Nel 1931 Vittorini ventiquattrenne intraprende con alcuni amici un viaggio a bordo di un torpedone, con lo scopo di trarne un diario da presentare al premio bandito dalla rivista “L’Italia letteraria”. L’autore si aggiudicherà la vittoria e poi darà alle stampe il suo Sardegna come un’infanzia. E’ da quest’opera che prende forma l’omonimo progetto musicale di Morittu e Nigi: sul filo della poetica di Vittorini, sulla straordinaria profondità con cui descrive la gente, i villaggi e la natura nel suo primo incontro con questa terra chiusa tra mare e vento, sono state appositamente composte le musiche di questa performance.
Un vero e proprio viaggio sonoro lungo un altrove immaginario, fatto di voci, canto, elettronica, corde sfregate, pizzicate e percosse e in cui c’è spazio anche per la voce rauca e metallica dello strumento tradizionale, la chitarra campidanese, costretta com’è, nell’incontro col viaggiatore, a ridefinire i propri contorni e ad abbandonare usi e funzioni che le erano propri.
Sardegna come un’infanzia è, insomma, una fucina musicale aperta, in cerca di quello stesso sguardo, di quello stesso stupore per il cuore delle cose e delle persone che, in barba alle gabbie degli stereotipi, risplendono nella Sardegna di Vittorini.
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