La nona edizione di A Jazz Supreme si prepara ad accogliere una delle sue ospiti più attese: Yazz Ahmed.
La rassegna rientra nella stagione autunnale del Musicus Concentus, la cui attività è realizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze e Fondazione CR Firenze.
Definita dalla stampa internazionale come “la sacerdotessa del jazz psichedelico arabo”, Yazz Ahmed arriva in quartetto l’11 ottobre 2025 in Sala Vanni a Firenze per la sua unica data italiana. Trombettista e compositrice britannico-bahreinita, fonde jazz ed elettronica con le radici arabe del suo patrimonio culturale, dando vita a un suono unico e inconfondibile. Nel corso della sua carriera ha collaborato con artisti come Radiohead, Lee “Scratch” Perry, Natacha Atlas e Rabih Abou-Khalil. Con il suo disco Polyhymnia — una suite dedicata a donne coraggiose — ha ricevuto l’Ivor Novello Award for Innovation ed è stata votata “Album dell’Anno” ai Jazz FM Awards 2020.
“Attraverso la mia musica – afferma – spero di costruire ponti tra culture e cambiare la percezione delle donne nel jazz e delle persone di origine mediorientale.”
Nel 2025 pubblica A Paradise in the Hold, un’opera intensa e profondamente personale che affonda le radici nella musica tradizionale del Bahrein, unendo i canti malinconici dei pescatori di perle alle sonorità festose delle percussioni femminili.
Sul palco con Yazz Ahmed, alla tromba e al flicorno soprano, ci saranno Jonny Mansfield al vibrafono, Dave Manington al basso e Josh Blackmore alla batteria.
Anche in questa edizione di AJS, ogni concerto in Sala Vanni è introdotto dalle esibizioni di alcuni tra i più promettenti giovani musicisti jazz italiani: un’occasione preziosa per sostenere il talento emergente e rafforzare il legame tra formazione e produzione artistica.
In apertura sarà la volta di To Be Born, il progetto per voce ed elettronica di Alessandra Diodati, ispirato alla ricerca di Demetrio Stratos. Tra canto, parola e rumore, esplora le possibilità espressive della voce attraverso tecniche estese e manipolazioni timbriche. L’elettronica dialoga attivamente con la vocalità, creando uno spazio sonoro fluido e trasformativo.
Per maggiori informazioni: https://www.musicusconcentus.com