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mercoledì 27 agosto 2025

L'Homme Armé: al via la nona edizione del Festival "FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze"

06-09-2025

Da sabato 6 a giovedì 25 settembre 2025 si svolgerà la nona edizione del Festival internazionale «FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze», il primo interamente dedicato alla musica del Quattro-Cinquecento nella città che più ha influito sulla cultura rinascimentale nelle sue sfaccettature artistico-visive, letterarie, musicali, filosofiche, scientifiche e politiche; rinascimentali sono per lo più anche i luoghi dei concerti, per stabilire un’interazione fra la musica eseguita e l’ambiente che la ospita, perché lo spettatore fruisca in contemporanea di prodotti artistici nati in simbiosi. Si esplora il panorama musicale tra Quattro e Cinquecento, senza trascurare le radici trecentesche dell’Umanesimo. La programmazione è come sempre rivolta ad appassionati e curiosi di questo repertorio, italiani e stranieri: un pubblico che di anno in anno si accresce.

FloReMus 2025 comprende 10 concerti, 3 visite musicali, 6 conversazioni; è raccomandata, e per alcuni eventi è obbligatoria, la prenotazione sul sito http://hommearme.it. Anche quest’anno il Festival presenta, nei concerti serali delle 21.15, alcuni gruppi o musicisti particolarmente apprezzati nel panorama internazionale, come la Cappella Pratensis (Belgio, sabato 6 settembre), l’Ensemble La Reverdie (Italia, sabato 13), Giovanna Baviera (Svizzera, domenica 21) e, come da tradizione, L’Homme Armé, che ospita e che chiude il festival giovedì 25. I concerti serali rappresentano i momenti più alti della produzione artistica del Festival, con la partecipazione di gruppi di livello internazionale e con programmi musicali molto particolari ed anche rari.

Il cartellone prevede anche Concerts à boire, più brevi di quelli serali, all’ora dell’aperitivo, con formazioni giovani o emergenti, Monumenti sonori, che intendono dare risalto a chiese e organi storici del territorio, Visite musicali alla scoperta di alcuni luoghi di eccezionale valore artistico e culturale, biblioteche, antichi manoscritti, abbinate ad un breve concerto finale, e Conversazioni, ovvero conferenze informali su temi legati al Rinascimento che, oltre alla musica, includono arte, storia, cultura, con particolare attenzione all’ambiente fiorentino e toscano. Programma completo e possibilità di prenotare su http://hommearme.it

Questo il programma completo del festival FloReMus 2025:

Sabato 6 settembre, ore 21.15, Auditorium di Sant’Apollonia, via San Gallo 25, Firenze (euro 18 intero, due persone insieme euro 30, ridotto under 30 euro 12) (concerti serali): Il paradiso di Francesco. Un giardino cortese nella Firenze del Trecento, con l’Ensemble La Reverdie (Claudia e Livia Caffagni, Elisabetta de Mirkovich, Teodora Tommasi, Matteo Zenatti); musiche di Francesco Landini. Il giardino e il bosco, ambientazione per eccellenza di molti romanzi francesi, da Erec et Enide al Roman de la Rose, non sono solo luogo di incontri amorosi, ma anche di avventure interiori, a volte addirittura metafora del Paradiso. Il Paradiso degli Alberti è un’opera allegorica ispirata sia ai romanzi franco-bretoni, sia al successivo romanzo toscano del primo Trecento: si articola in cinque libri, alcuni dei quali incompiuti. Dopo un viaggio fittizio nel regno di Cipro e un pellegrinaggio nel castello feudale della famiglia dei conti di Poppi, gli ultimi tre libri sono ambientati nel parco della meravigliosa residenza di Antonio Alberti, detto il “Paradiso”. La Reverdie esplorerà questi fili tematici nel tessuto del concerto: attingendo all’ampio repertorio compositivo di Francesco Landini, evocherà una colonna sonora ispirata alle conversazioni e ai racconti che riecheggiano nel giardino del Paradiso.

Domenica 7 settembre, ore 12, Chiesa di S. Maria e S. Brigida al Paradiso, Via Benedetto Fortini 99, Firenze (visite musicali), ingresso libero: La Chiesa del Paradiso. Luoghi e musiche del “Paradiso degli Alberti”, a cura di Luciano Artusi, con la partecipazione dell’Ensemble La Reverdie; musiche di Francesco Landini. Un concerto e una visita nei luoghi del libro in cui Giovanni Gherardi da Prato descrive eventi della vita quotidiana nella Villa il Paradiso della nobile famiglia Alberti. Nel libro, probabilmente scritto nel 1425-26, vengono riferiti molti colloqui, novelle, fatti avvenuti in quel luogo nel 1389, e quindi si presenta come una nostalgica rivisitazione di bei tempi confrontati con i cambiamenti intervenuti nella vita italiana e fiorentina. Tra gli altri personaggi descritti si parla anche di Francesco Landini, musico e uomo erudito. Luoghi ancora oggi poco noti agli stessi fiorentini e che al tempo erano ben fuori dalle mure cittadine.

Lunedì 8 settembre, ore 19, Cenacolo del Fuligno, via Faenza 40, Firenze (concerts à boire), ingresso 5 euro: Lamenti d’amore. Passioni e tentazioni barocche col duo Le musicali favelle (Marco Cristelli, tenore, Carlo D’Ariano, tiorba); musiche di Biagio Marini, Giovanni Girolamo Kapsberger, Claudio Monteverdi, Giovanni Rovetta. Un itinerario musicale che attraverso l’esplorazione di tematiche universali come l’amore, il dolore e la speranza permette di entrare in contatto con le emozioni più profonde e sublimi di alcuni brani di maestri del primo Barocco italiano.

Martedì 9 settembre, ore 18, Biblioteca delle Oblate, Via dell’Oriuolo 24, Firenze (conversazioni), ingresso libero: I canterini di Firenze. Quando la poesia era anche musica, a cura di Luca Degl’Innocenti. Perché mai, se un poeta del Rinascimento dice «leggi quel che scrivo», crediamo che faccia sul serio, ma se dice «ascolta quel che canto» pensiamo a una figura retorica? Forse perché nel Quattro e Cinquecento la circolazione scritta della poesia era normale e quella orale invece no? O forse perché sembra così a noi oggi, che in effetti i testi di allora li leggiamo soltanto ma non li ascoltiamo più? Cantare «al suon di questa cetra» non era solo una finzione retorica, ma era un modo reale di fare poesia. Degl’Innocenti farà riscoprire la letteratura, la cultura e la civiltà del Rinascimento tenendo conto del semplice fatto che molti poeti, tanto gli Altissimi quanto i Machiavelli, cantavano davvero i loro versi (anche all’improvviso), e suonavano davvero le loro cetre.

Giovedì 11 settembre, ore 19, MAD, Piazza delle Murate, Firenze (concerts à boire), ingresso 5 euro: Solo alla fenestra. Versi e note sulla Vita e la Morte con Ensemble Le Belve Erranti; musiche di Cipriano de Rore e Orlando di Lasso. Il nucleo di questo programma sono le sei stanze di Standomi un giorno solo alla fenestra di Petrarca (RVF 323) musicate da Orlando di Lasso (Secondo Libro delle Muse, a cinque voci [...], Barrè, Roma 1557). Il poeta si trova a contemplare 6 visioni meravigliose che in pochi istanti vengono cancellate da un destino tragico. Una chiara allegoria del trionfo della morte e della solitudine spirituale dell'individuo, la cui espressione è affidata agli ultimi versi della canzone. La musica di Orlando di Lasso ci restituisce a un tempo la vivacità delle visioni e il senso di vuoto e smarrimento che suscita il loro estinguersi. Accompagnano il ciclo alcuni madrigali su testi di Petrarca, Tansillo e Ariosto, di un altro grande fiammingo, forse il più profondo e illustre madrigalista della prima metà del Cinquecento: Cipriano de Rore.

Sabato 13 settembre, ore 17, Biblioteca delle Oblate, Via dell’Oriuolo 24, Firenze (conversazioni), ingresso libero: Guillaume Du Fay e la Missa Aurea. Musica, liturgia e teatro sacro, a cura di Peter De Laurentiis. La complessa ed elaborata liturgia della Cattedrale di Cambray viene illustrata con vari esempi per immergerci in quel mondo raffinato che ha stimolato la produzione di opere ancora oggi stupefacenti e la nascita di uno stile musicale che ha influenzato la musica dell’Europa intera.

Sabato 13 settembre, ore 21.15, Auditorium di Sant’Apollonia, Via San Gallo 25, Firenze (euro 18 intero, due persone insieme euro 30, ridotto under 30 euro 12) (concerti serali): Cappella Pratensis in Missa Aurea. Musiche per la Cattedrale di Cambrai; musiche di Guillaume Dufay e gregoriano. In questo concerto, la Missa Ecce ancilla Domini di Guillaume du Fay (1397-1474) è inserita nella cornice rituale della Missa aurea (Messa d’oro), la celebrazione del mercoledì delle quatuor tempora in Avvento che spesso includeva una drammatizzazione del vangelo dell'Annunciazione di Luca. La Cappella Pratensis canterà la polifonia di Du Fay dalla sua fonte più antica e autorevole, il libro corale della corte borgognona, Bruxelles 5557, in cui questi testi sono meticolosamente sottolineati nella parte del tenore.

Domenica 14 settembre, ore 18.30, Chiesa di Santa Felicita, Piazza Santa Felicita, Firenze (monumenti sonori): L’organo di Onofrio Zerini in Santa Felicita, a cura di Giacomo Benedetti (organo) con la partecipazione delle voci femminili dell’ensemble Baroque Lumina. Il concerto-conversazione propone un itinerario attraverso le origini della musica strumentale per organo, con uno sguardo alla storia dello strumento costruito nel 1572 da Onofrio Zeffirini, uno dei più importanti organari toscani del tempo. Verranno inoltre esplorati il ruolo dell’organo nella liturgia monastica e la pratica dell’“alternatim”.

Lunedì 15 settembre, ore 16, Biblioteca Riccardiana, Via dei Ginori 10, Firenze (visite musicali), ingresso libero su prenotazione, posti limitati: Manoscritti che suonano. Canzoni europee nella Firenze del Quattrocento; musiche di Hayne van Ghizeghem, Ockeghem, Giliardi, Josquin des Prez, a cura di Roberta Masini e Fabio Lombardo con la partecipazione de L’Homme Armé Consort. Seguendo le tracce dei ms. 2356 e 2794 presenti nella famosa biblioteca fiorentina, due importanti canzonieri rinascimentali, verrà presentato un breve panorama rappresentativo dei gusti musicali diffusi tra le più importanti corti europee, con alcune delle hits del tempo che hanno avuto larga diffusione in tutto il continente.

Martedì 16 settembre, ore 18, Biblioteca delle Oblate, via dell’Oriuolo 24, Firenze (conversazioni), ingresso libero: Miti e storia dell’intelligenza naturale e artificiale. Evoluzioni del pensiero, pericoli ed opportunità, a cura di Piero Poccianti. La storia dell’Intelligenza Artificiale (IA) è più antica di quanto si pensi. Possiamo percorrerla fin dall’antico Egitto, la Cina, la Grecia con evoluzioni nel mondo arabo e nel medioevo. Il Rinascimento vede un fiorire di idee e studi scientifici che possiamo ricollegare ai recenti successi dell’IA (Leonardo e gli studi sugli automi, Giordano Bruno con l’Arte della Memoria, Giulio Camillo e il Teatro della Memoria e molto altro. Durante l’incontro si vedrà come, a partire da quelle idee, si sono evoluti gli strumenti capaci di automatizzare alcune funzioni del pensiero. Identificando le capacità attuali e gli impieghi già oggi possibili, se ne analizza in modo semplice il funzionamento e si indaga su come questi strumenti possono portare a risultati positivi o produrre effetti distopici.

Mercoledì 17 settembre, ore 19, Cenacolo di Andrea del Sarto, Via di San Salvi 16, Firenze (concerts à boire), ingresso 5 euro: Ensemble Dulcedo Ardens in Maddalene; musiche di Animuccia, Soto, Cozzolani, e anonimi. Maria Maddalena è una delle figure femminili sacre di più grande interesse nei secoli, eppure il personaggio che ha affascinato teologi, credenti e artisti è in realtà frutto di un'incomprensione delle scritture. Maria Maddalena di fatto è la fusione di tre personaggi distinti del vangelo: Maria di Betania sorella di Marta e Lazzaro di Betania, la peccatrice pentita che lavò i piedi di Gesù con le sue lacrime, e Maria di Magdala, piangente ai piedi della croce, prima a vedere il Cristo risorto e Prima Apostola. In questo programma eseguito a voci femminili e basso continuo, seguiremo attraverso l’occhio della pluridentitaria Maria Maddalena, un piccolo spaccato delle vicende del Vangelo, dalla crocifissione di Gesù fino al sepolcro.

Giovedì 18 settembre, ore 18, Biblioteca delle Oblate, via dell’Oriuolo 24, Firenze (conversazioni), ingresso libero: Banchieri e mercatanti. Attività economiche nella Toscana del Quattro-Cinquecento, a cura di Francesco Guidi Bruscoli. L’attività dei banchieri e dei mercanti fiorentini, tra ’300 e ’500, peraltro studiata in tutto il mondo, viene spesso identificata come uno dei momenti fondativi del capitalismo moderno. In un’alternanza di ascese e cadute alcune delle famiglie fiorentine, i Medici in primis, rappresentano bene il mondo nascente dell’economia e della finanza anche nel loro rapporto con la politica e le arti. Gran parte delle più importanti manifestazioni artistiche del tempo erano finanziate e sostenute dalle principali famiglie di banchieri e mercanti. La conversazione illustra i meccanismi e le relazioni economiche del tempo, le forme di mecenatismo e le loro analogie con quelle di oggi.

Venerdì 19 settembre, ore 16, Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze (visite musicali), ingresso libero su prenotazione, posti limitati: Il manoscritto Banco Rari 18. Laudi e laudesi nel Trecento fiorentino, a cura di Francesco Zimei con la partecipazione de L’Homme Armé Consort, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. In occasione della presentazione del restauro del preziosissimo manoscritto (non solo per le musiche in esso raccolte, ma anche per la ricchezza eccezionale delle miniature presenti), viene presentata una scelta di brani, per lo più laude, incluse nella raccolta appartenuta alla Compagnia del Santo Spirito.

Sabato 20 settembre, ore 18, Biblioteca delle Oblate, via dell’Oriuolo 24, Firenze (conversazioni), ingresso libero: “In verità, in mezzo a tutto risiede il Sole… oppure no?”. Il dilemma rinascimentale della Terra al centro del Cosmo, a cura di Andrea Berni. Nel 1543 Niccolò Copernico pubblica il De Revolutionibus Orbium Coelestium dove afferma con convinzione “in medio vero omnium residet Sol” [in verità, in mezzo a tutto, sta il Sole]: la riscoperta di una vera “rivoluzione” nata nell’antica Grecia che ribaltava il dogma aristotelico-tolemaico. Novanta anni più tardi, nel 1633, Galileo Galilei si vede costretto ad abiurare circa le sue concezioni astronomiche filo-copernicane per sospetto di eresia. Tale contesto storico ci aiuta a capire quanto nei dotti rinascimentali fosse radicata la convinzione che la Terra occupasse il centro del Cosmo, influenzati sia dalle posizioni geocentriche indiscutibili della Chiesa, sia dalle difficoltà intuitive di concepire un movimento reale della Terra a fronte di un moto solo apparente del Sole.

Domenica 21 settembre, ore 21.15, Cenacolo del Fuligno, Via Faenza 40, Firenze (euro 18 intero, due persone insieme euro 30, ridotto under 30 euro 12) (concerti serali): Soloindue. Il “cantar alla viola” dal Rinascimento a oggi, con Giovanna Baviera (voce e viola da gamba); musiche di Jacques Arcadelt, Luzzasco Luzzaschi, Pierre Sandrin, e autori contemporanei. Questa straordinaria virtuosa ci conduce in un luogo lontano, un altrove dove il mondo cortigiano si fonde con l’antica pratica del cantar alla viola. Una prassi che, come è noto, viene testimoniata in un importante trattato del Cinquecento, Il libro del Cortegiano (1528) di Baldassarre Castiglione, testo chiave della cultura rinascimentale e vero e proprio ritratto della corte umanistica. Cantare alla viola è un’attività che spesso veniva associata alla recitazione di un testo poetico nelle forme del mottetto o della frottola, una pratica che si rivela in questo programma nell’intimità della musicista con la dimensione musicale, l’interpretazione e la tensione dei versi.

Lunedì 22 settembre, ore 18.30, Chiesa di San Remigio, Piazza San Remigio, Firenze (monumenti sonori): L’organo di Giovanni Pietro Contini in San Remigio, a cura di Francesco Giannoni (organo); musiche di G. Cavazzoni, A. Antico, A. Padovano, A. Gabrieli, J. de Macque. L’incontro con l’organo di Giovanni Pietro Contini del 1584, strumento decisamente poco conosciuto in città, farà scoprire musiche e sonorità cinquecentesche che sono state fondamentali per lo sviluppo della letteratura organistica italiana, ma sarà anche occasione per visitare una delle chiese più antiche della città che, al pari dell’organo, ha avuto tante modifiche nel corso dei secoli.

Martedì 23 settembre, ore 19, Certosa di Firenze, Via della Certosa 1, Firenze (concerts à boire), ingresso 5 euro: Sìdar Ensemble; musiche di Claudio Monteverdi. Nel salone della Certosa un programma dedicato ad alcuni gioielli vocali di Monteverdi e alcune perle strumentali di suoi contemporanei, affidati a un gruppo di giovanissimi valenti interpreti.

Mercoledì 24 settembre, ore 18, Biblioteca delle Oblate, via dell’Oriuolo 24, Firenze (conversazioni), ingresso libero: Palestrina tra mito e realtà, a cura di Marco Mangani. Al princeps musicae, di cui quest’anno ricorrono i 500 anni dalla nascita, viene dedicato un incontro che cercherà di dipanare l’insieme delle vicende che hanno portato alla costruzione del mito palestriniano dal clima della Controriforma a quello romantico.

Giovedì 25 settembre, ore 21.15, Cenacolo del Fuligno, via Faenza 40, Firenze (euro 18 intero, due persone insieme euro 30, ridotto under 30 euro 12) (concerti serali): L’Homme Armé diretto da Fabio Lombardo in Virgo et Mater. Intorno alla musica sacra di Giovanni Pierluigi da Palestrina; musiche di G. Pierluigi da Palestrina, Domenico Ferrabosco, Pierre Cadéac, Josquin Despres. Il programma, in occasione dei 500 anni dalla nascita, vuole rendere omaggio alla musica sacra (e non solo) di Palestrina, uno dei più prolifici autori del Cinquecento, osannato dai contemporanei, il musico eletto dalla chiesa di Roma come “princeps musicae”. Concentrandosi sulle cosiddette “messe parodie” le sue musiche vengono intrecciate a quelle di altri contemporanei o predecessori in modo tale da definire meglio la portata della sua nuova visione artistica.

L’Ensemble L’Homme Armé dal 1982 svolge intensa attività di ricerca e di esecuzione del repertorio dal Trecento al Seicento, dedicando particolare attenzione a quello fiorentino, ma senza tralasciare grandi opere. Riflettendo sulle affinità tra alcune problematiche sollevate dalla “musica antica” e alcune forme di pensiero musicale attuale e cercando analogie tra la prassi esecutiva del repertorio antico e di quello contemporaneo, ha presentato con successo (spesso in collaborazione con Tempo Reale) programmi che affiancano musiche antiche e contemporanee da Josquin, Palestrina, Janequin, Vecchi a Messiaen, Sciarrino, Pärt, Nono, Cage, Berio, di cui ha eseguito Laborintus II, Cries of London e A-Ronne. Nel 2014 ha eseguito con grande apprezzamento della critica La Passione della piccola fiammiferaia di David Lang, replicata in varie rassegne tra cui “Architecture of voices” a Kiev e al Maggio Musicale Fiorentino. È stato invitato da importanti istituzioni e festival (Ravenna Festival, Teatro Grande di Brescia, Teatro Regio di Parma, Unione Musicale di Torino, Amici della Musica, Società del Quartetto di Milano, Festival Monteverdi di Cremona, Anima Mundi, Concerti al Quirinale, Fabbrica Europa). Nel 2021 ha effettuato la prima registrazione mondiale della Passione secondo Matteo di Francesco Corteccia. Nel 2024 e nel 2025 si è esibito al Teatro del Maggio, nell’ambito dell’86° e dell’87° Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Dal 2017 l’Associazione L’Homme Armé, che nel 2023 ha festeggiato 40 anni, organizza il festival internazionale FloReMus - Rinascimento Musicale a Firenze.

Fabio Lombardo, co-fondatore dell’ensemble L’Homme Armé, ha studiato composizione, analisi, musica elettronica, canto e direzione di coro a Firenze, Parigi, Arezzo e Siena. Ha diretto dal 1986 al 1998 il Gruppo Polifonico “F. Coradini” di Arezzo (primo premio al 44° Concorso Internazionale di Llangollen, GB) e dal 1987 al 2022 la Schola Cantorum “Francesco Landini” della Scuola di Musica di Fiesole, su invito di Piero Farulli; insegna direzione di coro e analisi al Conservatorio Statale di La Spezia.

Il festival FloReMus 2025 è stato realizzato col sostegno di: Estate Fiorentina 2025 – Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, MIC - Ministero della Cultura, Fondazione CRFirenze, Regione Toscana.

Per maggiori informazioni: https://hommearme.it 

Foto: Jacopo Santini