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mercoledì 06 novembre 2024
Festival Fabbrica Europa: Leïla Ka & Alexandre Fandard alla Palazzina Reale di Firenze
04-10-2023
Mercoledì 4 ottobre 2023, alle ore 21.00, la Palazzina Reale di Firenze, in piazza Stazione 50, ospita le performance: "Se faire la belle" di Leïla Ka & "Comme un symbole" di Alexandre Fandard per un nuovo appuntamento del Festival Fabbrica Europa.
"Se faire la belle" di Leïla Ka Una figura di donna, in camicia da notte. Uno schizzo di bianco nel mezzo di una fitta oscurità, quella della notte, luogo della fantasia, dell’oscurità, del sogno, del lasciarsi andare. Un corpo che si dibatte in un tentativo di rivolta, di ribellione. In un irrefrenabile e indomabile desiderio di libertà. Quello di sfuggire alle catene, di porre fine alle imposizioni, di sciogliere i lacci del condizionamento, di sottrarsi agli obblighi. Su un palco spoglio, un corpo, vulnerabile e al contempo sfrontato, come un leone in gabbia cerca di liberarsi. Accompagnato da un crescendo di elettronica, urla forte e chiaro il suo bisogno di esultare.
Leïla Ka ha iniziato il suo percorso artistico partendo dalla danza urbana che ha poi rapidamente ibridato con altre influenze. Nel 2016 ha danzato per Maguy Marin nel celebre May B, un’esperienza da cui ha tratto una teatralità danzata che ha integrato nella sua ricerca coreografica. Nel 2018 ha creato il suo primo solo, Pode Ser, che ha ricevuto 5 premi internazionali ed è andato in scena oltre 140 volte. Due anni più tardi è la volta di C’est toi qu’on adore, seguito nel 2022 da Se faire la belle, selezionato per Aerowaves 2023. Con Bouffées, breve creazione per cinque danzatori, si è aggiudicata il primo premio al concorso internazionale Danse Élargie del Théâtre de la Ville di Parigi. Attualmente sta lavorando a una versione più lunga di Bouffées, intitolata Maldonne, che sarà il suo primo lavoro a serata e che debutterà a novembre.
"Comme un symbole" di Alexandre Fandard In questo solo, selezionato da Aerowaves 2022, Alexandre Fandard assume le sembianze del “banlieusard” per metterne a nudo la complessità e le contraddizioni. Comme un symbole è un intenso (auto)ritratto di una figura tanto attuale quanto controversa – delinquente, potenziale terrorista, eterno straniero – tra paura, emarginazione, fascinazione, curiosità. Una figura, spesso maschile, disprezzata, adulata, sacrificata o erotizzata, che il coreografo francese vuole riabilitare, scardinando i cliché di cui è spesso vittima nella società di oggi. Vestito con i colori della bandiera francese, Fandard fa del giovane delle periferie un simbolo, “un symbole fait à la fois d’or et de stigmates, malmené dans tous les sens, comme sacrifié”.
Coreografo ma anche pittore astratto, Alexandre Fandard si definisce un artista visivo delle arti performative. La sua scrittura coreografica e drammaturgica si pone all’incrocio tra danza, teatro e performance. La sua estetica “organica” si basa su un approccio multidisciplinare e sulla connessione tra le arti e la materia per dare vita a creazioni che al movimento e alla fisicità uniscono suggestioni pittoriche. Dopo essere entrato a far parte dell’Académie Internationale de la Danse di Parigi, ha danzato per tre anni in Exhibit B di Brett Bailey, un’esperienza che ha rafforzato il suo gusto per un’estetica prossima alle arti visive. È stato poi tra gli interpreti di Heroes di Radhouane El Meddeb. Nel 2017, come artista residente al Centquatre di Parigi, ha creato il suo primo solo, Quelques-uns le demeurent, presentato con successo in Francia e all’estero. Nel 2020 ha firmato Très loin à l’horizon in cui, attingendo al chiaroscuro amato dai pittori romantici, ha dato vita una sorta di “paesaggio mentale” in cui l’uomo è raffigurato con i suoi desideri, i suoi limiti, ma anche con il suo potere di sublimare ciò che non comprende e non può raggiungere. Con Comme un symbole continua a scavare nel solco di una coreografia intima e al contempo politica che seziona inesorabilmente le fondamenta delle nostre mitologie urbane.