Si chiude all’insegna della positività e della leggerezza, domenica 20 novembre a Firenze, alle 11 di mattina in Sala Vanni (piazza del Carmine 19), la 14a edizione di "Suoni Riflessi", il festival ideato e curato da Mario Ancillotti. Con un omaggio musicale “Per Ilaria”, come recita il titolo. E sarà un omaggio con un riferimento specifico alla professione e alle doti di Ilaria Meucci, medico apprezzatissimo e amica di Suoni Riflessi recentemente scomparsa, perché nell’opera creata per il festival da Portera, con testo di Laura Artusio, si narra anche come è nata la dottrina dell’intelligenza emotiva di Peter Salovey e John D. Mayer, sulla cui elaborazione ha influito pure la madre di quest’ultimo, insoddisfatta per la freddezza e il distacco del suo dottore. Ecco, come spiega Ancillotti, Ilaria Meucci era un medico di tutt’altro genere: «allegra, generosa, sempre disponibile a vedere il mondo da un’ottica positiva e indirizzata verso la felicità degli altri». Perciò è venuto naturale ricordarla attraverso musiche nello spirito della «sua coinvolgente essenza».