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domenica 22 dicembre 2024

"La musica dei poeti. I poeti della musica", tre incontri al Gabinetto Vieusseux di Firenze

11-09-2024
Tre eventi unici ed esclusivi, ideati e pensati per il Gabinetto Vieusseux di Firenze da Francesco Bianconi, Andrea Chimenti, Gianni Maroccolo e Massimo Zamboni, dedicati a tre grandi poeti del Novecento, Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini e Giuseppe Ungaretti, i cui fondi sono conservati presso l’Archivio Contemporaneo Bonsanti.

È la rassegna “La musica dei poeti. I poeti della musica” che si svolge a settembre, nell’ambito dell’Estate Fiorentina, nel cinquecentesco cortile di Palazzo Strozzi. Tutti gli appuntamenti, alle ore 21, sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Ad inaugurarla, la sera di mercoledì 11 settembre 2024, sarà il reading musicale “L’Inesauribile segreto” dove Gianni Maroccolo e Andrea Chimenti ricostruiranno l’anima poetica di Giuseppe Ungaretti attraverso le sue lettere, in un percorso che parte dalla Grande Guerra fino agli ultimi anni del poeta. “Quegli scritti – spiegano i due musicisti - ci parlano non solo della sua levatura di artista, della sua forza e caparbietà, ma anche dell’uomo semplice, spesso ferito, deluso, innamorato. Le lettere, inframezzate dalla lettura e dal canto di alcune poesie, diventano letteratura e poesia a loro volta. La musica - aggiungono gli autori - invece allontana ogni tentazione didascalica per privilegiare solo la pura emozione”.

Giovedì 12 Francesco Bianconi ci offrirà, in dialogo con Fulvio Paloscia, un suo ritratto intimo e personale di Giorgio Caproni per un racconto decisamente originale e inedito. Non un reading musicale, ma un album di sole parole per uno tra i massimi e più originali poeti del dopo-Montale, che leggeva Ungaretti, suonava il violino e proprio studiando composizione iniziò a scrivere i primi versi fino a dire che “il musicista è caduto ed è rimasto il paroliere”. Poeta, la cui svolta arriva grazie a un articolo di Pasolini, Giorgio Caproni è stato anche critico letterario, scrittore di racconti e traduttore, fra cui ricordiamo “Il tempo ritrovato” di Proust, “Bel-Ami” di De Maupassant e le “Poesie” di Apollinaire.

Venerdì 13 Massimo Zamboni, insieme ai musicisti Cristiano Roversi e Erik Montanari, dedica il suo omaggio a Pier Paolo Pasolini con il reading musicale “P.P.P. Profezia è Predire il Presente. Un dolore civico profondo”. “Sarà un susseguirsi di letture – spiega Massimo Zamboni – tratte dalle sue opere intervallate da esecuzioni musicali, alcune delle quali inedite e composte per l’occasione, in modo da creare una drammaturgia che dia il senso del percorso quasi sacrificale di Pasolini, cominciando dall’attenzione rivolta verso il mondo della cultura popolare, il Canzoniere italiano, nel momento della percezione della sua inarrestabile scomparsa. Il cambio antropologico da lui profetizzato dà senso al titolo dello spettacolo, laddove Pasolini sembra tra i pochissimi in grado di percepire la trasformazione – drammatica, lacerante – del nostro Paese”.

“Si tratta di una rassegna assolutamente originale e inedita – spiega il direttore del Gabinetto Vieusseux, Michele Rossi – nata con la volontà di avvicinare il grande pubblico, sopratutto quello giovanile, ai più grandi poeti italiani del Novecento di cui custodiamo i fondi presso l’Archivio Contemporaneo Bonsanti. Un modo anche per continuare a diffondere la conoscenza e il patrimonio della nostra bicentenaria istituzione culturale. I musicisti sono venuti a visitare l'Archivio, a Palazzo Corsini Suarez, per consultare e "studiare" un po' i fondi dei poeti (manoscritti, dattiloscritti e carteggi) ai quali hanno deciso di dedicare le loro serate, durante le quali leggeranno lettere o altri documenti da noi conservati, in base alle loro personali suggestioni, ai dialoghi silenziosi che hanno intrattenuto con questi grandi maestri del passato”.

Istituito nel 1975 dall’allora Direttore Alessandro Bonsanti, di cui oggi porta il nome, l’Archivio Contemporaneo Bonsanti è nato con lo scopo di raccogliere materiale vario su personalità del mondo contemporaneo e si distingue, nel panorama degli istituti di conservazione simili, per la poliedricità delle discipline e della documentazione a cui dà ospitalità. Un patrimonio ricco e importante, dalla narrativa alla poesia e alla critica letteraria, dalla musica al teatro, dall’architettura alla pittura, alla fotografia. Sono infatti custoditi oltre 190 fondi che spaziano dalla critica letteraria (fra cui Emilio Cecchi, Giacomo Debenedetti, Giuseppe De Robertis, Ruggero Jacobbi, Oreste Macrì) alla narrativa (come quelli di Stefano D'Arrigo, Carlo Emilio Gadda, Vasco Pratolini, Enzo Siciliano, Mario Tobino, Federigo Tozzi), dalla poesia (Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti Mario Luzi e altri) al teatro, esemplificato al meglio nell’archivio privato di Eduardo De Filippo. Tra le recenti donazioni, sono da segnalare i fondi archivistici di Raffaele La Capria e Pietro Citati.

Programma

"La musica dei poeti. I poeti della musica"

Mercoledì 11 settembre 2024 – ore 21
Cortile Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi, Firenze
L’Inesauribile segreto
Serata dedicata a Giuseppe Ungaretti
Reading musicale di Gianni Maroccolo e Andrea Chimenti
"Alcune lettere ci raccontano i momenti salienti della vita del poeta. Le lettere – spiegano Gianni Maroccolo e Andrea Chimenti – come frammenti di un’esistenza dalla quale è scaturita la sua opera. Quegli scritti ci parlano non solo della sua levatura di artista, della sua forza e caparbietà, ma anche dell’uomo semplice, spesso ferito, deluso, innamorato. Le lettere, inframezzate dalla lettura e dal canto di alcune poesie, diventano letteratura e poesia a loro volta. In questo percorso, che parte dalla Grande Guerra fino agli ultimi anni del poeta, la musica assume un ruolo importante e contribuisce ad allontanare ogni tentazione didascalica privilegiando la pura emozione”.

Giovedì 12 settembre 2024 – ore 21
Cortile Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi, Firenze
Il mio Giorgio Caproni
Serata dedicata a Giorgio Caproni
Francesco Bianconi in dialogo con Fulvio Paloscia
Cantautore, membro dei Baustelle, una delle band più influenti nel panorama musicale italiano, Francesco Bianconi da sempre sente vicina la poetica di Giorgio Caproni. In questo incontro leggerà alcune delle poesie di Caproni che lo hanno più ispirato e il dialogo, che si muoverà intorno alla figura del poeta e ai temi legati alla scrittura, ci offrirà un suo viaggio personale tra le parole di uno dei protagonisti della letteratura italiana.

Venerdì 13 settembre 2024 – ore 21
Cortile Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi, Firenze
P.P.P. Profezia è Predire il Presente
Serata dedicata a Pier Paolo Pasolini
Reading musicale di Massimo Zamboni
Massimo Zamboni: voce, chitarra
Cristiano Roversi: tastiera
Erik Montanari: voce, chitarra
“P. P. P. Profezia è Predire il Presente” – spiega Massimo Zamboni – ha tra le sue linee guida una frase di Pasolini: Un dolore civico profondo. Lo stesso dolore che accompagna incessantemente il suo percorso come uomo e come intellettuale. Sarà un susseguirsi di letture tratte dalle sue opere intervallate da esecuzioni musicali, alcune delle quali inedite e composte per l’occasione, in modo da creare una drammaturgia che dia il senso del percorso quasi sacrificale di Pasolini, cominciando dall’attenzione rivolta verso il mondo della cultura popolare (il Canzoniere italiano) nel momento della percezione della sua inarrestabile scomparsa. Il cambio antropologico da lui profetizzato dà senso al titolo dello spettacolo, laddove Pasolini sembra tra i pochissimi in grado di percepire la trasformazione – drammatica, lacerante – del nostro Paese. Passando attraverso una serie di poesie (tratte in particolare da Le ceneri di Gramsci, Poesie in forma di Rosa, Trasumanar e organizzar) e alcuni testi di cronaca, Pasolini pare costringersi in un percorso in cui sembra obbligarsi ad assumere un ruolo redentore, offrendosi letteralmente all’infuriare dei suoi nemici, che avrebbero voluto impoverire il suo pensiero riducendolo a quello di una inascoltata e già giudicata Cassandra. Una unica - e di breve durata - assoluzione pare concedere, peraltro poco ricambiata: quella rivolta al PCI, al senso di pulizia e onestà che viene attribuito al partito e ai suoi giovani militanti, gli unici risparmiati dallo sguardo impietoso dell’autore. Fino al culmine delle Lettere Luterane, dove il volto corrotto di una classe dirigente, l’incomprensione generalizzata, l’ostilità sempre più manifesta e il suo isolarsi fanno da corollario a una caduta presagita e imminente, come un cerchio che si stringe”.

Per maggiori informazioni: www.vieusseux.it