Da venerdì 1 marzo 2024, alle ore 18.30, prenderà avvio alla Libreria Brac (via de’ Vagellai, 18r - Firenze) "Leggere l’Urbanità" una rassegna di incontri dedicata ai fenomeni e alle direzioni dell’attuale condizione urbana. La selezione delle linee di lettura sviluppata con Criticity, collettivo multidisciplinare di base a Firenze impegnato nella progettazione, ricerca urbana e critica sociale e la neo-nata associazione fiorentina Superterrestre, rappresenta un tentativo di rispondere agli interrogativi che ci impongono una riflessione aperta e condivisa sulla nostra condizione di persone, di cittadini e di “terrestri”.
Il primo incontro con Niccolò Cuppini, docente-ricercatore presso la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), e il suo “Metropoli planetaria 4.0, si concentra su una navigazione planetaria tra panorami molteplici e tempi lunghi per rintracciare ciò che muta e ciò che permane, per scoprire che cosa succede quando la città e la campagna esplodono diventando metropoli e risulta impossibile cogliere un fuori.
Un racconto della periferia al di là di ogni stereotipo rappresentativo è il tema del libro di Agostino Petrillo, Professore Associato di Sociologia dell’ambiente e del territorio al Politecnico di Milano, La periferia non è più quella di un tempo che sarà presentato venerdì 8 marzo.
Gabriele Pasqui, docente di Politiche Urbane al Politecnico di Milano, il 15 marzo, con il suo libro Gli irregolari. Suggestioni da Ivan Illich, Albert Hirschman e Charles Lindblom per la pianificazione a venire offre strumenti utili per la costruzione di programmi e piani territoriali prendendo le mosse dalla rivisitazione dell'opera di tre grandi scienziati sociali, tre “irregolari” irriducibili entro confini disciplinari limitati, che hanno lavorato nella seconda metà del Novecento a forme diverse di critica alla pianificazione razional-comprensiva.
Ivan Illich, Albert O. Hirschman e Charles E. Lindblom ci aiutano a ricostruire il vocabolario di una “pianificazione a venire”.
Sarah Gainsforth, ricercatrice indipendente, autrice e collaboratrice di numerose testate, con Abitare stanca. La casa: un racconto politico, torna sui temi che caratterizzano la sua ricerca: trasformazioni urbane, abitare, diseguaglianze sociali, gentrificazione e turismo. Spazio della vita e della riproduzione sociale, la casa è la prima condizione per abitare il mondo. Ma è anche, sempre di più, una merce. In un mercato del lavoro mutato profondamente, un esercito di persone più e meno giovani è oggi intrappolato in una spirale di povertà, dove la casa rappresenta sempre di più un motivo di profondo malessere psicologico, ed è al centro di un conflitto apparentemente insanabile: quello tra dimensione pubblica e privata dell’abitare. L’autrice ne parlerà con il pubblico della libreria Brac il 22 marzo.
La periferia è ancora protagonista dell’incontro del 29 marzo con Carlo Cellamare, docente di Urbanistica presso La Sapienza Università di Roma, curatore, con Francesco Montillo, del volume interdisciplinare Periferia. Abitare Tor Bella Monaca. Questo libro restituisce una diversa rappresentazione della periferia, a partire dal luogo che a Roma accoglie la sua immagine più negativa, ovvero Tor Bella Monaca. Enorme quartiere di edilizia residenziale pubblica degli anni ottanta, esso è l’emblema stesso del massiccio intervento pubblico, della concentrazione del disagio sociale e urbanistico, della periferia degradata e quindi anche dello stigma e della ghettizzazione. Guardando oltre gli enormi problemi del quartiere, emerge tuttavia una grande vitalità, un contesto di iniziative sociali e di autorganizzazione, un’importante produzione culturale, un laboratorio variegato di innumerevoli progettualità.
Il ciclo di incontri proseguirà anche nei mesi di aprile e maggio con tre appuntamenti.
Elena Dorato, ricercatrice all’Università di Ferrara, il 5 aprile illustrerà i risultati della sua articolata ricerca dedicata al ruolo del corpo nella progettazione delle città attraverso il saggio in lingua inglese Preventive urbanism. The role of health in designing active cities.
Il 22 aprile Francesco Chiodelli, docente di Geografia economica e politica presso l’Università di Torin, presenterà Cemento armato. La politica dell’illegalità nelle città italiane, un saggio chiaro e quanto mai urgente sulle ragioni profonde di un fenomeno tipico del Belpaese. I segni dell'illegalità incisi nel territorio italiano sono molti e complessi. Se l'abusivismo edilizio ne rappresenta una parte eclatante, non mancano in ambito urbano manifestazioni meno plateali, come la corruzione, l'infiltrazione della criminalità organizzata, l'occupazione di case popolari o il riutilizzo informale di edifici dismessi. In questo saggio Francesco Chiodelli analizza le varie declinazioni del fenomeno a partire dal racconto di casi concreti, ricostruiti attraverso un'approfondita ricerca sul campo, per restituire la dimensione diversificata di una precisa politica dell'illegalità, che rappresenta uno dei tratti urbani distintivi dell'Italia dal dopoguerra ai nostri giorni.
La rassegna si concluderà il 15 maggio con Tomaso Montanari, Storico dell’Arte e Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, e il suo libro Se amore guarda. Un’educazione sentimentale al patrimonio culturale, un saggio lucido e appassionato, il patrimonio culturale è la nostra religione civile, la nostra scuola di liberazione: non riguarda soltanto il paesaggio o le opere d’arte, ma riguarda soprattutto noi e quell’amore che tutto congiunge. Ogni sguardo posato in una chiesa antica, ogni piede che calpesta un selciato, comporta domande, risposte, interpretazioni. Così, passo dopo passo, lentamente, riattribuiamo significato alle cose e ai luoghi fino a sentirli parte, quasi estensioni, dei nostri corpi: perché solo quelli danno senso alle pietre e ai quadri. E perché soltanto così il discorso sul patrimonio culturale potrà aiutarci a recuperare le ragioni di una convivenza universale, fondata sulla giustizia e sulla condivisione
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