Fernando Arrabal, drammaturgo, poeta e regista cinematografico spagnolo, sarà ospite straordinario al Teatro della Pergola mercoledì 5 aprile 2023, alle ore 18.30, per un incontro aperto al pubblico, dopo quello di sabato 1° aprile con la scrittrice Marie France Ionesco, figlia di Eugène Ionesco, all’Istituto Francese di Firenze. Vinicio Marchioni leggerà la lettera di Arrabal a Francisco Franco, nella versione realizzata da France Culture in occasione dell’omaggio a Fernando Arrabal tenuto al Théâtre de la Ville di Parigi il 18 giugno 2022, con la traduzione di Francesco Forlani. L’ingresso è libero con prenotazione online al link https://bit.ly/incontroconarrabal
L’evento è in occasione delle repliche alla Pergola in esclusiva italiana di Ionesco Suite del Théâtre de la Ville di Parigi diretto da Emmanuel Demarcy-Mota. Lo spettacolo, che ha debuttato il 30 marzo e che replicherà fino al 6 aprile, è il primo esito del progetto L’Attrice e l’Attore Europei che vede il Teatro della Toscana e il Théâtre de la Ville uniti nel formare un interprete capace di superare tanto i confini nazionali, quanto le barriere linguistiche.
Nel cast sono previsti, infatti, anche attrici e attori del Teatro della Toscana, selezionati dopo momenti di lavoro condotti a Firenze e a Parigi dalla compagnia del Théâtre de la Ville e da Demarcy-Mota.
Considerato uno degli autori più importanti del XX secolo, Fernando Arrabal è l’incarnazione dell’arte contemporanea. È infatti l’unico ad aver collaborato con tutte e tre le icone dell’arte contemporanea: André Breton per il Surrealismo, Tristan Tzara per il Dadaismo e Andy Warhol per la Pop Art. Per questo, il critico teatrale Mel Gussow lo ha definito «l’unico sopravvissuto delle tre reincarnazioni della modernità».
Le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo. Il suo è un teatro che porta spesso all’estremo le tematiche del realismo, dell’assurdità dell’esistenza, della patafisica e dell’impegno civile e politico. Ha diretto sette lungometraggi. Ha pubblicato inoltre quattordici romanzi, ottocento libri di poesia, vari saggi tra i quali si evidenziano i testi dedicati al gioco degli scacchi.
Arrabal è autore di un teatro geniale, brutale, sorprendente e gioiosamente provocatorio. Un potlatch drammatico in cui i rottami delle nostre società “avanzate” si carbonizzano nel festoso recinto di una rivoluzione permanente. Eredita la lucidità di Kafka e l’umore di Jarry; per la sua violenza viene paragonato a Sade e ad Artaud. Ma probabilmente è l’unico ad aver portato lo scherno così lontano. Gioiosamente ludica, ribelle e boema, la sua opera è la sindrome del secolo del filo spinato: una forma di rimanere in guardia.
Mercoledì 5 aprile, alle 18:30, Fernando Arrabal incontra il pubblico al Teatro della Pergola, dopo che sabato 1° aprile la scrittrice Marie France Ionesco, figlia di Eugène Ionesco, ha tenuto una lezione all’Istituto Francese di Firenze. Vinicio Marchioni leggerà la lettera di Arrabal a Francisco Franco, nella versione realizzata da France Culture in occasione dell’omaggio a Fernando Arrabal tenuto al Théâtre de la Ville di Parigi il 18 giugno 2022, con la traduzione di Francesco Forlani. L’ingresso è libero con prenotazione online al link https://bit.ly/incontroconarrabal.
L’evento straordinario è in occasione delle repliche alla Pergola in esclusiva italiana di Ionesco Suite, spettacolo identitario del Théâtre de la Ville diretto da Emmanuel Demarcy-Mota, che ha debuttato il 30 marzo e che replicherà fino al 6 aprile nel Saloncino “Paolo Poli”.
La versione presentata quest’anno, dopo il grande successo di Ionesco Suite della scorsa stagione, è il primo esito de L’Attrice e l’Attore Europei, progetto che nasce nell’ottica di una rinnovata Europa della Cultura. Il Teatro della Toscana e il Théâtre de la Ville sono uniti nel formare un interprete capace di superare tanto i confini nazionali, quanto le barriere linguistiche. Un “attore aumentato”, un attore engagé, che impegni e si impegni in campo artistico e sociale anche su questioni sanitarie e scientifiche; un attore in grado di far parte di compagnie di nazionalità diverse. In scena, così, accanto alla compagnia francese formata da Charles-Roger Bour, Céline Carrère, Jauris Casanova, Antonin Chalon, Sandra Faure, Stéphane Krähenbühl, Gérald Maillet, sono previsti anche attrici e attori del Teatro della Toscana, selezionati dopo momenti di lavoro condotti a Firenze e a Parigi dalla troupe del Théâtre de la Ville e da Demarcy-Mota, uno per replica: Davide Arena (il 4 aprile), Federica Lea Cavallaro (il 31 marzo), Arianna Garcea (il 30 marzo), Ghennadi Gidari (il 6 aprile), Nadia Saragoni (il 1° aprile), Sebastiano Spada (il 5 aprile).
Ionesco Suite è un mosaico di frammenti dell ’assurdo, estratti da sei testi del teatro di Eugène Ionesco, dai più classici come La Cantatrice Calva e La Lezione fino ai meno noti, come Jacques ovvero la sottomissione, Delirio a due, Come preparare un uovo sodo, Esercizi di conversazione e dizione in francese per studenti americani. Sono tutti ricuciti attorno a un pranzo di famiglia, dove le attrici e gli attori rinunciano alla sacrosanta costruzione del personaggio e si scambiano di ruolo nell ’atto di passarsi un bicchiere, si accusano, si amano, festeggiano, si lanciano torte, si inzuppano di acqua e di vino, mentre il trucco viene via insieme alle loro difese. E il personaggio si scioglie, lasciando scoperto l’essere umano.
Le ripetizioni e i dialoghi portati allo sfinimento costruiscono l’intreccio di un affresco sulla difficoltà di essere (da soli, in due, nella società…), l’arbitrarietà del linguaggio, il sogno e la morte, il livellamento dell’individualità, la manifestazione del potere e della dominazione (affettiva o intellettuale). Lo stesso linguaggio, infatti, si rifiuta di collaborare. È usurato, spolpato, si rifugia in interminabili giochi di parole e scioglilingua per sfuggire alla vacuità degli scambi quotidiani, alle mediocri chiacchiere da convenevoli, alle trite convenzioni verbali delle coppie.
Un altro aspetto sottolinea particolarmente il ritorno di Ionesco Suite a Firenze. Momento cruciale della tenitura dello spettacolo al Teatro della Pergola, il coinvolgimento dell’Académie Santé-Culture del Théâtre de la Ville, la piattaforma di scambio tra cultura e medicina che mira ad approfondire non solo i punti di contatto tra salute ed espressione artistica, ma anche il comportamento umano e il ruolo del cervello nella gestione delle emozioni e della motricità, anche in rapporto a pazienti nei quali questo controllo è compromesso, come i malati di Parkinson; e parallelamente in grandi personaggi del teatro, come Amleto.
Studenti di medicina francesi provenienti dal Gruppo ospedaliero de la Pitié Salpêtrière, accompagnati dalla neurochirurga Carine Karachi, hanno incontrato alla Pergola medici, praticanti e studenti italiani il 1° aprile, e hanno dato poi vita a una replica speciale, una versione “aumentata” di Ionesco Suite il 2 aprile, nella quale, affiancando le attrici e gli attori, gli studenti francesi sono intervenuti nel testo e hanno illustrato al pubblico i comportamenti patologici dei personaggi della pièce.
Un altro tassello che sottolinea l’impegno del Teatro della Toscana in questo delicato e fondamentale campo che quest’anno ha già portato le Consultazioni poetiche a Montedomini, istituzione fiorentina tra le più antiche case di riposo europee, e attende di farle entrare negli ospedali della regione.
Il progetto de L’Attrice e l’Attore Europei proseguirà poi con ulteriori appuntamenti a maggio, in una traiettoria ideale che porterà a nuove forme di amalgama attoriale e all’apertura di una finestra di dialogo con l’Africa, volta a stabilire nuove forme di cooperazione.
Per maggiori informazioni: www.teatrodellapergola.com