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martedì 16 aprile 2024

Scrittori raccontano scrittori: Alessandro Zaccuri racconta Carlo Betocchi al Vieusseux

17-03-2018

Sabato 17 Marzo, alle ore 11.00, con Alessandro Zaccuri su Carlo Betocchi prosegue il cammino verso i 200 anni del Gabinetto Vieusseux in Palazzo Strozzi con la seconda edizione di Scrittori raccontano scrittori, un programma di rilettura dei classici del Novecento a cura di Alba Donati e Gloria Manghetti. Il progetto ha il Patrocinio del Comune di Firenze e del Centro per il Libro e la Lettura del Mibact, ed è stato sostenuto e condiviso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

Scrittori raccontano Scrittori rientra nel percorso  di avvicinamento ai 200 anni nel Gabinetto Vieusseux. Iniziato nel 2017, e quest'anno alla sua seconda edizione, il ciclo prevede che ogni anno dieci scrittori/scrittrici siano invitati a scegliere un Autore del novecento da raccontare ai ragazzi non prima, però, di aver consultato i preziosi documenti conservati nell’Archivio Contemporaneo del Vieusseux alla ricerca di  qualcosa di nuovo.  Gli scrittori e le scrittrici hanno scelto un autore compagnoa, maestroa, di cui raccontare la storia, la figura intellettuale, il percorso, la vita, i libri partendo dalla consultazione delle carte conservate in sede.

“Abbiamo chiesto agli scrittori di oggi - dice la presidente Alba Donati - una rilettura degli scrittori di ieri fatta a partire da qualcosa di nuovo trovato nei loro appunti, negli scarabocchi, in una variante scritta a margine, in un disegno sul quaderno di appunti. Un gesto importante che offre la possibilità  ai più giovani di venire a conoscenza di quel deposito di ricchezze che è un fondo archivistico.”

L’archivio Bonsanti ha più di 150 fondi, “un suggestivo percorso – dice la direttrice Gloria Manghetti – tra autografi, dipinti, libri, oggetti, fotografie, e cimeli vari che ben si prestano a un viaggio della o nella memoria.”. L’obiettivo è portare gli studenti del liceo ad ascoltare 10 lezioni eccellenti, fatte dai migliori scrittori di oggi su 10 scrittori di ieri. Sensibilizzare quindi le giovani generazioni a conoscere da vicino e da dentro la letteratura, e recuperare l'amore per la cultura umanistica.

Nell’esperienza di Carlo Betocchi il legame fra vita quotidiana e poesia è tanto stretto da risultare inscindibile. È l’autore stesso ad ammetterlo a più riprese, per esempio in una breve lettera inviata a Leone Piccioni nel 1977 in occasione della chiusura della rivista “L’Approdo Letterario”. «Per me la vita è una sola – scrive tra l’altro Betocchi – e non si è mai distinta in vita e letteratura: anche perché io non sono un letterato ma semplicemente un uomo presente alla vita». A partire da questo e da altri documenti conservati presso l’Archivio Bonsanti del Gabinetto Vieusseux, Alessandro Zaccuri ricostruisce alcuni episodi significativi per l’opera di Betocchi, con particolare attenzione al rapporto con la madre Ernesta Ermini, alla quale è ispirata la bellissima “Lettera d’autunno”.

I prossimi incontri:  Francesca Manfredi su Dino Buzzati (24/03), Valeria Parrella su Anna Maria Ortese (07/04), Alessandra Sarchi su Paolo Volponi (14/04).

Alessandro Zaccuri è nato a La Spezia nel 1963. Giornalista del quotidiano «Avvenire»,  ha  esordito come narratore nel 2003 con il reportage Milano, la città di nessuno (l’Ancora del   Mediterraneo, Premio Biella Letteratura e Industria). Da Mondadori ha pubblicato i romanzi Il  signor figlio (2007, Premio Selezione Campiello), Infinita notte (2009) e Dopo il miracolo, 2012, Premio Frignano e Premio Basilicata). È inoltre autore dei racconti raccolti in Che cos’è una casa (Cittadella, 2009), dell’ebook Il Deposito (40k,  2010), del racconto per ragazzi Peppi va alle Hawaii (San Paolo, 2013) e di alcuni saggi su temi dell’immaginario contemporaneo: Citazioni  pericolose (Fazi, 2000), Il futuro a vapore (Medusa, 2004) e In terra sconsacrata (Bompiani, 2008).

Carlo Betocchi (Torino 1899 - Bordighera 1986) nasce a Torino da padre ferrarese e madre toscana. Il padre, impiegato nelle Ferrovie dello Stato, nel 1906 viene trasferito con la famiglia a Firenze dove muore nel 1911. Il giovane Carlo, rimasto orfano con i fratelli Giuseppe e Anita, viene educato dalla madre la quale segue con particolare cura la sua formazione spirituale. Tra il '29 e il '38 si occupa di una rubrica di poesia («Lettura di poeti») e in quegli anni collabora a varie riviste: «L'Orto», «Il Selvaggio», «Circoli», «Primato», «Campo di Marte», «Letteratura». Fece parte del gruppo fiorentino del Frontespizio, condividendo l'ispirazione cattolica della rivista. Per le edizioni del «Frontespizio», viene pubblicata la sua prima raccolta di liriche: Realtà vince il sogno (1932). Seguono nel tempo Altre poesie e Notizie di prosa e poesia, comparse rispettivamente nel 1939 e nel 1947 e, in seguito, L'estate di San Martino (1961), Prime e ultimissime (1974) e Poesie del sabato (1980). È il rappresentante di un realismo in cui la poesia è fatta di cose eppure è una continua tensione all'assoluto. Soprattutto nelle prime raccolte i temi prediletti sono la realtà rurale della Toscana e i suoi valori semplici e autentici. In altre raccolte un realismo da canto popolaresco, incline alla meditazione e all'elegia, s'innalza a visioni surreali.

I progetti sono stati pensati per le scuole medie superiori. Ogni incontro sarà seguito da un massimo di due classi.  Gli incontri saranno comunque aperti al pubblico fino a esaurimento posti.

Info: www.vieusseux.it