Nel XVI secolo, la musica per tastiera fiorisce in Europa insieme alla fondazione di alcune delle tradizioni più durature della costruzione di strumenti a tastiera. Un repertorio che oscilla tra il profano e il sacro, tra l’uso delle corde pizzicate della lira orfica e il maestoso suono dell’organo. Tastieristi amatori e professionisti vivono la trasformazione generata dalla stampa musicale. Essa ha inizio in Italia con le pubblicazioni di Petrucci e, per gli strumenti a tastiera, vede la luce la pubblicazione nel 1517 da parte di Andrea Antico di Frottole intabulate da sonare organi, una raccolta delle canzoni italiane più popolari coltivate nelle principali corti d’Italia. Mentre la musica vocale rimane il modello principale per le composizioni per tastiera, generi strumentali come il “ricercare” e la “toccata”, strettamente legati alla voce nelle loro origini, esplorano anche le caratteristiche idiomatiche degli strumenti. Ogni centro musicale in Europa afferma la propria identità, con l’internazionalismo condiviso che caratterizza la polifonia franco-fiamminga. Dopo la crisi della Controriforma, all’inizio del Seicento, mentre si accendeva la Guerra dei Trent’anni in Europa, si sviluppò un momento in cui la musica divenne un ponte tra le nazioni, nonostante l’incombere del conflitto. La Guerra dei Trent’anni fu scatenata dalla deposizione dell’Imperatore Ferdinando II come Re di Boemia, sostituito da Federico V del Palatinato. Questo evento diede il via a un movimento di artisti in esilio, in cerca di rifugio e ispirazione in terre straniere.
Appena cinque anni prima, il 14 febbraio 1613, Federico V aveva sposato la principessa inglese Elisabetta Stuart. Istruita nell’arte del clavicembalo, ricevette un dono di nozze significativo: la prima stampa inglese per virginale, intitolata Parthenia. Mentre la musica dalla Francia e dall’Italia veniva pubblicata in Inghilterra, la principessa intendeva portare la musica dei grandi compositori inglesi come Byrd, Bull e Gibbons alla sua nuova corte a Praga. Elisabetta regnò solo per un breve inverno come Regina di Boemia, prima di dover fuggire verso i Paesi Bassi. Questa regione, inclusa la capitale dei Paesi Bassi Spagnoli, Bruxelles, aveva già accolto altri musicisti inglesi in fuga come Francis Tregian, noto per aver compilato la musica del Fitzwilliam Virginal Book, e successivamente Peter Philips.
Carla Catalina Vicens è Professore-Ospite di clavicembalo e ricerca al Conservatorio Reale di Bruxelles, ed è stata invitata come Visiting Professor al Conservatorio di Oberlin, negli Stati Uniti (2019), e a tenere masterclass alla Juilliard School of Music New York, The Curtis Institute of Music Philadelphia, Longy School of Music di Cambridge ed alla Collezione Flint di clavicembali antichi, negli Stati Uniti; al Museo Horniman e all’Università di St. Andrews nel Regno Unito; all’Università delle Arti a Berlino e all’Università Folkwang delle Arti ad Essen, in Germania, alla ESMUC di Barcelona e alla Göteborg International Organ Academy, in Svezia. Ha un’attività dinamica e versatile come solista e come membro di gruppi di musica antica e contemporanea. Ha prodotto e diretto diversi spettacoli musicali in Europa e in America. Come fondatrice e direttrice dell’ensemble e progetto sociale Servir Antico, si propone di far luce sul repertorio meno conosciuto e sull’eredità intellettuale del periodo umanistico, con l’esplorazione di musiche e testi che vanno dal XIII al XVI secolo, utilizzando il palcoscenico per condividere con gli ascoltatori le voci di questi artisti visionari del passato e offrendo la piattaforma per far emergere tematiche sociali ed amplificare nuove voci. Per la sua specializzazione in esecuzione su strumenti antichi che vanno dal XV secolo all’inizio del XIX, è stata invitata a suonare e registrare alcuni tra gli strumenti più antichi al mondo, come il più antico clavicembalo esistente ancora in funzione.
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