Giovedì 14 luglio 2022, alle ore 18.30, la Biblioteca dell'Orticoltura di Firenze (Via Vittorio Emanuele II, 4) ospita il reading letterario "Erano davvero felici? La vita dell’uomo secondo Dino Buzzati", a cura di Gianluigi Tosto, in occasione della sesta edizione della rassegna "Felicità Metropolitane" promossa dall'associazione culturale La Nottola di Minerva nell’ambito dell’Estate Fiorentina.
“Che tempi beati, quelli, si dice, non torneranno mai più… Bellissimi sembrano gli anni lontani perché allora si era più giovani e la riserva delle speranze era molto più grande, mentre adesso si è assottigliata e il futuro non conterrà le immense cose che si erano sognate. Ma io mi chiedo: erano davvero felici?”. Nella poetica di Dino Buzzati, del quale ricorre quest’anno il 50° della morte, il tema della felicità va di pari passo a quello dell’attesa. Un’attesa spesso carica anche di ansia e di pesantezza, di paura nei confronti di ciò che stiamo per vivere. La vita, per Buzzati, è un continuo correre dietro qualcosa, un qualcosa che una volta raggiunto e guardato da vicino si rivela essere insoddisfacente. Ma fermarsi è impossibile, e allora si va avanti, di ora in ora, di giorno in giorno, di mese in mese, di anno in anno… E alla fine della vita ci si accorge di essere ancora impegnati nella stessa corsa per la quale si partì da giovanetti, puntando sempre sull’indomani, perché “il buono è sempre più avanti e conviene affrettarsi”. Il più grande tema di Buzzati è sicuramente la morte, la nera signora, la porta verso l’altrove misterioso che ogni uomo dovrà varcare. E di conseguenza il Tempo (che determina l’inquietudine dell’uomo borghese) è il grande protagonista dell’opera di Dino Buzzati, tema che sarà sviluppato nel modo più completo nel romanzo “Il deserto dei Tartari”. Anche nei racconti, le trame si costruiscono sempre intorno allo scorrere inesorabile della vita e al mancato controllo che abbiamo sul tempo fugace che scappa via. Attraverso alcuni racconti dell’autore bellunese, nei quali il fantastico diventa allegoria della vita, indagheremo dunque i meandri dell’animo umano sempre teso verso la ricerca di una felicità agognata e mai realizzata. Le ceneri di Buzzati sono state sparse sulle amate Dolomiti nel 2010. Come il vento Matteo nel “Segreto del Bosco Vecchio”, uno dei suoi personaggi più riusciti, Buzzati è infine sparito senza lasciare alcuna traccia fisica di sé. In questa sua fuga nell’Essere piace pensare che abbia esultato come uno dei suoi personaggi, dicendo: «Ti ho vinto miserabile mondo, non mi hai saputo tenere».
Gianluigi Tosto è stato allievo e in seguito collaboratore negli anni ’80 del regista Orazio Costa all’interno del Centro di Avviamento all’Espressione di Firenze. Fra i suoi maestri annovera anche Ludwig Flaszen, fondatore, assieme a Jerzy Grotowsky, del Teatro Laboratorio di Wroclaw in Polonia; Gabriella Bartolomei, attrice fiorentina la cui ricerca ha un forte orientamento sonoro e musicale, collaboratrice di musicisti quali Sylvano Bussotti e Luciano Berio; John Strasberg, dell’Actor’s Studio di New York; l’attore polacco Jerzy Sthur; Anton Adasinskij, del Theatre Studio Derevo di San Pietroburgo; il danzatore Buto Mitsuro Sasaki; la danzatrice Julie Stanzak della Compagnia di Pina Bausch; Kaya Anderson e Linda Wise del Roy Hart Theatre. Ha studiato danza moderna, fra Firenze e Parigi, con i maestri Jerome Andrews e Traut Streiff Faggioni, entrambi allievi e collaboratori di Mary Wigman, Kurt Joos e Martha Graham. Numerose le sue collaborazioni con le principali realtà teatrali della Toscana e italiane. Da alcuni anni ha fortemente orientato il suo lavoro sulla narrazione e sulla recitazione poetica, ponendo molta attenzione alla musicalità del verso e della parola e alla loro relazione con la musica strumentale. È stato curatore e interprete di numerosi recital, nei quali collabora con musicisti, sulla poesia contemporanea indiana, israeliana e palestinese, e più volte è stato chiamato dal poeta Mario Luzi per serate di poesia a lui dedicate. Fra i suoi soli, “Iliade” e “Odissea” di Omero, “Eneide” di Virgilio, “La Goletta Flight” di Derek Walcott, “L’ultimo viaggio” di Giovanni Pascoli, “Ode Marittima” di Fernando Pessoa, “La malattia della morte” di Marguerite Duras, “Lettera al padre” di Franz Kafka. Gli spettacoli sui poemi omerici e sul poema virgiliano, che costituiscono la Trilogia “Il Canto e la Memoria”, sono stati ospiti di numerosi Festival di teatro, fra questi il MITE, presso il Teatro Nazionale di Lisbona, per un intero mese di repliche.
La partecipazione è gratuita ed è consigliata la prenotazione al numero 055 4627142 oppure a bibliotecaorticoltura@comune.fi.it
Per maggiori informazioni: https://cultura.comune.fi.it - www.lanottoladiminerva.it