Seconda stagione alla Libreria Brac di Firenze, in via de' Vagellai 18 r, per la Rassegna "S/P/Read_Tradurre voci" curata da Rosaria Lo Russo a partire dal 28 settembre 2022 alle ore 18.30. Si “festeggiano” Joyce, Rilke e Vallejo. Sarà Alessandro Ceni, con la sua recente traduzione dell’Ulisse di Joyce (2021) a inaugurare la rassegna che Rosaria Lo Russo ha ideato e curato per la libreria.
Il progetto S/P/Read, acronimo di Sound Poetry Reading, che nasce dalla voce del verbo to spread, diffondere, espandere, propagare, trasmettere, è un progetto letterario e performativo che riguarda il tradurre come gesto scritto e vocale, come passaggio da una lingua all’altra e dalla pagina scritta alla lettura ad alta voce, la messa in voce del testo, in presenza del pubblico. La poesia richiede la presenza del poeta (autore, interprete vocale, traduttore, queste sono le declinazioni del soggetto che genericamente è definito poeta).
È possibile tradurre la poesia? Poesia è, come diceva il linguista Roman Jakobson, “il metalinguaggio per eccellenza”. Cosa accade quando il linguaggio pensa sé stesso nel passaggio da una lingua all’altra? E perché “la presenza della voce”, elemento indispensabile perché si possa dire di un testo che è poesia, come ha scritto Paul Zumthor, uno dei massimi interpreti della riflessione sui rapporti fra oralità e scrittura, è cruciale nella costituzione di un testo poetico? Tradurre è tradire un testo o piuttosto trasmetterlo in tutti i modi possibili, traghettarlo in un altro mondo, trasformandolo, durante la versione scritta o vocale, e così dando più spazio e tempo alla sua vita letteraria? La traduzione letteraria deve essere fedele al testo, corretta, letterale, o piuttosto infedele, ma leale, precisa?
Queste e altre domande saranno al centro dei dialoghi con alcuni fra i più importanti poeti traduttori italiani e critici letterari ospitati alla Libreria Brac, in continuità con la prima edizione di S/P/READ. Ogni appuntamento si concluderà con un reading della curatrice del progetto di testi del volume di traduzione presentato, come una verifica e una tappa di quel lavorio incessante intorno alla parola e al suo suono che caratterizza l’esperienza poetica integrale: nel suo momento originale di produzione scritta e nella sua ri-produzione in traduzione scritta o vocale.
Anche nella seconda stagione della rassegna il focus verterà su opere al compimento dei loro primi 100 anni, opere che hanno segnato profondamente teoria e pratica della produzione poetica contemporanea e che vedono ancora oggi altri autori impegnati nella loro traduzione: dalla nuova versione dell’Ulysses di Joyce (1922) per cura del poeta Alessandro Ceni, con cui si aprirà la rassegna in settembre, alla meno celebrata ma non meno importante ricorrenza della composizione dei Sonetti a Orfeo di Rilke, che ha ricevuto molte e importanti traduzioni fra cui quella del critico e psicoanalista Mario Ajazzi Mancini. La rassegna si concluderà a maggio 2023 con una giornata di studi che vedrà impegnati traduttori e critici rilkiani, dedicata alla presenza cruciale del mito di Orfeo, il primo cantore poeta, nella scrittura dell’autore tedesco.
La figura di Orfeo, il poeta cantore, è emblematica della compresenza necessaria di poesia e voce. Nell’introduzione ai Sonetti il curatore Ajazzi Mancini riporta questo stralcio da una lettera di Rilke del 1923, emblematico della giornata di studi e del progetto complessivo di S/P/READ: “Avevo amici in visita, e per loro ho letto quelle poesie ad alta voce. E ogni volta ho constatato come se ne possa aiutare la ricezione con poche spiegazioni date a parte. Ma per questo è necessaria la lettura ad alta voce, in presenza dell’ascoltatore. Mi sono reso conto di quanto la mia voce contribuisca all’interpretazione, già per il fatto che in essa vibra ancora tutto il mistero della composizione di quei versi, e, in oscillazioni indescrivibili, si trasmette all’ascoltatore. Ora sono davvero in grado di comunicare queste poesie, leggendole ad alta voce all’ascoltatore”.
Inoltre- spiega la curatrice Rosaria Lo Russo- “celebreremo l’anno di grazia 1922 per averci regalato quel capolavoro misterioso e vibrante che è Trilce del poeta peruviano César Vallejo, tradotto recentemente dal poeta e traduttore Lorenzo Mari, tanto fondamentale quanto pochissimo noto ai lettori italiani di poesia.” Saranno quindi portati al pubblico anche autori meno noti ma che hanno segnato sottotraccia, eppure indelebilmente, la storia della poesia contemporanea.
Oltre a Vallejo il poeta inglese Thomas Hardy, più noto come il romanziere di Tess dei d’Uberville, che ha influenzato il canone contemporaneo britannico quanto se non più dei conclamati capolavori The Waste Land e Ulysses, come spiega l’anglista e poeta Edoardo Zuccato nella sua introduzione alla raccolta antologica L’orologio degli anni. Poesie 1857-1928.
Con la curatrice e poeta Laura Pugno verrà presa in esame la poesia, ancora poco tradotta in Italia, della poetessa uruguayana Idea Vilariño e quelle dell’invece famosissimo romanziere, ma meno praticato come poeta, Roberto Bolaño, raccolte da Sur per cura di Ilide Carmignani, la voce italiana dello scrittore cileno.
Infine la lettura di tre poeti statunitensi contemporanei e recentemente tradotti: Forrest Gander da Alessandro De Francesco, Bill Knott e Russell Edson, dalla giovane coppia di traduttori Bernardo Pacini e Clarissa Amerini.
Alla rassegna di incontri si affianca, a partire da quest’anno, una proposta didattico laboratoriale che vedrà la curatrice affiancata da un performer vocale, a cominciare, nel febbraio 2023, dalla vocalista-interprete Nicoletta Magalotti (NicoNote).
Per maggiori informazioni: www.libreriabrac.net