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martedì 05 novembre 2024

"La pace è finita", Lucio Caracciolo al Centro sull'Umanesimo Contemporaneo di Firenze

08-03-2023

Mercoledì 8 marzo 2023, alle ore 16.30, Lucio Caracciolo, direttore della rivista italiana di geopolitica “Limes”, presenta il suo ultimo libro "La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa", edito da Feltrinelli nel 2022, in occasione del nuovo appuntamento della rassegna "Finestre Alte. Libri Voci Città" al Centro sull'Umanesimo Contemporaneo di Firenze (Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento - Palazzo Strozzi – Piazza Strozzi).

Quando crollò il Muro di Berlino, i cantori della vittoria dell’Occidente nella Guerra fredda annunciarono la fine della storia e l’inizio della pax americana. Noi italiani assieme ad altri europei ci abbiamo creduto, immaginando l’Europa al centro di un utopico impero universale del diritto e della pace. Eppure, proprio allora cominciarono la Guerra del Golfo e i conflitti in Jugoslavia, poi venne la “guerra al terrorismo” con le invasioni fallimentari dell’Afghanistan e dell’Iraq, oggi l’invasione russa dell’Ucraina e la sfida cinese al primato di Washington. Finita era la pace, non la storia. E noi della fine della storia viviamo il rovesciamento: le storie della fine. I conflitti si moltiplicano, incomponibili quanto le narrazioni che li alimentano. La storia universale dell’umanità è archiviata. Nessun nuovo ordine è stato negoziato perché nessun nuovo ordine oggi è possibile. Il libro di Lucio Caracciolo getta luce sulle radici e sugli scenari futuri di questa instabilità. Il 24 febbraio 2022 è il simbolo della fase storica in cui siamo immersi: lo scontro sempre più violento tra Stati Uniti, Cina e Russia riscriverà la gerarchia delle potenze. Questa competizione riguarda noi italiani ed europei senza voce, fortunosamente ricompresi nell’impero euroatlantico costruito da Washington per proteggere la propria sicurezza nazionale e i propri interessi globali. Il bluff europeista è svelato: in Europa ognuno persegue, specialmente in guerra, i propri interessi immediati. Ogni compromesso è più difficile e più necessario. “Dal 24 febbraio 2022,” scrive Caracciolo, “abbiamo appreso che nelle maree della Guerra Grande siamo zattere alla deriva trascinate da correnti avverse su cui non esercitiamo controllo. Non possiamo anticipare il futuro. Ma possiamo orientarci. Senza lasciarci confondere da desideri assoluti. Per trent’anni abbiamo chiamato Guerra fredda l’unica pace possibile. Ora la storia è tornata in Europa. E così la guerra. Qui sono in gioco l’egemonia americana e il bluff europeista.”

Lucio Caracciolo è un giornalista italiano, fondatore e direttore della rivista di geopolitica “Limes” e della Scuola di “Limes”. Dopo essersi laureato in filosofia all'Università La Sapienza di Roma, ha lavorato come cronista politico, diventando capo della redazione politica di Repubblica. Dal 1979 è giornalista professionista, iscritto all'Ordine dei giornalisti del Lazio. Ha inoltre insegnato geografia politica ed economica all'Università degli studi Roma Tre e all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Tra i suoi scritti ricordiamo, Terra incognita. Le radici geopolitiche della crisi italiana (Laterza, 2001), L' Europa è finita? (ADD Editore, 2010) scritto insieme a Enrico Letta, America vs America. Perché gli Stati Uniti sono in guerra contro se stessi (Laterza, 2011), Storia contemporanea. Dal mondo europeo al mondo senza centro (Laterza, 2017) e La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa (Feltrinelli, 2022).

"Finestre Alte. Libri Voci Città" propone seminari e dialoghi per mettere a fuoco le emergenze del nostro tempo e del nostro spazio europeo e globale. Il nuovo ‘ordine mondiale, la guerra e la pace, la divergenza-convergenza tra Occidente e Oriente; le ‘forme’ della politica, dell’antipolitica e della ‘statualità’, entro e oltre l’idea di ‘nazione’. Nel dibattito generale degli ultimi anni c’è una rinnovata attenzione al tema dell’Umanesimo. In una fase di rapida rivoluzione tecnologica, rottura di paradigmi condivisi e profonde transizioni (antropologica, ecologica, digitale, demografica), è significativo che ci si interroghi sul ruolo, sui valori dell’uomo, e sui suoi modelli pedagogici, etici e politici. Per questo all’interno dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, nel 2017, è nato il «Centro sull’Umanesimo Contemporaneo». Tramite il ‘Centro’ l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento intreccia le analisi di carattere storico, filosofico e scientifico che fanno parte della propria missione con una riflessione ‘pubblica’ su temi e problemi del presente, collegati in modo diretto e indiretto alla cultura umanistica. Il «Centro sull’Umanesimo Contemporaneo» ha sede al terzo piano di Palazzo Strozzi, nelle sale dell’Istituto e della sua biblioteca, ed è coordinato da Alfonso Musci (Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento) e Salvatore Carannante (Università degli Studi di Trento). I ricercatori e borsisti che afferiscono al centro sono: Laura Carotti, Pasquale Terracciano, Francesco Rustici, Daniele Conti, Giovanni Licata, Marco Sgattoni, Cristina Spada.

L’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento (Palazzo Strozzi – Firenze) è attivo dal 1937. Promuove coordinare e diffonde gli studi umanistico-rinascimentali tramite pubblicazioni, borse di studio, organizzazione di conferenze, convegni e seminari. Dalla nascita hanno presieduto l’Istituto: Giovanni Papini, Carlo Lodovico Ragghianti, Mario Salmi, Eugenio Garin e Cesare Vasoli. L’attuale presidente è lo storico della filosofia Michele Ciliberto, professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa e Accademico dei Lincei.

Per maggiori informazioni: www.umanesimocontemporaneo.it