Città di Firenze
Home > Webzine > Lettura > Seminario sullo scrittore Furio Jesi alla Libreria Brac di Firenze
martedì 05 novembre 2024

Seminario sullo scrittore Furio Jesi alla Libreria Brac di Firenze

29-09-2023

Venerdì 29 settembre 2023 a partire dalle ore 16.30, alla Libreria Brac di Firenze, in via de’ Vagellai 18 r, si svolgerà Furio contro, seminario su Furio Jesi, curato da Rosaria Lo Russo e Lorenzo Mari, con gli interventi di: Margherita CottoneFurio Jesi germanista; Rosaria Lo RussoLa macchina mitologica femminicida; Mimmo CangianoFascismo e neoliberalismo: feticismo della merce e capitale simbolico; Enrico ManeraIl tramonto dell’occidente di Spengler, il ritorno della cultura di destra; Lorenzo MariSpartakus. Scrivere la rivolta, leggere i riot.

L’incontro vedrà la partecipazione di studiosi che in anni recenti si sono confrontati con l’opera del germanista torinese scomparso nel 1980, insieme alla testimonianza di Margerita Cottone, docente all’ Università di Palermo, che ha curato con Furio Jesi e Rita Calabrese Conte, nel 1978, l’edizione italiana del Tramonto dell’Occidente di Spengler.

Mitologo, germanista, storico, traduttore, critico, militante, Furio Jesi (1941-1980) è stato uno studioso dai molti interessi e insieme uno straordinario scrittore. Enfant prodige, Furio Jesi impara il latino a 6 anni. A 14 anni pubblica il suo primo libro e a 16 decide di abbandonare il liceo per proseguire da solo il percorso di studi, cominciando a girare il mondo da autodidatta incontrando studiosi e visitando i siti remoti in cui era possibile incontrare le radici del mito, al centro dei suoi interessi di studioso. Anticonformista, antiaccademico, vince un concorso all’Università di Palermo nel 1975 per “chiara fama”, malgrado la terza media fosse il suo unico titolo di studio.  La morte prematura, avvenuta a soli 39 anni, ha fatto sì che venisse dimenticato da gran parte del mondo culturale italiano, che negli ultimi anni sta però cominciando a fare i conti coi concetti elaborati da Jesi. Nella situazione politica e culturale di oggi – non soltanto per i recenti sviluppi elettorali, ma per un’onda lunga che comprende i fenomeni politici, economici e culturali degli ultimi trent’anni – si impone sempre di più l’esigenza di un ritorno all’opera di Furio Jesi (1941-1980). Ritorno all’opera da intendersi nei due sensi dell’espressione: nuovi studi dell’opera di Jesi, così come sono emersi negli ultimi anni, e una sua nuova “messa in opera”, secondo i parametri di un’attualizzazione non necessariamente schiacciata sull’attualità. Si indagheranno, in particolare: i rapporti tra mito, politica e produzione culturale (con una particolare attenzione alle varie prospettive femministe che si sono succedute nel tempo); il nesso rivoluzione/rivolta, anch’esso in relazione alla produzione culturale; passato e presente del fascismo, tra strutture economiche e sovrastrutture ideologiche; attualità della critica dell’ideologia, anziché del semplice debunking, nell’epoca dei nuovi complottismi. Questi, insieme ad altri temi, potranno a contribuire a sviluppare percorsi alternativi nella produzione dell’immaginario, secondo l’originaria proposta e scommessa dell’opera di Furio Jesi. La giornata si articolerà secondo modalità ibride, tra la tavola rotonda e il convegno, con interventi di 20 minuti, seguiti da discussione aperta – con una possibile pausa intermedia – per una durata complessiva di circa 3 ore. 

I relatori

Mimmo Cangiano insegna Critica Letteraria e Letterature Comparate presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha pubblicato i volumi L’Uno e il molteplice nel giovane Palazzeschi, 1905-1915 (Società Editrice Fiorentina, 2011), La nascita del modernismo italiano. Filosofie della crisi, storia e letteratura 1903-1922 (Quodlibet, 2018) e The Wreckage of Philosophy: Carlo Michelstaedter and the Limits of Bourgeois Thought (University of Toronto Press, 2019), Cultura di destra e società di massa. Europa 1870-1939 (nottetempo, 2022).

Margherita Cottone è professore ordinario di Letteratura tedesca presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo. Ha pubblicato numerosi saggi sulla letteratura tedesca del XVIII e XIX secolo tra cui: Esoterismo e ragione. Cinque ipotesi sulla metempsicosi, Palermo 1983; Figure del Romanticismo, Venezia 1987; Itinerari. Metafore e simboli nella letteratura tedesca, Palermo 1988; Romanzo e spazio simbolico, Palermo 1992. Si è, inoltre, occupata dei rapporti tra giardino e letteratura nei volumi: Il giardino sentimentale. Il paradiso ritrovato nel ’700 europeo, Palermo 1996; Progettare un sogno. Letteratura e giardino in Germania, Palermo 2000; Geografie letterarie, Palermo 2008.

Rosaria Lo Russo è poeta, performer, traduttrice, saggista. Per la poesia ha pubblicato in volume L’estro, Cesati 1987; Vrusciamundo, I quaderni del Battello Ebbro 1994; Comedia, Bompiani 1998; Penelope, d’if 2003; Lo dittatore amore. Melologhi, Effigie 2004; Io e Anne. Confessional poems, d’if 2010; Crolli, Le Lettere 2012 (precedentemente con Battello Stampatore 2006); Poema (1990/2000), Zona 2013; Nel nosocomio, Effigie 2016; Controlli, Millegru 2016; Anatema, Effigie 2021; Rina, Battello Stampatore 2021.
Ha pubblicato quattro libri di traduzioni da Anne Sexton; Poesie d’amore, Le Lettere 1996 (seconda edizione riveduta e corretta, 2019); L’estrosa abbondanza (antologia con Edoardo Zuccato e Antonello Satta Centanin), 1997; Poesie su Dio, Le Lettere 2003; Il libro della follia, La nave di Teseo 2021. Per la saggistica Figlia di solo padre, Macerata, Seri editore, 2021.

Enrico Manera (Torino, 1973) è docente di storia e filosofia nei licei e ricercatore presso l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Torino (Istoreto), è specializzato in Scienze della cultura e dottore di ricerca in Filosofia teoretica, morale ed ermeneutica. Autore della monografia Furio Jesi. Mito, violenza, memoria (Carocci 2012) ha curato con Giovanni Leghissa il volume collettivo Filosofie del mito nel Novecento (Carocci 2015). Ha svolto coordinamento redazionale in area storico-filosofica, curato materiali per l’editoria scolastica e scrive su riviste diverse, collaborando stabilmente con Doppiozero.com e Novecento.org. I suoi interessi scientifici vertono sulle teorie del mito e della memoria in età contemporanea, sulle culture politiche e sulle intersezioni tra pensiero filosofico, antropologia e storia delle idee.

Lorenzo Mari ha conseguito il dottorato di ricerca in Letterature Moderne, Comparate e Postcoloniali presso l’Università di Bologna nel 2014, con un progetto di ricerca sulle narrazioni e rappresentazioni della famiglia nell’opera di Nuruddin Farah, poi confluita nella monografia Forme dell’interregno. Past Imperfect di Nuruddin Farah tra letteratura post-coloniale e world literature (Aracne, 2018). Ha recentemente pubblicato una seconda monografia, Il taccuino dell’intellettuale. Disegno e narrazione nell’opera di John Berger (Mimesis, 2020). Insieme a Mimmo Cangiano, Paolo Desogus e Marco Gatto ha curato l’antologia di saggi Il presente di Gramsci. Letteratura e ideologia oggi (Galaad, 2018). Si occupa di letteratura post-coloniale africana in lingua inglese e italiana, Subaltern Studies, fenomeni di intermedialità tra letteratura e altre arti, poesia e traduzione.

Per maggiori informazioni: www.libreriabrac.net