Martedì 7 giugno 2022, alle ore 17.00, Danilo Breschi presenta il suo ultimo libro "Yukio Mishima. Enigma in cinque atti" (Luni Editrice) alla Biblioteca Fabrizio De André di Firenze (via della Carra, 2). L'appuntamento fa parte della programmazione de "Le occasioni della De André", ciclo realizzato e curato dalla Biblioteca Fabrizio De André, in collaborazione con le Associazioni 4Quarti e Freudiana e con la libreria Claudiana.
«Spero di trovare una morte conforme al mio sogno di sempre, una morte degna del rivoluzionario e del reazionario che sono», così ha lasciato scritto il francese Pierre Drieu La Rochelle, suicida nel marzo del 1945, sul finire della seconda guerra mondiale. In quello stesso anno, in estremo Oriente, agli antipodi dell’Europa, sopravvissuto ai bombardamenti americani, il ventenne Kimitake Hiraoka diventava definitivamente Yukio Mishima, il quale venticinque anni dopo avrebbe saputo darsi una morte spettacolare e scandalosa, in perfetta aderenza alla figura di rivoluzionario reazionario con cui aveva nel frattempo inteso costruirsi anima e corpo. Secondo l’antico rituale samurai del seppuku, il 25 novembre del 1970 si uccideva uno dei più grandi scrittori del Novecento. Ponte culturale tra Oriente ed Occidente, Mishima è stato l’artefice e il carnefice della propria gloria letteraria. Poche altre scritture scuotono e percuotono, affascinano e respingono, inquietano ed esaltano in misura così intensa, offrendo il proprio contenuto composto da una carica esplosiva, urticante, dentro la forma cristallina di una prosa elegante e sempre controllata.
Il pensiero poetante e letterario di Yukio Mishima è un corto circuito tra il medioevo più feudale, gerarchico e guerriero, ed una modernità talmente avanzata da anticipare il postmoderno. Fuori da ogni stereotipo, la ricerca di Danilo Breschi propone una completa analisi della vita e dell’opera dello scrittore giapponese. Il suo enigma è circumnavigato ed interrogato attraverso autori affini per gusto e destino, da Kierkegaard a Dostoevskij, da Burke a Rilke, da Pirandello a Camus, da Baudelaire a D’Annunzio, da Nietzsche a Kundera, da Proust a Cioran, da Wilde a Miller. Questo libro intende restituire Mishima alla sua grandezza, originalità e insanabile contraddizione di artista.
Danilo Breschi è professore di Storia delle dottrine politiche presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT), dove insegna Teorie dei conflitti, Fondamenti di politologia ed Elementi di politica internazionale. È direttore scientifico del semestrale «Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee». Fra le sue pubblicazioni: Meglio di niente. Le fondamenta della civiltà europea (Mauro Pagliai Editore 2017); Mussolini e la città. Il fascismo tra antiurbanesimo e modernità (Luni 2018); Quale democrazia per la Repubblica? Culture politiche nell’Italia della transizione 1943-1946 (Luni 2020). Ha curato e introdotto nuove edizioni dell’Utopia di T. Moro (Giunti Demetra 2018) e della Leggenda del Grande Inquisitore di F. Dostoevskij (Edizioni Feeria 2020). Altri scritti si trovano nel suo blog: www.danilobreschi.com
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