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sabato 02 novembre 2024
"S/P/Read_Tradurre voci", incontro su William Carlos Williams alla Libreria Brac di Firenze
02-04-2022
Sabato 2 aprile 2022, alle ore 18.30, arriva alla Libreria Brac di Firenze (Via de' Vagellai 18 r) un nuovo appuntamento con "S/P/Read_Tradurre voci", la rassegna dedicata alla poesia, alla traduzione e ai poeti che traducono poeti ideata da Rosaria Lo Russo. L’incontro del mese vede protagonista "La primavera e tutto il resto" (1923) di William Carlos Williams, a cura di Tommaso Di Dio (collana “Le Meteore” per FinisTerrae di Ibis, 2020). Dialoga con il curatore Francesca Matteoni.
La precoce testimonianza di una fra le più inesauste e febbrili esperienze di poesia del Novecento, scritta dal grande poeta modernista americano William Carlos Williams come risposta alla pubblicazione di "The Waste Land" di T.S. Eliot del 1922, "La primavera e tutto il resto" è un prosimetro che raccoglie i versi giovanili che egli riteneva migliori e mostra quanto l’esperienza dell’arte cubista e la violenza della grande guerra appena conclusa avessero destrutturato ogni scrittura e reso necessaria una radicale apertura verso un’incognita vita nova. Ne risulta un’opera fremente, mossa, spezzata, liberata da ogni piaggeria formale, in cui il poeta pone al centro il tentativo di una rinascita dell’intera cultura Occidentale grazie all’immaginazione, intesa però come l’unica forza capace di far sostare il lettore su ciò che da sempre gli è stato tolto, ovvero il momento attuale, l’adesso, dove ognuno di noi possa infine ritrovare se stesso.
William Carlos Williams (1883-1963) fu insegnante, medico, poeta. Nato a Rutherford, nel New Jersey, da padre di origine inglese e spagnola e da madre invece basca ed ebraico olandese, perseguì in tutta la sua opera il tentativo di dare voce alla cultura americana e di sviluppare l’intreccio fra la grande tradizione poetica del suo paese e i suoni, i ritmi, la voce della gente comune. Partecipe – non sempre in accordo – con Pound e Eliot della grande vicenda modernista, ne ha tratto una sua visione originale, da cui sono scaturiti i capolavori Al Que Quiere (1917), The Desert Music (1954) e infine Paterson (1946-1963), tentativo di un’epica tutta ambientata in una piccola cittadina di provincia. Fin dalle sue prime pubblicazioni, ha accompagnato la scrittura di poesie ad opere in prosa, in cui si alternano riflessioni filosofiche, spunti autobiografici e di poetica, nonché veri e propri racconti.