Home > Webzine > Musica > Orchestra della Toscana: il giovane direttore Alessandro Bonato sul podio del nuovo concerto
venerdì 01 novembre 2024
Orchestra della Toscana: il giovane direttore Alessandro Bonato sul podio del nuovo concerto
29-04-2021
Giovedì 29 aprile 2021, alle ore 21.00, il quinto dei concerti dell'ORT - Orchestra della Toscana fra "Luce e Oscurità" va in streaming con una variazione nel programma: sul podio Alessandro Bonato sostituisce Andrea Battistoni, che - per motivi di prevenzione al Covid - è costretto ad anticipare il suo viaggio in Giappone e non può essere presente. Il testimone resta comunque a un giovane emergente, Alessandro Bonato è infatti il direttore d'orchestra più giovane d'Italia. Classe 1995, al suo debutto con l’ORT, è il direttore principale dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana dallo scorso gennaio (carica che lo annovera come il più giovane direttore tra le ICO Italiane). Ma non vuole essere definito un enfant prodige perché il suo curriculum vanta anni di studio e dedizione che lo hanno portato a dirigere importanti orchestre e le sue parole confermano il suo percorso artistico: "il talento da solo - dice - non basta. Può anche tradire. Il talento paga quando è unito alla costante ricerca della perfezione, un obiettivo che però non si raggiunge mai".
La variazione al programma aggiunge al Concerto per fagotto di Nino Rota, musiche di Sibelius e Mozart. Del compositore finlandese Jean Sibelius ascolteremo il Valse Triste che con i suoi toni melanconici è diventato ormai un simbolo per la nazione nordica. Il brano riprende le musiche di scena che Sibelius aveva scritto per il dramma del cognato Arvid Järnefelt, Kuolema (La morte). L’opera narra la vicenda di un ragazzo diciannovenne che veglia la madre morente, e si assopisce proprio quando la donna, in un dormiveglia, si immagina di essere a un ballo, e di incontrare uno sconosciuto che è la morte personificata. Ad accompagnare questa scena di delirio, c’è il Tempo di valse lente che l’autore ribattezzò poi Valse triste nella versione rivista e pubblicata del 1904. Il dramma non ebbe grande successo, ma le note di Sibelius, con tutta la sua intensità racchiusa in soli sei minuti, è diventato una pietra miliare del Novecento. Segue un altro autore che ha a suo modo caratterizzato il secolo scorso con la sua musica da film: Nino Rota, divenuto l'alter ego musicale di Federico Fellini, componendo le musiche per tutti i film del Maestro riminese dal 1952 al 1978. Ne ascoltiamo un brano meno famoso del suo ampio catalogo. Nel Concerto per fagotto e orchestra, scritto nel 1977 (due anni prima della sua scomparsa), ritroviamo lo stile “cinematografico” del compositore milanese, ovvero quel linguaggio ottocentesco, fedele al primato della melodia. È un brano di riferimento nella sperimentazione di questo strumento, qui interpretato dal primo fagotto dell’ORT, Paolo Carlini. La serata si chiude con uno dei modelli più importanti per i compositori dell’Ottocento, secolo che riecheggia nelle note dell’intero programma: la Sinfonia n.40 di Mozart. Appartiene all’ultima stagione creativa del genio di Salisburgo e fu considerata all’epoca esempio di grazia e leggerezza; oggi appare in una luce introspettiva e drammatica. Fu scritta insieme alle altre due ultime sinfonie (n.39 e n.41), nel giro di pochi mesi estivi del 1788 (in 45 giorni, dal 26 giugno al 10 agosto!), uno dei periodi più bui e tormentati dell’esistenza del compositore, tra la delusione del debole successo del Don Giovanni e le ristrettezze economiche. Il tormento e i colori cupi si traducono qui nella tonalità in sol minore, adottata da Mozart nella composizione sinfonica due sole volte.