Gli studi di genere sull'ineguaglianza di diritti, le discriminazioni e la riproduzione delle gerarchie di potere sono i temi protagonisti del libro "Margaret Mead. Quando l'antropologo è una donna" al centro del primo appuntamento del tavolo di genere itinerante in programma giovedì 5 dicembre 2024, alle ore 17.00, alla BiblioteCaNova Isolotto di Firenze, in via Chiusi 4/3a. Il tavolo di genere itinerante farà tappa nelle Biblioteche comunali fiorentine, luoghi di interessi comuni, di ricerca, di promozione, di rappresentanza e di elaborazione per la diffusione della cultura di genere contro ogni forma di discriminazione.
L'incontro sul volume biografico, edito da Nardini editore nel 2024, scritto e curato da Silvia Lelli, antropologa a sua volta, docente per l'Università di Firenze e regista, vedrà ospiti: Benedetta Albanese, Assessora alle Pari opportunità; Mirko Dormentoni, Presidente del Quartiere 4; Carla Moretti, Cgil; Erika Caparrini, Cisl; Barbara Bussotti, Uil.
Silvia Lelli dialogherà con Chiara Brilli sull'antropologa americana Margaret Mead, classe 1901, originaria della città di Filadelfia e scomparsa nel 1978, che ha precorso molte delle tematiche e delle esperienze relazionali, sociali e transculturali che animano dibattiti estremamente attuali. Il suo lavoro, a partire dagli anni Venti del secolo scorso, ha raggiunto milioni di lettori e lettrici e si è imposta al riconoscimento accademico che ha apprezzato le questioni sollevate sui rapporti tra natura e cultura, soprattutto per quanto riguarda i sessi e la costruzione socio-relazionale attraverso l’educazione. Le sue ricerche etnografiche riportano in vaste e numerose opere l’intreccio tra dati osservativi e analisi critiche, divulgando informazioni ed emozioni sulla varietà degli esseri umani.
Nel caleidoscopio della sua produzione e della sua vita, l’obiettivo-guida è sempre tenace e concreto: mostrare la complessità umana, renderla comprensibile a tutti, esporla con un linguaggio accessibile e approfondirla invece di negarla o ridurla, per sradicare ogni visione che impedisce il libero sviluppo delle potenzialità individuali. In particolare ha messo in discussione i modelli culturali “sessuali” – oggi diremmo “di genere” – che pur nelle loro differenze stanno alla base di ogni struttura sociale e sono costantemente usati per costruire categorizzazioni stereotipate, per riprodurre gerarchie di poteri e ineguaglianza di diritti.
Silvia Lelli, docente e assegnista di ricerca in Antropologia Culturale e Antropologia dello Sviluppo all’Università degli Studi di Firenze dal 2004. Formazione in Linguistica Cognitiva (Prof. G. Lakoff) e Sociologia delle Interazioni (Prof. R. Ofshe) presso la California University at Berkeley. Ha svolto ricerche etnografiche in Pakistan, Senegal, Mali, Burkina Faso, Costa D’Avorio, Bolivia, Ecuador, Marocco, Europa, negli ambiti Socioculturale, Educazione e Scuola, Genere/Gender e violenza, Antropologia Visuale, Performatività, Linguaggi e Interazione, Sviluppo, Ambiente, Antropocene. Autrice di testi universitari, fotografa, video-documentarista, pittrice, artista. Fondatrice dell’Associazione AntropoLogiche, Ricerche e Studi per il Sociale. Membro del Consiglio Direttivo di Festival dei Popoli – Istituto Italiano del Film di Documentazione Sociale. Membro del Laboratorio Immagine Donna, Collaboratrice dei Festival Internazionali “Cinema&Donne” e “Docudonna”. Il libro è oggi alla terza edizione, con traduzioni inedite della curatrice Silvia Lelli.
Per maggiori informazioni telefonare al numero 055710834 oppure scrivere a bibliotecanovaisolotto@comune.fi.it
Web: https://cultura.comune.fi.it