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lunedì 23 dicembre 2024

Concerto celebrativo per il 90° anniversario del Coro del Maggio Musicale Fiorentino

22-12-2023
Sono 90 anni per una delle più prestigiose istituzioni musicali del nostro Paese: spenge infatti 90 candeline il Coro del Maggio Musicale Fiorentino. Questo speciale compleanno è celebrato, naturalmente in musica, venerdì 22 dicembre 2023, alle ore 20.00, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino nella Sala Zubin Mehta. In programma uno delle composizioni più amate e conosciute di Gioachino Rossini, ossia la Petite Messe Solennelle; sul podio il maestro del Coro del Maggio, Lorenzo Fratini; sul palcoscenico quattro talenti dell’Accademia del Maggio: Olha Smokolina, Danbi Lee, Lorenzo Martelli e Lodovico Filippo Ravizza. Prima del concerto, nel pomeriggio del 22 dicembre alle ore 17 presso il foyer di galleria (ingresso libero), un convegno sulla ricchissima storia del Coro del Maggio. Durante la tavola rotonda saranno ricordate le tappe artisticamente più significative del percorso compiuto dalla compagine fiorentina nel corso di questi nove decenni di intensa attività musicale. Ne parleranno: Giovanni Vitali, Daniele Spini, Roberto Gabbiani (che ha guidato il Coro dal 1974 al 1990) e Lorenzo Fratini, che da 10 anni ne è il direttore.

Novant’anni di storia, dunque, per il Coro del Maggio Musicale Fiorentino, nato nel 1933, lo stesso anno in cui Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano e il grande Vittorio Gui istituirono il Festival del Maggio. A partire dai primi passi, mossi sotto la guida di Andrea Morosini, il Coro si qualifica presto come uno dei più prestigiosi complessi vocali italiani sia nell’ambito dell’attività lirica che di quella sinfonica; oltre a questo, l’attività del Coro si è sviluppata anche nel settore della vocalità da camera e della musica contemporanea, con importanti prime esecuzioni di compositori del nostro tempo quali Krzysztof Penderecki, Luciano Berio, Luigi Dallapiccola, Goffredo Petrassi, Luigi Nono e Sylvano Bussotti. Innumerevoli le collaborazioni con quelli che sono stati i direttori stabili, da Vittorio Gui a Daniele Gatti: Mario Rossi, Bruno Bartoletti, Riccardo Muti, Zubin Mehta e Fabio Luisi, alle quali si aggiungono le collaborazioni con i più grandi nomi della direzione del XX secolo come Carlos Kleiber, Herbert von Karajan, Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Gianandrea Gavazzeni, Georges Prêtre, Myung-Whun Chung, Seiji Ozawa, Semyon Bychkov, Giuseppe Sinopoli e Lorin Maazel.

Alla guida del Coro, dopo Morosini subentrano Adolfo Fanfani, Roberto Gabbiani, Vittorio Sicuri, Marco Balderi, José Luis Basso, Piero Monti e, dal 2013, Lorenzo Fratini. Negli ultimi anni il Coro amplia il proprio repertorio alle maggiori composizioni sinfonico-corali classiche e moderne e partecipa a numerose tournée internazionali sia come complesso autonomo che con l’Orchestra del Maggio. La disponibilità e la capacità di interpretare lavori di epoche e stili diversi in lingua originale sono caratteristiche che hanno reso il Coro del Maggio fra le compagini più duttili e apprezzate dai direttori d’orchestra e dalla critica nel panorama internazionale, e fra i protagonisti anche di particolari ed importanti ricorrenze artistiche e civili.

Parlando di questo importante anniversario, il commissario Onofrio Cutaia si è detto orgoglioso di poter essere presente per festeggiare questo traguardo: “Nel lavoro quotidiano in teatro ho potuto constatare, da quando sono stato nominato Commissario, che il Coro del Maggio Musicale Fiorentino - per vastità di repertorio (dal Barocco alla musica novecentesca e contemporanea), duttilità e pertinenza stilistica, pur in presenza di linguaggi musicali assai lontani fra loro - deve essere considerato come una della compagini corali più prestigiose a livello non solo nazionale, ma anche internazionale, come testimoniato dai successi ottenuti in numerose tournées. Di questo va dato merito a Lorenzo Fratini, maestro del nostro Coro, per le grandi capacità artistiche e il costante impegno per migliorare ulteriormente il livello delle prestazioni, senza dimenticare ovviamente il maestro Daniele Gatti, il nostro direttore principale e il maestro Zubin Mehta il nostro direttore onorario a vita. Sono dunque felice e orgoglioso di festeggiare i 90 anni del Coro del Maggio Musicale Fiorentino, nella certezza che il futuro riserverà sempre nuove occasioni di crescita artistica e di conferme del suo altissimo valore”.

Il direttore principale Daniele Gatti ha sottolineato la sua grande gioia nel vedere da anni il Coro ai più alti livelli artistici internazionali: “Un coro che mi ha sempre colpito per la sua estrema duttilità, abbiamo affrontato insieme diversi repertori e ho sempre notato da parte di tutti una partecipazione davvero sentita a quanto messo in scena in questi anni: oltre a cantare, deve muoversi e interagire sul palcoscenico e in questo non posso che sottolineare la grande capacità gestuale e la grande professionalità nel seguire sempre ciò che il regista richiede; insieme all’Orchestra è davvero una delle colonne portanti che fa di questo Teatro uno dei riferimenti del panorama internazionale”.

Sulla stessa linea di pensiero il maestro Zubin Mehta, direttore onorario a vita del Maggio: “La prima collaborazione con il Coro del Maggio risale ai miei primi impegni fiorentini e precisamente al luglio 1964 per La traviata. Da allora fino ad oggi, innumerevoli sono state le occasioni di lavoro comune e, negli anni, ho potuto apprezzare la costante crescita artistica del Coro del Maggio, di cui sono fiero e felice, che grazie al lavoro di Lorenzo Fratini col quale mi congratulo, è oggi ai vertici in Italia e nel mondo, come testimoniano i successi delle numerose tournées internazionali che abbiamo effettuato insieme”.

“Essere qui a festeggiare, da Direttore, i 90 anni di questo splendido Coro è davvero un grande orgoglio e una grande responsabilità” ha invece affermato, parlando del ‘suo’ Coro, il maestro Lorenzo Fratini “è come avere un vero e proprio ‘monumento’ fra le mani, di cui si ha l’onore e l’onere di portarne avanti il nome e la tradizione; ma lavorare - come facciamo tutti i giorni - in modo così appassionato ha fatto sì che la qualità di questa istituzione non venisse mai meno, e di questo sono davvero molto orgoglioso.”

Il maestro Roberto Gabbiani, che ha guidato il Coro del Maggio dal 1974 al 1990, ha fatto eco a quanto affermato dal maestro Fratini, rimarcando la grandissima qualità artistica che lo ha sempre definito: “Il Coro del Maggio, che ho sentito ‘mio’ per sedici anni, è sicuramente un complesso di enorme prestigio e di altissima professionalità, guidato da grandi maestri in passato che avevano sempre chiare in mente le partiture che eseguivano e il loro peso; sentivano la necessità che le voci fossero tali da poter essere degne delle musiche eseguite. Questo fu evidente anche per la bellezza delle voci coinvolte nel Coro, una bellezza che ho faticato a ritrovare successivamente nella mia carriera. Mi piace pensare che insieme abbiamo creato un ricordo di quella che è la storia della musica corale nel nostro mondo, anche lavorando su opere in lingue straniere, dal russo al francese sino al tedesco.”

Il concerto
Dopo il successo di Guillame Tell Rossini decise di ritirarsi a vita privata, mettendo fine anzi tempo a una carriera sfolgorante che lo aveva visto bruciare tutte le tappe per raggiungere l’apice del panorama teatrale europeo. Durante gli anni trascorsi a Parigi, dove si era trasferito definitivamente nel 1855, il Pesarese si dilettava a comporre brani di varia natura - da lui battezzati Péchés de vieillesse - ad uso e consumo personale e della cerchia di amici musicisti che partecipavano alle serate da lui organizzate nella capitale francese. Nella conta dei molti ‘peccati di vecchiaia’ con il suo consueto umorismo Rossini annoverò anche la Petite messe solennelle, composta nel 1863 per soli, coro e accompagnamento di due pianoforti e harmonium. In questa veste la Messa venne eseguita il 14 marzo del 1864 nel palazzo della Contessa Louise Pillet-Will, dedicataria dell’opera, suscitando apprezzamenti ma anche discussioni sull’accompagnamento strumentale impiegato. La scelta di un organico ridotto alle sole tastiere era collegata alla destinazione privata dell’opera, ma a seguito di numerose richieste e insistenze Rossini si risolse a realizzarne anche una versione con accompagnamento orchestrale, firmata nel 1867 ed eseguita solo il 24 febbraio 1869 al Théâtre Italien di Parigi, pochi mesi dopo la morte del compositore. Rossini aveva composto una messa solenne seguendo l’articolazione dell’Ordinarium, a cui aggiunse un Preludio religioso strumentale prima del Sanctus e il mottetto O salutaris hostia, sottolineando però con l’aggettivo petite la dimensione raccolta e domestica della partitura, almeno questo era l’intento nella sua versione originaria. Il ritorno alla musica sacra, dopo l’esperienza dello Stabat Mater del 1832-1841, lo obbligò a confrontarsi con gli stili impiegati per tradizione nella messa dimostrando la propria abilità e versatilità nel genere. In ognuno dei brani che compongono la Petite messe sollennelle troviamo infatti un compositore a proprio agio non solo nella stesura di arie solistiche, duetti e terzetti di sapore marcatamente teatrale, ma anche nell’arte del contrappunto con cori a cappella di palestriniana memoria e imponenti fughe in puro stile barocco. Sempre in bilico tra serio e faceto, nell’autografo della prima versione Rossini aveva congedato la sua opera chiedendo venia al Signore per quel suo ultimo peccato di vecchiaia, che sperava potesse garantirgli la salvezza eterna: “Ero nato per l’opera buffa, e Tu lo sai bene! Poca scienza, un po’ di cuore, e questo è tutto. Sii dunque benedetto e accordami il Paradiso!”.

GIOACHINO ROSSINI
Petite Messe Solennelle
per soli, coro e orchestra

Direttore Lorenzo Fratini
Soprano Olha Smokolina
Mezzosoprano Danbi Lee
Tenore Lorenzo Martelli

Baritono Lodovico Filippo Ravizza
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del Coro Lorenzo Fratini


Per maggiori informazioni: www.maggiofiorentino.com