Un libro-inchiesta sull'esito giudiziario di casi di violenza su delle donne vittime due volte di questi abusi: la prima per i maltrattamenti subiti e la seconda per come i tribunali italiani abbiano ribaltato le posizioni assolvendo gli imputati e colpevolizzando le vittime. Storie di violenze su donne che lo Stato non ha saputo proteggere e per due volte non ha saputo salvaguardare: prima dalle botte o dalle molestie e poi con delle sentenze che non condannano l'aggressore. È questo il contenuto del secondo libro della giornalista Ilaria Bonuccelli che, dopo il successo di "Per ammazzarti meglio", continua a raccontare gli "errori" della giustizia italiana con "Violenzissima. Scuse e pregiudizi che assolvono i violenti" (Il Pozzo di Micene Editore). Volume che verrà presentato giovedì 22 febbraio 2024, alle ore 16.00, alla BiblioteCaNova Isolotto di Firenze, in via Chiusi 4/3A.Dopo l'introduzione e i saluti del Presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni, Roberto Badulato - Circolo Piero Gobetti e Carla Moretti - SPI-CGIL Q4, converseranno con l'autrice: la scrittrice e giornalista Caterina Ceccuti e il magistrato Beniamino Deidda. Modera Anna Marvulli - SPI-CGIL Q1.
"Ho sentito l'urgenza di scrivere questo secondo libro sulla violenza di genere - afferma Ilaria Bonuccelli nell'introduzione del testo - dal momento in cui stavo scrivendo il primo. Non avevo ancora finito 'Per ammazzarti meglio' e già mi sembrava che servissero nuove parole, più pagine, più tempo per parlare di quello che stava accadendo. Non dico dei fatti in sé - aggiunge -, parlo di quei comportamenti (diretti e indiretti), di quegli atteggiamenti, di quei provvedimenti, sentenze, ammiccamenti che condannano e colpevolizzano le vittime: le fanno pentire di aver avuto fiducia nella giustizia".
Con minuziosa attenzione vengono raccolti ed esposti al lettore atti, documenti, sentenze delle storie di violenza subita da donne in tutta Italia per far emergere contraddizioni negli esiti delle sentenze o evidenziare i pregiudizi che si leggono nelle motivazioni delle sentenze. Atteggiamenti che riescono a far ricadere le colpe di quello che è successo nella vittima stessa, che anziché essere difesa con delle sentenze che condannino l’aggressore risulta oggetto di valutazioni stereotipate da parte di giudici e forze dell’ordine. Episodi analizzati con interviste alle vittime, verbali di polizia e atti giudiziari approfondendo il ruolo delle istituzioni dopo la denuncia, con la constatazione che malgrado le molte leggi approvate per difendere le vittime la strada per ottenere riconosciuta loro giustizia sia lunga e difficile.
Ilaria Bonuccelli, caposervizio de Il Tirreno, è una giornalista di inchiesta. Nel 1996 vince il Premio cronista dell'anno Piero Passetti per la migliore inchiesta giornalistica italiana. Nel 2017 il Premio speciale Franco Giustolisi - targa del Senato per l'inchiesta speciale sul telemarketing selvaggio. Si dedica da tempo al contrasto della violenza di genere, collaborando con giuriste e docenti dell'università di Pisa e della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Le istanze di cui si fa promotrice porteranno a modificare la norma dei braccialetti elettronici anti-stalking e l'entità degli indennizzi alle vittime italiane di reati intenzionali violenti, come lo stupro.
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