Corpi Elettrici rappresenta un modello virtuoso e replicabile di formazione interdisciplinare tra danza e musica, in grado di coniugare fruttuosamente processi di ricerca e precipitati produttivi. Nonostante i limiti imposti dal lockdown, il progetto è riuscito a superare il gap della presenza fisica sfruttando ingegnosamente le possibilità e le duttilità del digitale, senza scadere, al tempo stesso, nella caducità estemporanea di un ripiego emergenziale in tempi di quarantena. Il buon livello di sperimentazione artistica e la generosa tensione al dialogo, contestualmente a un’attenta e sensibile coordinazione dei due partner ideatori del progetto, fanno di Corpi Elettrici un’esperienza autenticamente euristica, che a buon diritto meriterebbe di essere presa – strutturalmente – a esempio e riproposta, con le opportune integrazioni, anche negli anni a venire.”
Giulio Sonno
Corpi Elettrici è il nuovo progetto coreografico di Collettivo MINE, il gruppo di coreografi formato da Roberta Racis, Francesco Saverio Cavaliere, Silvia Sisto, Siro Guglielmi e Fabio Novembrini.
Il lavoro nasce inizialmente come un progetto speciale di Gender Bender e del Conservatorio G.B. Martini di Bologna, messo a punto durante il lockdown per far lavorare insieme i 5 dancemaker con 20 allievi e allieve dei corsi di Musica Elettronica e di Musica Applicata.
Da questi incontri, avvenuti nella forma di sessioni in videoconferenza, sono state realizzate 20 brevi opere video, ognuna delle quali è il risultato del dialogo profondo e poetico tra un dancemaker e un allievo o un’allieva del Conservatorio.
Da questi 20 video il Collettivo MINE ha messo a punto una nuova creazione per il palcoscenico.
Il Collettivo MINE nasce dall’incontro artistico tra Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Roberta Racis, Silvia Sisto. È un esperimento collettivo di creazione, di sinergie che si propone di portare avanti un lavoro di ricerca incentrato sulla condivisione di pratiche, sperimentazioni e linguaggi. Dal loro manifesto poetico: “Pratichiamo la poetica del corpo, il movimento, la libertà creativa, l’intuizione, l’immaginazione al di fuori di ogni preoccupazione estetica, nuove spazialità, la multidimensionalità di genere.