Giovedì 13 aprile 2023, alle ore 17.00, la Libreria Brac di Firenze (via dei Vagellai, 18r) ospiterà la presentazione del volume Noi, i Fratellini, traduzione dell’autobiografia del celebre clown Albert Fratellini (Nous, les Fratellini, Grasset & Fasquelle, 1955). Saranno presenti la curatrice Teresa Megale, docente di Storia del Teatro all’Università di Firenze e la traduttrice Antonia Liberto, in dialogo con il critico d’arte e curatore Pietro Gaglianò e Armando Petrini, docente in Discipline dello Spettacolo all’Università di Torino.
Albert, ormai più che settantenne, in Noi, i Fratellini racconta con vena ironica la sua avventurosa storia personale e artistica, che costituisce un documento unico sulla storia del circo della prima metà del Novecento. Tradotta per la prima volta in italiano, l’autobiografia di Albert Fratellini è un libero montaggio di ricordi e testimonianze sulla storia della famiglia dei clown italiani fondatrice di larga parte della cultura circense europea. Noi, i Fratellini costituisce uno straordinario documento sulla vita dei celebri clown. Rivela i retroscena del mestiere di chi pratica l’arte della risata, solo in apparenza e solo da lontano superficiale e frivola. Ne emerge il ritratto disincantato della comicità del trio I Fratellini, efficace al punto da ispirare Copeau come Linder, Léger come Fellini. Al centro di un vero e proprio culto fra gli intellettuali parigini, fra i registi di teatro e gli artisti figurativi del Novecento, i clown Fratellini alimentarono un mito, le cui tracce si riverberano in film, brani musicali, fotografie, manifesti, fumetti, per tutto il corso del secolo.
Teresa Megale, docente di discipline dello spettacolo presso l’Università di Firenze, è autrice di monografie e saggi che spaziano dal Seicento al Novecento. Tra i suoi ultimi libri Tra mare e terra. Commedia dell’Arte nella Napoli spagnola (1575-1656) (Bulzoni, 2017, ristampa 2020) e Donne del/nel teatro italiano: nodi storici, pratiche d’arte e di vita, numero monografico di «Italica Wratislaviensia», 2019 (in co-curatela con M. Surma e M. Gurgul).
Antonia Liberto, assegnista di ricerca in storia dello spettacolo presso l’Università di Firenze, si è occupata di teatro dialettale e della rappresentazione gitana per la scena tra Cinquecento e Seicento.
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