalle contemporanee correnti artistiche francesi.
Oggi la sua opera si riaffaccia prepotentemente nel dibattito storiografico contemporaneo grazie a nuove fonti archivistiche, carteggi inediti e approfondimenti stilistici, indagati nelle due giornate di studio secondo diverse prospettive. “Acuto senso e profondo amore” – citazione dall’epigrafe commemorativa scritta da Ardengo Soffici e voluta da Felice Carena nel 1925 per ricordare agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze il luogo dove Spadini si era formato – vuole essere l’occasione per restituire all’artista il posto che gli spetta nella storia dell’arte italiana ed europea del XX secolo, e per far conoscere al pubblico un interprete capace ancora oggi di emozionare per la straordinaria qualità della sua pittura..
Al convegno interverranno gli studiosi: Michele Amedei, Gaia Bindi, Paolo Bolpagni, Manuel Carrera, Francesco De Carolis, Benedetta Fanciulli, Cristina Frulli, Elena Lazzarini, Elena Marconi, Marco Moretti, Giovanni Occhini, Agnese Sferrazza, Carlo Sisi e Valentina Zucchi, mentre le conclusioni saranno affidate a Mirella Branca.
Per maggiori informazioni: www.accademia.firenze.it
Foto: Armando Spadini, Confidenze. Scena familiare (1919-1922), Galleria d'Arte Moderna, Palazzo Pitti