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lunedì 23 dicembre 2024
Ricorrenze e Riscritture: "Viola e il Barone" di Paolo Hendel alla Limonaia di Villa Strozzi
12-09-2023
Martedì 12 settembre 2023, alle ore 21.00, alla Limonaia di Villa Strozzi (via Pisana 77) con il reading musicale su testi di Italo Calvino “Viola e il Barone” di Paolo Hendel, che sarà affiancato da Renato Cantini alla tromba e Michele Staino al contrabbasso prosegue la rassegna “Ricorrenze e Riscritture” organizzata da Fenysia, la scuola di linguaggi della cultura diretta da Pierpaolo Orlando, nell’ambito dell’Estate Fiorentina.
La straordinaria ironia che tocca punte di squisita comicità, la profondità e la poesia di cui sono pervase le pagine de Il barone rampante e Il cavaliere inesistente conquistano e coinvolgono in un sentimento collettivo che ne amplifica gli effetti. Nel costruire questo reading sono stati scelti brani in cui si sente forte l’impronta della leggerezza cara a Italo Calvino di cui ricorre il centenario della nascita: “Nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell’intelligenza sfuggono a questa condanna” (cit. da Lezioni americane).
Leggerezza che si ritrova non solo nella scelta stilistica di raffinata ironia dell’autore nel raccontare le tre storie de I nostri antenati ma anche nella decisione di Cosimo Piovasco di Rondò, il barone rampante, di osservare il mondo da un diverso punto di vista, seguendone gli avvenimenti da qualche metro più in su. “Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio. Non sto parlando di fughe nel sogno o nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un’altra ottica, un’altra logica, altri metodi di conoscenza e di verifica” (ibidem).
Il reading si conclude con l’immagine, dalla forte valenza simbolica, che chiude il romanzo: Il Barone, ormai vecchio, che con un ultimo guizzo si lancia da un albero, afferra la fune che pende da una mongolfiera e sparisce nel cielo. Un agile salto con cui l’autore “si solleva sulla pesantezza del mondo dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quello che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero di automobili arrugginite.” (ibidem)