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martedì 05 novembre 2024

La Nona di Beethoven al concerto di fine anno del Maggio Musicale Fiorentino

31-12-2022

Sabato 31 dicembre 2022, alle ore 18.00, il direttore principale Daniele Gatti sarà alla guida dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino sul podio dell'Auditorium al Concerto di fine anno per l'esecuzione della Nona di Ludwig van Beethoven con la soprano Lenneke Ruiten, la mezzosoprano Eleonora Filipponi, il tenore Maximilian Schmitt, il basso Luca Pisaroni e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Lorenzo Fratini.

Ultima creatura sinfonica beethoveniana, la Sinfonia n. 9 in re minore opera 125 “Corale” per soli, coro e orchestra segnò un punto di non ritorno nella storia della musica; dopo la Nona nessun compositore poté più cimentarsi nel genere senza fare i conti con quel modello di arte insuperabile lasciato in eredità dal Maestro di Bonn. La genesi dell’ultima sinfonia di Beethoven parte da lontano, da quando, nel 1793, l’autore espresse il desiderio di voler mettere in musica l’Ode alla gioia di Friedrich Schiller. Il messaggio di libertà e fratellanza contenuto nei versi dell’ode si sedimentò nella mente del giovane compositore tanto che nel 1795 compose un lied, Gegenliebe, in cui compare allo stato embrionale quella melodia che in seguito avrebbe preso forma definitiva nell’Inno alla gioia della Sinfonia n. 9. Analogie ancora più evidenti si ritrovano anni dopo nella Fantasia corale op. 80, una sorta di laboratorio preparatorio della Nona Sinfonia alla cui composizione Beethoven si dedicò dal 1822 ai primi mesi del 1824. Il debutto - al Theater an der Wien il 7 maggio 1824 - fu preceduto da prove estenuanti, rese ancor più difficili dal fatto che a dirigere fosse Beethoven stesso, ormai completamente sordo e non più in grado di guidare l’orchestra. Tuttavia questo non inficiò il successo della sua ultima sinfonia, che da subito fu salutata come un capolavoro assoluto. Quale cartina di tornasole, la Sinfonia n. 9 compendia infatti tutte le conquiste musicali maturate negli anni da Beethoven: dalla libertà di forma - con il quarto movimento in cui per la prima volta nella cornice sinfonica la musica strumentale cede il passo alla voce umana - all’uso magistrale della variazione e del contrappunto, dalle affinità tematiche che si rincorrono nell’opera dando un senso di ciclicità e unitarietà alla partitura, fino al messaggio universale di fratellanza cantato dai solisti e dal coro nel movimento finale.

Per maggiori informazioni: www.maggiofiorentino.com