La nona edizione del Festival internazionale «FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze» (6-25 settembre 2025) entra nella penultima settimana con una conversazione a ingresso libero, martedì 16 settembre alle 18, presso la Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo 24, Firenze), dal titolo Miti e storia dell’intelligenza naturale e artificiale. Evoluzioni del pensiero, pericoli ed opportunità, a cura di Piero Poccianti. La storia dell’Intelligenza Artificiale (IA) è più antica di quanto si pensi. Possiamo percorrerla fin dall’antico Egitto, la Cina, la Grecia con evoluzioni nel mondo arabo e nel medioevo. Il Rinascimento vede un fiorire di idee e studi scientifici ricollegabile ai recenti successi dell’IA: Leonardo e gli studi sugli automi, Giordano Bruno con l’Arte della Memoria, Giulio Camillo e il Teatro della Memoria e molto altro. Durante l’incontro si vedrà come, a partire da quelle idee, si sono evoluti gli strumenti capaci di automatizzare alcune funzioni del pensiero. Identificando le capacità attuali e gli impieghi già oggi possibili, se ne analizza in modo semplice il funzionamento e si indaga su come questi strumenti possono portare a risultati positivi o produrre effetti distopici. Piero Poccianti, Presidente di AIxIA fino al 2021, ne è attualmente membro del direttivo con compiti di rapporti con le aziende e attività di formazione. AIxIA è una associazione senza fini di lucro che ha l’obiettivo di diffondere e promuovere la ricerca dell’Intelligenza Artificiale in Italia. È collegata all’Eurai (l’Associazione Europea per l’Intelligenza Artificiale).
Mercoledì 17 alle 19 al Cenacolo di Andrea del Sarto (Museo di San Salvi, via di San Salvi 16, Firenze, ingresso 5 euro) penultimo dei concerts à boire: con l’Ensemble Dulcedo Ardens presenta Maddalene; con musiche di Animuccia, Soto, Cozzolani, e anonimi. Maria Maddalena è una delle figure femminili sacre di più grande interesse nei secoli, eppure il personaggio che ha affascinato teologi, credenti e artisti è in realtà frutto di un’incomprensione delle scritture, risultato dalla fusione di tre personaggi distinti del vangelo: Maria di Betania sorella di Marta e Lazzaro di Betania, la peccatrice pentita che lavò i piedi di Gesù con le sue lacrime, e Maria di Magdala, piangente ai piedi della croce, prima a vedere il Cristo risorto e Prima Apostola. In questo programma eseguito a voci femminili e basso continuo, seguiremo, attraverso l’occhio della pluridentitaria Maria Maddalena, un piccolo spaccato delle vicende del Vangelo, dalla crocifissione di Gesù fino al sepolcro.
Giovedì 18 alle 18, alla Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo 24, Firenze; ingresso libero), conversazione Banchieri e mercatanti. Attività economiche nella Toscana del Quattro-Cinquecento, a cura di Francesco Guidi Bruscoli. L’attività dei banchieri e dei mercanti fiorentini, tra ’300 e ’500, peraltro studiata in tutto il mondo, viene spesso identificata come uno dei momenti fondativi del capitalismo moderno. In un’alternanza di ascese e cadute alcune delle famiglie fiorentine, i Medici in primis, rappresentano bene il mondo nascente dell’economia e della finanza anche nel loro rapporto con la politica e le arti. Gran parte delle più importanti manifestazioni artistiche del tempo erano finanziate e sostenute dalle principali famiglie di banchieri e mercanti. La conversazione illustra i meccanismi e le relazioni economiche del tempo, le forme di mecenatismo e le loro analogie con quelle di oggi.
Venerdì 19 alle 16, un evento particolare: una visita musicale venerdì 19 settembre alle 16 presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (Piazza Cavalleggeri 1; ingresso libero solo su prenotazione, posti limitati) dove il musicologo Francesco Zimei presenta Il manoscritto Banco Rari 18. Laudi e laudesi nel Trecento fiorentino; L’Homme Armé Consort eseguirà dal vivo qualche lauda secondo la notazione riportata in questo preziosissimo codice appena restaurato, conservato dalla Biblioteca Nazionale tanto gelosamente che nemmeno la maggior parte dei filologi lo ha mai visto dal vivo (c’è comunque da qualche anno una buona riproduzione fotografica sul sito della BNCF). In occasione della presentazione del restauro del manoscritto, preziosissimo non solo per le musiche in esso raccolte, ma anche per la ricchezza eccezionale delle sue miniature, viene presentata una scelta di brani, per lo più laude, incluse nella raccolta appartenuta alla Compagnia di Santo Spirito; alcune sono anche nel Laudario di Cortona, ma la notazione in qualche punto differisce sensibilmente, e non solo perché in epoca ancora antica (ma non abbastanza perché il restauratore conoscesse quella notazione) i margini superiori consumati dell’attuale Banco Rari 18 furono rifatti riscrivendo le note un po’ a casaccio. Ora un nuovo restauro fatto con ben altra cognizione di causa: anche gli specialisti avranno probabilmente qualcosa da imparare da questa imperdibile visita. Giova ricordare che, posteriore di almeno mezzo secolo rispetto al Laudario di Cortona, è con questo il solo laudario antico intero (con laude del XIII e della prima metà del XIV secolo) pervenuto con la notazione musicale; gli altri codici (incluso il più antico datato, il Laudario di Santa Maria della Scala del 1330, probabilmente copia di servizio di un codice miniato e “solfato” ora perduto) hanno solo i testi.
La teca digitale del Banco Rari 18 (fotografato prima dell’ultimo restauro) è al link: https://teca.bncf.firenze.sbn.it/ImageViewer/servlet/ImageViewer?idr=BNCF00004335151
Sabato 20 settembre alle 18, alla Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo 24, Firenze; ingresso libero) Andrea Berni presenta “In verità, in mezzo a tutto risiede il Sole… oppure no?”. Il dilemma rinascimentale della Terra al centro del Cosmo. Nel 1543 Niccolò Copernico pubblica il De Revolutionibus Orbium Coelestium dove afferma con convinzione “in medio vero omnium residet Sol” [in verità, in mezzo a tutto, sta il Sole]: la riscoperta di una vera “rivoluzione” nata nell’antica Grecia che ribaltava il dogma aristotelico-tolemaico. Novanta anni più tardi, nel 1633, Galileo Galilei si vede costretto ad abiurare circa le sue concezioni astronomiche filo-copernicane per sospetto di eresia. Tale contesto storico ci aiuta a capire quanto nei dotti rinascimentali fosse radicata la convinzione che la Terra occupasse il centro del Cosmo, influenzati sia dalle posizioni geocentriche indiscutibili della Chiesa, sia dalle difficoltà intuitive di concepire un movimento reale della Terra a fronte di un moto solo apparente del Sole.
Domenica 21 alle 21.15, al Cenacolo del Fuligno (Via Faenza 40, Firenze; euro 18 intero, due persone insieme euro 30, ridotto under 30 euro 12; prenotazione raccomandata sul sito https://hommearme.it/), sotto un magnifico affresco del Perugino Giovanna Baviera, straordinaria virtuosa del canto e della viola da gamba, presenta Soloindue. Il “cantar alla viola” dal Rinascimento a oggi; musiche di Jacques Arcadelt, Luzzasco Luzzaschi, Pierre Sandrin, e autori contemporanei. Si è trasportai in un luogo lontano, un altrove dove il mondo cortigiano si fonde con l’antica pratica del cantar alla viola. Una prassi che, come è noto, viene testimoniata in un importante trattato del Cinquecento, Il libro del Cortegiano (1528) di Baldassarre Castiglione, testo chiave della cultura rinascimentale e vero e proprio ritratto della corte umanistica. Cantare alla viola è un’attività che spesso veniva associata alla recitazione di un testo poetico nelle forme del mottetto o della frottola, una pratica che si rivela in questo programma nell’intimità della musicista con la dimensione musicale, l’interpretazione e la tensione dei versi.
FloReMus è il primo festival interamente dedicato alla musica del Quattro-Cinquecento nella città che più ha influito sulla cultura rinascimentale; si cerca di evidenziare i legami della musica con le arti visive e letterarie, la filosofia, la scienza e la politica, a partire dal preumanesimo trecentesco. Rinascimentali sono per lo più anche i luoghi dei concerti, per stabilire un’interazione fra la musica eseguita e l’ambiente che la ospita, perché lo spettatore fruisca in contemporanea di prodotti artistici nati in simbiosi.
I concerti serali sono i momenti clou del festival e accolgono gruppi ben noti di livello internazionale: La Reverdie, la Cappella Pratensis (Belgio); il terzo e il quarto, sempre alle 21.15, sono nel Cenacolo del Fuligno in via Faenza 40, Giovanna Baviera (Svizzera) e L’Homme Armé. FloReMus 2025 comprende 10 concerti, 3 visite musicali, 6 conversazioni; è raccomandata, e per alcuni eventi è obbligatoria, la prenotazione sul sito https://hommearme.it/
In cartellone anche Concerts à boire, più brevi di quelli serali, all’ora dell’aperitivo, con formazioni giovani o emergenti, Monumenti sonori, che intendono dare risalto a chiese e organi storici del territorio, Visite musicali alla scoperta di alcuni luoghi di eccezionale valore artistico e culturale, biblioteche, antichi manoscritti, abbinate ad un breve concerto finale, e Conversazioni, ovvero conferenze informali su temi legati al Rinascimento che, oltre alla musica, includono arte, storia, cultura, con particolare attenzione all’ambiente fiorentino e toscano. Programma completo e possibilità di prenotare su https://hommearme.it/
Successivi eventi:
Lunedì 22 settembre, ore 18.30, Chiesa di San Remigio, Piazza San Remigio, Firenze (monumenti sonori): L’organo di Giovanni Pietro Contini in San Remigio, a cura di Francesco Giannoni (organo); musiche di G. Cavazzoni, A. Antico, A. Padovano, A. Gabrieli, J. de Macque. L’incontro con l’organo di Giovanni Pietro Contini del 1584, strumento decisamente poco conosciuto in città, farà scoprire musiche e sonorità cinquecentesche che sono state fondamentali per lo sviluppo della letteratura organistica italiana, ma sarà anche occasione per visitare una delle chiese più antiche della città che, al pari dell’organo, ha avuto tante modifiche nel corso dei secoli.
Martedì 23 settembre, ore 19, Certosa di Firenze, Via della Certosa 1, Firenze (concerts à boire), ingresso 5 euro: Sìdar Ensemble; musiche di Claudio Monteverdi. Nel salone della Certosa un programma dedicato ad alcuni gioielli vocali di Monteverdi e alcune perle strumentali di suoi contemporanei, affidati a un gruppo di giovanissimi valenti interpreti.
Mercoledì 24 settembre, ore 18, Biblioteca delle Oblate, via dell’Oriuolo 24, Firenze (conversazioni), ingresso libero: Palestrina tra mito e realtà, a cura di Marco Mangani. Al princeps musicae, di cui quest’anno ricorrono i 500 anni dalla nascita, viene dedicato un incontro che cercherà di dipanare l’insieme delle vicende che hanno portato alla costruzione del mito palestriniano dal clima della Controriforma a quello romantico.
Giovedì 25 settembre, ore 21.15, Cenacolo del Fuligno, via Faenza 40, Firenze (euro 18 intero, due persone insieme euro 30, ridotto under 30 euro 12) (concerti serali): L’Homme Armé diretto da Fabio Lombardo in Virgo et Mater. Intorno alla musica sacra di Giovanni Pierluigi da Palestrina; musiche di G. Pierluigi da Palestrina, Domenico Ferrabosco, Pierre Cadéac, Josquin Despres. Il programma, in occasione dei 500 anni dalla nascita, vuole rendere omaggio alla musica sacra (e non solo) di Palestrina, uno dei più prolifici autori del Cinquecento, osannato dai contemporanei, il musico eletto dalla chiesa di Roma come “princeps musicae”. Concentrandosi sulle cosiddette “messe parodie” le sue musiche vengono intrecciate a quelle di altri contemporanei o predecessori in modo tale da definire meglio la portata della sua nuova visione artistica.
L’Ensemble L’Homme Armé dal 1982 svolge intensa attività di ricerca e di esecuzione del repertorio dal Trecento al Seicento, dedicando particolare attenzione a quello fiorentino, ma senza tralasciare grandi opere. Riflettendo sulle affinità tra alcune problematiche sollevate dalla “musica antica” e alcune forme di pensiero musicale attuale e cercando analogie tra la prassi esecutiva del repertorio antico e di quello contemporaneo, ha presentato con successo (spesso in collaborazione con Tempo Reale) programmi che affiancano musiche antiche e contemporanee da Josquin, Palestrina, Janequin, Vecchi a Messiaen, Sciarrino, Pärt, Nono, Cage, Berio, di cui ha eseguito Laborintus II, Cries of London e A-Ronne. Nel 2014 ha eseguito con grande apprezzamento della critica La Passione della piccola fiammiferaia di David Lang, replicata in varie rassegne tra cui “Architecture of voices” a Kiev e al Maggio Musicale Fiorentino. È stato invitato da importanti istituzioni e festival (Ravenna Festival, Teatro Grande di Brescia, Teatro Regio di Parma, Unione Musicale di Torino, Amici della Musica, Società del Quartetto di Milano, Festival Monteverdi di Cremona, Anima Mundi, Concerti al Quirinale, Fabbrica Europa). Nel 2021 ha effettuato la prima registrazione mondiale della Passione secondo Matteo di Francesco Corteccia. Nel 2024 e nel 2025 si è esibito al Teatro del Maggio, nell’ambito dell’86° e dell’87° Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Dal 2017 l’Associazione L’Homme Armé, che nel 2023 ha festeggiato 40 anni, organizza il festival internazionale FloReMus - Rinascimento Musicale a Firenze.
Fabio Lombardo, co-fondatore dell’ensemble L’Homme Armé, ha studiato composizione, analisi, musica elettronica, canto e direzione di coro a Firenze, Parigi, Arezzo e Siena. Ha diretto dal 1986 al 1998 il Gruppo Polifonico “F. Coradini” di Arezzo (primo premio al 44° Concorso Internazionale di Llangollen, GB) e dal 1987 al 2022 la Schola Cantorum “Francesco Landini” della Scuola di Musica di Fiesole, su invito di Piero Farulli; insegna direzione di coro e analisi al Conservatorio Statale di La Spezia.
Il festival FloReMus 2025 è stato realizzato col sostegno di: Estate Fiorentina 2025 – Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, MIC - Ministero della Cultura, Fondazione CRFirenze, Regione Toscana.