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giovedì 26 dicembre 2024

IED Firenze: presentato il libro sul progetto "Eco-esistenze" con artisti, studenti e mostra

30-11-2022

È stato presentato nella sede di IED Firenze (Via Bufalini 6/r), il volume Eco-esistenze: forme del naturale e dell’artificiale (Ed. Kunstverein Publishing Milano | Extra.) che ripercorre l’esperienza dell’intero progetto - il dialogo con gli artisti, la mostra e le attività collaterali - frutto della collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi e il Master in Curatorial Practice di IED Firenze con il coordinamento di Daria Filardo, IED, e Martino Margheri , Fondazione Palazzo Strozzi. 

La pubblicazione nasce come estensione dell’indagine sviluppata tramite la mostra e il programma pubblico. I testi sono il frutto delle conversazioni e interviste tenute dalle studentesse del Master con gli artisti durante lo sviluppo del progetto. Le immagini create e selezionate illustrano il pensiero e costituiscono una traccia permanente del lavoro, della ricerca e dell’intero processo. Attraverso questa pubblicazione, il progetto supera i confini dei canonici spazi espositivi aprendo un dialogo a cui tutti possano partecipare.

Dopo le introduzioni di Arturo Galansino Direttore Generale Fondazione Palazzo Strozzi, Igor Efrem Zanti Global Head of Art and Restoration Department IED e Danilo Venturi Direttore IED Firenze, il volume pubblica il saggio critico I linguaggi dell’arte, i processi dell’educazione“ a cura di Daria Filardo e Martino Margheri.

L’esperienza delle studentesse del Master in Curatorial Practice è raccolta nel capitolo “La creazione di Eco-esistenze”. Undici donne, con formazioni e prospettive diverse sul dibattito contemporaneo uomo/natura, raccontano come attraverso la condivisione di idee e pensieri con gli Artisti e i Coordinatori  abbiano sviluppato il progetto nel ruolo di neo- curatrici.

Seguono le sezioni dedicate ad ogni Artista. “L’idea generale è stata quella di uscire dal formato standard, realizzando per ogni artista una sezione in grado di raccontare le progettualità messe in atto prima e durante la mostra, dentro e fuori gli spazi di IED In questo modello di progettazione il public program di Eco-esistenze riveste un ruolo particolare: ogni artista ha infatti trovato uno spazio per sperimentare formati talvolta inediti della propria ricerca”, spiegano Daria Filardo e Marino Margheri.

La mostra Eco-esistenze: forme del naturale e dell’artificiale è aperta fino al 7 dicembre.Attraverso le opere di Claudia Losi, Caterina Sbrana, Eléna Nemkova, Nicola Toffolini, Simone Donati, Elena Mazzi e Leone Contini, la mostra indaga la relazione tra gli spazi naturali e artificiali che appaiono sempre più complesse con il rapido sviluppo tecnologico dei processi di produzione e dei sistemi sociali.
Tutte le attività sono pensate e sviluppate a stretto contatto fra gli artisti, gli studenti del master e le istituzioni, e offrono uno sguardo complesso e articolato che completa il percorso espositivo.

DAL VOLUME

Arturo Galansino Direttore Generale Fondazione Palazzo Strozzi: Il valore della collaborazione.
“Eco-esistenze: forme del naturale e dell’artificiale rappresenta un nuovo capitolo della collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi e IED, partner sinergici che negli anni hanno lavorato insieme a diverse forme di progettualità educative e artistiche, sulla base di una riflessione condivisa su temi come innovazione e contemporaneità.
Nella sua duplice veste di esposizione in un luogo come la sede di IED Firenze e di un ampio public program che si muove tra Palazzo Strozzi e la città, Eco-esistenze si pone come una reale sperimentazione sul concetto di mostra nel suo senso più esteso, non solo come mero display ma come dispositivo di partecipazione. Il progetto propone infatti un cortocircuito di spazi, campi di azione, sensibilità e competenze, in cui protagonisti sono le opere e le pratiche degli artisti partecipanti: Leone Contini, Simone Donati, Claudia Losi, Elena Mazzi, Eléna Nemkova, Caterina Sbrana e Nicola Toffolini.
Un progetto come questo nasce dalla collaborazione tra due istituzioni, ma soprattutto dall’incontro tra persone che progettano insieme modalità innovative di fruire l’arte e la cultura del presente.”

Igor Efrem Zanti Global Head of Art and Restoration Department IED: Per un nuovo ecosistema dell’insegnamento delle professioni dell’arte.
“Parafrasando il titolo della mostra Eco- esistenze: forme del naturale e dell’artificiale, si possono trarre degli spunti per riflettere su modi, termini ed opportunità di un nuovo approccio nell’insegnamento delle discipline artistiche e nella formazione delle professionalità legate alle arti. La creazione di questo nuovo dipartimento nasce proprio dall’esperienza maturata nel mondo della formazione per l’arte, il restauro e le professioni ad esse connesse.
Di recente, IED ed Accademia Galli hanno fondato un dipartimento di Arte e Restauro trasversale alle sedi e sovranazionale. La mostra Eco- esistenze, come anche l’esposizione dello scorso anno Alter Eva, ideate e curate dagli studenti del Master in Curatorial Practice, sono la tangibile dimostrazione di come questo approccio che unisce aspetti pragmatici ad una non sterile speculazione teorico intellettuale, siano modi vincenti nella formazione di professionisti nel mondo dell’arte.”

Danilo Venturi Direttore IED Firenze: Scuola |Museo| Scuola.
“La mostra Eco-esistenze: forme del naturale e dell’artificiale allestita dagli studenti del master in Curatorial Practice a IED Firenze sovverte tutte le regole dell’education.
Già l’istituto si presenta come un grande giardino che guarda alla cupola del Brunelleschi. Poi, grazie alla collaborazione con Fondazione Palazzo Strozzi e ai sette artisti coinvolti, la scuola si trasforma in una galleria aperta al pubblico, invertendo così il rapporto tra interno ed esterno, tra un edificio con una singola funzione e il resto della città che vive la sua generica quotidianità. Infine, un’altra inversione: per una volta gli studenti fanno la scuola e non viceversa.”

Daria Filardo e Martino Margheri: I linguaggi dell’arte, i processi dell’educazione.
“Con l’avvio del nuovo Master in Curatorial Practice nel 2021, e il consolidamento del rapporto tra la nostre istituzioni, si è presentata l’occasione per rilanciare un modello educativo capace di entrare maggiormente in profondità nelle dinamiche di progettazione, comunicazione e curatela di una mostra in cui gli studenti, sotto la  nostra guida, potessero confrontarsi con artisti dalla pratica consolidata e sviluppare un vero progetto articolato su più livelli, con un piano di allestimento dettagliato, la scrittura di testi critici, un catalogo, un public program e altri formati educativi per il pubblico.”.

“Dopo una prima ricognizione, i canonici studio visit e gli incontri con gli artisti presso IED, ha preso forma un progetto in cui i tratti più tradizionali della “mostra-istituzionale” sono stati implementati su più livelli: gli artisti e la classe del master hanno lavorato sul difficile spazio della scuola progettando un percorso capace di far coesistere le necessità espositive con quelle di un luogo vissuto quotidianamente da docenti e studenti, in cui aule e spazi didattici fanno da padrone. La voglia di sperimentare con lavori appositamente realizzati per il contesto ha acceso il dialogo tra gli artisti e la classe, generando soluzioni inattese; la volontà di non circoscrivere il coinvolgimento degli artisti all’esclusiva presentazione del lavoro ha dato forma a uno sfaccettato programma di attività con la finalità di far emergere, attraverso esperienze molto diverse tra loro, una dinamica di apprendimento e relazione con il pubblico.”.

Carmen Ferreira De Terenzio, Marica Pia Galtieri, Veronica Gomez Puig, Elena Graglia, Beatrice Guercini, Sara Labianca, Shana Maria Lewis, Yolimar Martinez Merced, Anabella Salazar, Elena Sinagra, Wang Le, Master in Curatorial Practice 20/2 IED Firenze: La creazione di Eco-esistenze.
“Ci siamo messe in discussione e abbiamo riconsiderato le nostre convinzioni iniziali, come l’idea utopica di simbiosi e di coesistenza, coniando infine il termine eco-esistenza, che consente una nuova relazione tra l’uomo e la natura e fornisce una potenziale mappa per il futuro. Continuando con questo spirito esplorativo, abbiamo elaborato una mostra che ponesse domande piuttosto che semplicemente ribadire affermazioni.
Lo studio di queste variazioni del naturale e dell’artificiale ci ha permesso di identificare altre dualità esistenti all’interno della struttura della mostra, che desideravamo superare. Abbiamo dunque cercato di creare circostanze in cui i rapporti tra artista, visitatore, studente, insegnante, scuola e spazio fossero permeabili per creare uno spazio di esplorazione. Poiché la mostra è allestita negli spazi della nostra scuola, contesto multifunzionale per la formazione, abbiamo deciso di ampliare il format di mostra organizzando un programma pubblico che si sviluppasse in tutta la città in collaborazione con gli artisti e con Palazzo Strozzi. In questo modo abbiamo avuto l’opportunità di scoprire come ogni artista contempla la natura nella sua pratica.”

Per maggiori informazioni: www.ied.it - www.palazzostrozzi.org