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mercoledì 06 novembre 2024
"Note", incontri tra musica e parole a ingresso gratuito alla Sala Vanni di Firenze
12-10-2023
Prende il via a ottobre 2023 la rassegna “Note”, nuova iniziativa scaturita dalla collaborazione tra Musicus Concentus e Ideerranti, Associazione nata nel 2021 con l’obiettivo di promuovere la cultura come strumento di maturazione umana e civile della società. Un ciclo di incontri a ingresso gratuito che vedono alternarsi sul palco della Sala Vanni di Firenze (Piazza del Carmine) scrittori, critici e musicisti per un dialogo che unisce letteratura e musica.
Il primo appuntamento, giovedì 12 ottobre 2023 alle ore 18, è in compagnia di Marco Molendini, giornalista e critico musicale che presenterà il suo libro “Pepito, il Principe del Jazz”, edito da Minimum Fax. Il secondo appuntamento (giovedì 9 novembre alle ore 18) è invece in compagnia del compositore e trombonista Giancarlo Schiaffini, che presenterà il suo libro “Una generazione fortunata”, edito da Auditorium Edizioni. Entrambi gli incontri saranno moderati da Neri Pollastri, storica firma di riviste e siti web come “Musica Jazz”, “Il Giornale della Musica” e “All About Jazz Italia”. Ai partecipanti con meno di 25 anni verrà data in omaggio una copia del libro.
“Pepito, il Principe del Jazz” racconta l’incredibile e affascinante storia del principe Pepito Pignatelli, batterista e appassionato di jazz, del mondo che gli ruotava intorno e che in larga parte è coinciso con la Roma della Dolce vita, e delle sue mille, folli imprese per portare nella capitale la musica che considerava la più bella del mondo. Innamorato del jazz in giovanissima età, Pepito Pignatelli è un personaggio leggendario: a vent’anni ha fondato il Mario’s Bar, primo jazz club italiano; ancora giovanissimo ha conosciuto il carcere per una scapestrata vicenda di droga; dagli anni Cinquanta ha animato le notti dei locali più celebri, tra via Veneto e Trastevere; si è coperto di debiti pur di tenere in vita il Blue Note e il Music Inn, due locali che hanno fatto la storia; ha conosciuto, ospitato, accompagnato nei loro giorni romani maestri come Chet Baker, Gato Barbieri, Dexter Gordon, Charles Mingus, Ornette Coleman, Bill Evans. La sua storia è anche un affresco della Roma degli anni Sessanta e Settanta, di una città avvolgente e seducente, di un tempo passato e irripetibile. Pepito, il principe del jazz ha avuto grandi recensioni: Giancarlo De Cataldo l’ha definito “meraviglioso”, Alberto Riva “clamoroso ed imperdibile”, e Corrado Augias ha scritto di “straordinaria vicenda” raccontata “con notevole divertimento (suo e del lettore)” con “una scrittura vivacissima”.