Home > Webzine > Teatro & Danza > "L'educazione della coscienza", nuovo video della Compagnia Teatrale Attori & Convenuti
venerdì 01 novembre 2024
"L'educazione della coscienza", nuovo video della Compagnia Teatrale Attori & Convenuti
08-03-2021
L'evento dal titolo “L’educazione della coscienza”, creato per celebrare la “Giornata internazionale della donna” consiste nella lettura di testi tratti da articoli scritti da Amelia Pincherle Rosselli (madre dei fratelli Carlo e Nello) pubblicati sulla rivista "Il Marzocco" negli anni compresi tra il 1904 e il 1913, che trattano dell'importanza del lavoro per le donne e dell’idea che queste devono ottenere pari diritti per pari doveri.
L’iniziativa è rappresentata da un reading a quattro voci femminili (un avvocato, Grazia Doni, un notaio, Patrizia De Luca, un magistrato, Ornella Galeotti e un consulente del lavoro, Alessandra Ricci), ideato e montato da Gaetano Pacchi e realizzato dalla Compagnia Teatrale “Attori & Convenuti” in collaborazione con l’Associazione Culturale “Arte e Arti”, la Fondazione “Circolo Rosselli” di Firenze e il Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut con il patrocinio del Comune di Firenze e la Regione Toscana.
L'evento è stato realizzato in video (girato nella casa della famiglia Rosselli a Firenze, oggi di proprietà del prestigioso Istituto di Storia dell'Arte di Firenze - Istituto Max Planck Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut): una sorta di documentario in cui alle sequenze delle letture si alternano immagini che richiamano e descrivono la situazione delle donne e il pensiero sul tema di Amelia Rosselli.
Il titolo si ispira al punto centrale del pensiero di Amelia Pincherle Rosselli sul tema, secondo la quale per le donne è più importante acquistare una coscienza del proprio ruolo nell'ambito della famiglia, della società e del mondo del lavoro anziché, ad esempio, conquistare il diritto al voto.
E’ stato osservato che quello della “parità di salario per parità di lavoro” è stato “fino alla vecchiaia uno dei temi cardine dell'attività politico-culturale di Amelia” al pari dell’insofferenza manifestata per ogni forma di ingiustizia - grande o piccola che fosse - contro la quale si è sempre battuta con fiera, ma elegante, tenacia. Come, ad esempio, accadde quella volta in cui Amelia scrisse un’infuocata lettera di protesta al vicino il quale, senza alcun preavviso, aveva tagliato il glicine che cresceva nel giardino di quest'ultimo, ma che costituiva la pergola naturale di un terrazzino situato al primo piano della sua casa. Questo episodio, ricordato da una delle nipoti, è raccontato nel video dalla piccola Caterina Pacchi ed è stato citato con l'augurio e la speranza che possa rappresentare una guida per i giovani di oggi, privi di punti di riferimento e “costretti” a crescere in una società sempre più povera di contenuti e di valori. E’, infatti, da questo avvenimento - che appartiene, se si vuole, al “mondo delle piccole cose” - che si comprende l'origine di quel profondo senso di giustizia e di libertà che animò i figli di Amelia, Carlo e Nello, i quali si opposero al fascismo fino a pagare con la vita. Non amava i vincoli di appartenenza in quanto tali Amelia ed era convinta che ogni essere umano dovesse perseguire l'obiettivo di educare la propria coscienza. Tuttavia - secondo Amelia Pincherle Rosselli - prima che di diritti si deve parlare di doveri e la conquista e la tutela dei primi deve passare, innanzitutto, attraverso l’adempimento dei secondi. Le parole sono accompagnate in sottofondo dalle note delle Variazioni per pianoforte sul tema dell’Eroica di Ludwig Van Beethoven, compositore molto caro ad Amelia e altrettanto lo era il pianoforte. La scelta di questa composizione non è stata casuale: l’Eroica, perché così fu la vita di Amelia, e lo strumento con cui viene eseguita - il pianoforte - in ricordo del barbaro spregio che fu perpetrato su quello “a coda” da un manipolo di fascisti, che fecero irruzione nella casa di via Giusti. L’immagine-guida dell’evento, creata da Cristina Cerri, descrive il percorso che da Amelia Pincherle Rosselli conduce alle donne che in Kurdistan lottano per ottenere il riconoscimento dei loro diritti e, soprattutto, della loro dignità e per garantire un futuro migliore alle loro figlie e alle loro sorelle. Il video è introdotto da Marina Calderone, Presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, Valdo Spini, Presidente della Fondazione “Circolo Rosselli”, Gerhard Wolf, Direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut e Moreno Panchetti, Presidente del Consiglio Provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Firenze.
L'evento è stato prodotto dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro.