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venerdì 01 novembre 2024
"Le Parole del Vieusseux", incontro online con la reporter Francesca Mannocchi
12-12-2020
Sabato 12 dicembre 2020, alle ore 11.00, la giornalista freelance, scrittrice e documentarista Francesca Mannocchi parlerà di "Migrazione" nel nuovo incontro del ciclo "Le Parole del Vieusseux", promosso in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della storica fondazione ospite di Palazzo Strozzi a Firenze. Nel rispetto delle nuove normative anti-covid, l'appuntamento si svolgerà online sulla piattaforma virtuale Più Compagnia del Cinema La Compagnia e resterà a disposizione fino alle 11.00 di sabato 19 dicembre 2020. I video saranno in seguito consultabili sulla pagina YouTube del Gabinetto Vieusseux.
Siamo ancora capaci di tendere la mano a chi ha bisogno? Siamo capaci di pensare che tutte le vite hanno lo stesso valore? Queste e altre domande ci pone con la sua delicata potenza la reporter Francesca Mannocchi. La scrittrice, documentarista e giornalista freelance esperta di migrazioni e conflitti internazionali, affronterà la complessità del fenomeno migratorio partendo da una domanda: in cosa lo straniero che bussa alla mia porta mi è simile? Per i latini la radice Hos genera il nemico e genera l’accogliente, genera l’hostis e genera l’hospes. I corpi delle persone migranti, i corpi in movimento o peggio, i corpi non più vivi dei naufraghi, oggi, ci raccontano la paura generata dall’ospite percepito come nemico. Un racconto per immagini e testi che percorre confini geografici e letterari, interrogandosi sui sentimenti contraddittori generati dall'Altro da noi e sulle risposte che siamo in grado di dare alla sua richiesta di ospitalità. Perché è dalla nostra capacità di fare spazio all’Altro, qualunque Altro che inaspettatamente bussi alla nostra porta, che dipende la qualità del nostro cammino nel mondo. E con esso, il nostro grado di civiltà.
Prima di stabilirsi a Firenze, Giovan Pietro Vieusseux viaggiò per i suoi commerci nell'Europa del Nord e in Tunisia, e al suo innato cosmopolitismo e alla sua idea di progresso appariva ben chiaro quanto le relazioni mercantili avessero implicazione nella cultura e nella specifica antropologia dei popoli.
Ogni conferenza del ciclo "Le Parole del Vieusseux" è dedicata a una illustrazione attualizzata di quanto espresso da ogni parola, con lo scopo di mostrare il percorso compiuto in quegli ambiti della vita civile dove la modernità della visione culturale di Giovan Pietro Vieusseux aveva inteso operare. Non tanto un contributo di ricerca storica, ma una dissertazione agile e comunicativa sul significato attivo di quelle parole nella società contemporanea, con esempi e riferimenti dettati dalla specifica identità del relatore e dei suoi interessi.
Il Gabinetto Vieusseux è un'istituzione che da due secoli forma generazioni di lettori, a partire dall'apertura di una biblioteca che metteva a disposizione dei cittadini libri e riviste nelle varie lingue europee. La divulgazione e lo studio sono stati i mezzi scelti dal suo fondatore per sostenere le varie forme di progresso: civile, economico, scientifico, culturale. A volere il Gabinetto fu Giovan Pietro Vieusseux, un commerciante ginevrino colto e intraprendente, che decise di creare nella Firenze cosmopolita dell'epoca un luogo dedicato alla lettura dove trovare periodici italiani ma soprattutto pubblicazioni "d'oltre mare e d'oltre monte", tradotte per favorirne la diffusione. Il Gabinetto divenne il luogo per eccellenza in cui discutere, confrontarsi, conoscere e in breve tempo Vieusseux, grazie anche alla sua modernissima passione per la divulgazione e a una buona dose di determinazione, fu in grado di coinvolgere nel progetto le figure più brillanti dell'epoca, competenti non solo di letteratura, ma anche di scienza, agraria, pedagogia. É dunque sulle sue orme che si celebrano i 200 anni di attività, attraverso le parole più emblematiche della storia del Gabinetto Vieusseux e il loro significato nel nostro tempo.