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sabato 02 novembre 2024
Mielemedicina Tour: Anastasio in concerto al Viper Theatre di Firenze
07-04-2022
Dopo l’uscita del suo ultimo album “Mielemedicina”, Anastasio è finalmente pronto per tornare sul palco. Tra le tappe del Mielemedicina Tour non poteva mancare Firenze. Appuntamento giovedì 7 aprile 2022 al Viper Theatre, ore 21.
“Mielemedicina”, il nuovo album di Anastasio (Epic/Sony Music - https://epic.lnk.to/Mielemedicina), arriva dopo due anni di silenzio dal precedente album di debutto “Atto Zero” e contiene 9 brani inediti tra cui il primo estratto “Assurdo” ( https://youtu.be/6jk7Zk3WI3Y ) e il nuovo singolo “E invece”. Questa la tracklist completa: “E invece”, “Assurdo”, “Babele”, “Simbolismo”, “Tubature” con Stefano Bollani, “Magari”, “Dea dai due Volti”, “L’impero che muore”, “L’uomo, il cosmo” di cui spicca tra gli autori il nome di Boosta.
Anastasio (che firma tutti i brani del disco) non ha mai amato parlare di sé, ma ha sempre preferito mettere in musica ciò che pensa e tirarlo fuori attraverso la sua scrittura originale, fatta di immagini e incastri, che rappresenta un unicum della scena italiana tra rap e pop. Il titolo del disco nasce da una frase dello scrittore latino Lucrezio: "Quando i medici vogliono dare ai bambini il ripugnante assenzio, ricoprono prima i bordi della coppa con uno strato di miele biondo e zuccherato, e il fanciullo imprevidente, le labbra sedotte dalla dolcezza, inghiotte nello stesso tempo l’amaro infuso e, ingannato ma non vittima, ne riceve forza e salute”.
“Questi due anni di assenza che hanno portato alla pubblicazione di “Mielemedicina” sono stati due anni di crescita, esplorazione, ampliamento” ammette Anastasio che aggiunge: “per fare un nuovo album ho bisogno di essere nuovo io, di aver vissuto abbastanza per poterne scrivere”. Ad aprire la strada che ha portato verso “Mielemedicina” è stato il primo singolo “Assurdo”, pezzo in cui la chitarra è protagonista (e si fa incalzante nei ritornelli), un brano ricco di riferimenti autobiografici (“ho dato per scontato il mare”, “ho messo ad essiccare qualche sentimento”) e al contempo una finestra sull'approccio alla vita dell'autore. Il brano, che prende spunto dalla poesia di Charles Bukowski “La tragedia delle foglie” (non sarà Bukowski l’unico scrittore e poeta a cui Anastasio fa riferimento nei 9 brani del disco) si sviluppa su due binari, due mondi storicamente opposti ma fortemente correlati come l’amore e il dolore ma nonostante uno sguardo iniziale più malinconico (“e corro sotto l’acquazzone sempre più veloce finché non ricordo la destinazione”) è sul finale che si rivela il significato del testo (“ma se viene il sole poi per un secondo non sarà così; non mi serve altro che un secondo di sole per pentirmi di tutto per dire al chirurgo: <<si fermi subito, io lo voglio ancora il cuore>>”).
Il nuovo singolo “E Invece”, il brano forse musicalmente più interessante di questo nuovo lavoro, è per certi versi il sequel di “Rosso di Rabbia” (singolo che Anastasio ha presentato sul palco di Sanremo nel 2020). Anastasio racconta: "In “E invece” torna il tema della bomba inesplosa che qui però viene superato. Se in “Rosso di rabbia” la bomba non esplode e il dinamitardo rimane come un “fesso”, in “E invece” la faccenda si risolve. Nel testo dico: “Ma se davvero qui nessuno fa sul serio anche una spada di plastica potrà inceppare la macchina” nel senso che per fare il rivoluzionario nella società d’intrattenimento alla fine devi intrattenere. Se nessuno fa davvero sul serio allora facendo sul serio tu non arriverai da nessuna parte".
“Babele” è un brano con ovvi riferimenti biblici che parla del tema del linguaggio, un tema di cui parla tutto l’antico testamento, se lo leggi in quella chiave. "“Babele” – racconta Anastasio- è crollata perché tutti parlavano lingue diverse e la lingua si era alienata da se stessa e dalla realtà. Oggi ci troviamo in una seconda Babele dove le nostre parole non hanno più alcun significato, sono gusci vuoti, senza valore. Internet e la bulimia di lettura, l’infinito scroll delle immagini, tolgono al linguaggio - che secondo me è una cosa magica - la sua anima e la sua essenza giocosa".
“Simbolismo” è un altro pezzo mistico e poetico. "È forse il pezzo più difficile da spiegare - racconta Anastasio – dove il tema centrale è la morte di Dio, guardato dagli uomini con ammirazione come si osserva un funambolo (“l’uomo che cammina”) ma al contempo con il desiderio di vederlo cadere per rimpiazzarlo. È un brano molto cupo, dai toni blu".
“Tubature” è la prima collaborazione di Anastasio con il pianista e compositore Stefano Bollani, un pezzo che vede il jazz fortemente preponderante sia nelle parole che nella musica. Anastasio spiega: "In questo brano le parole vogliono creare un turbine: il tema è quello del mondo, dell’immaginario che è tanto reale quanto il mondo vero". Il brano “Magari” si ricollega ad “Assurdo” e alla tematica della vendita del cuore. "Il testo della canzone – racconta Anastasio - nasce dai versi del poeta marchigiano Massimo Ferretti e in particolare al suo verso “perché la carezza se sognata può essere un miracolo azzurro e quella avuta è sola un vento di mano”".
Charles Baudelaire ispira il brano “Dea dai due volti” che, spiega Anastasio, "nelle poesie dedicate alla sua musa Jeanne Duval presenta questa donna come un demone salvatore, una donna che felice e con il sorriso ti manda all’inferno". Ne “L’impero che muore” viene dipinto un mondo passato in disfacimento. "Nel testo – racconta Anastasio – rappresento una città medievale con i suoi elementi classici, un castello, i soldati e il popolo. In questo impero che muore e va verso la rovina il popolo festeggia attorno agli incendi, i ribelli danno l’assalto al castello e l’imperatore, in uno spiazzante fotogramma anacronistico, fugge in elicottero. Ora che il potere è stato abbattuto i ribelli si sentono persi e senza uno scopo. Ma in realtà hanno solo abbattuto un simbolo perché il potere è solo trasmutato".
“L’uomo, il Cosmo” è un pezzo estremamente immaginifico, il più lungo dell’album. Anastasio lo racconta così: "il pezzo vuole essere un viaggio, inizia con un lento zoom che parte dal big bang, passa per galassie e pianeti per arrivare infine a soffermarsi sui più piccoli particolari di ciò che ci circonda come “un gelato al puffo”, “un parcheggio”, “una pianta carnivora”, “le allodole libere”…. ". Anastasio aggiunge: "penso sia la perfetta chiusura dell’album perché paradossalmente porta con se una grande apertura, il lento zoom-in si trasforma in un concitato zoom-out che alla fine rimane sospeso tra lo spazio e il tempo".
Marco Anastasio, classe 1997 di Meta (nella penisola sorrentina), si appassiona al rap alle scuole superiori e comincia a pubblicare i suoi primi brani su YouTube. Nel 2018 partecipa alle selezioni di X Factor, entrando a far parte della squadra di Mara Maionchi, dove si fa notare per la sua capacità di rielaborazione in versi di alcuni grandi classici della canzone italiana e internazionale; alla fine della competizione conquisterà il gradino più alto del podio, diventando il primo rapper in tredici edizioni italiane del talent show a essere incoronato vincitore. Con il singolo inedito La fine del mondo (https://youtu.be/sPIwnlFEAMk), prodotto da Don Joe, debutta al primo posto delle classifiche di Spotify, Apple Music, iTunes e FIMI e ottiene due dischi di platino. il brano fa parte dell'omonimo EP pubblicato a dicembre 2018 per Sony Music che contiene anche i singoli “Ho lasciato le chiavi”, “Generale”, “Un adolescente”, “Autunno” (feat. Bowland) e “Costellazioni di kebab”. Nel febbraio 2019 presenta sul palco del Festival di Sanremo, fuori gara, il nuovo singolo “Correre” (https://youtu.be/KiTymG8YClY), anticipato da un toccante monologo di Claudio Bisio. Sul palco del 1mo maggio durante l’esibizione del suo brano “Rosso Malpelo” (tratto dal suo EP del 2015 “Disciplina Sperimentale”) pronuncia un discorso sui diritti delle maestranze che nell'ombra rendono possibile gli spettacoli (discorso che un anno più tardi suonerà come premonitore a causa delle difficoltà causate al comparto live dalla pandemia). Dopo un lungo tour partito a marzo e proseguito poi in estate, ad ottobre si esibisce su Raiuno in occasione della trasmissione Una storia da cantare, dedicata a Fabrizio De André, producendosi in un'acclamata reinterpretazione de “La Guerra di Piero” vista dal punto di vista di un giovane soldato austriaco, impegnato sul fronte opposto del protagonista del brano originale. A novembre 2019 pubblica Il fattaccio del Vicolo del Moro, liberamente ispirato al celebre monologo del 1911 del poeta romano Amerigo Giuliani (l'originale si intitola Er fattaccio) in cui un assassino confessa il suo delitto, portato al successo nella versione di Gigi Proietti. Il 10 gennaio pubblica Atto Zero, intro e title-track del suo primo album ufficiale (https://youtu.be/1faV0jbtLzg). Nel 2020 partecipa alla 70° edizione del Festival di Sanremo con il brano “Rosso di Rabbia” (https://youtu.be/yDWjlsQJFO0), di cui è autore del testo, con la musica a firma di Marco Azara, Luciano Serventi e Stefano Tartaglini e la produzione a cura di Danny the Cool & Stabber. Il brano è concepito come un capitolo della storia di un personaggio che Anastasio sta rincorrendo da anni: il Sabotatore. Il 7 febbraio 2020 esce il suo primo album ufficiale, ATTO ZERO, la cui produzione artistica è curata da due pesi massimi della musica rap come Slait e Stabber, oltre che da Alessandro Treglia. Il progetto contiene tutte le diverse anime e sfaccettature dell'artista, che rappresenta un unicum della scena italiana: l'energia del rap puro e semplice, la freschezza dei suoi ventidue anni e l'incisività della sua vena poetica con exploit nel cantautorato.
I biglietti (posto unico 25 euro compresi diritti di prevendita) sono disponibili nei punti Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita tel. 055.210804) e online su www.bitconcerti.it e www.ticketone.it (tel. 892.101). Info tel. 055.0195912 - info@viperclub.eu. Si recupera il concerto annunciato per marzo 2020 e più volte rinviato a causa della pandemia. Restano validi i biglietti acquistati per tutte le date.