Il Teatro della Pergola di Firenze inaugura la stagione 2023/2024 nel segno della poesia e dell’arte attoriale. Dal 24 al 29 ottobre Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini sono i protagonisti di Ezra in gabbia o il caso Ezra Pound, liberamente tratto dagli scritti e dalle dichiarazioni di Ezra Pound, scritto e diretto da Leonardo Petrillo. Uno spettacolo sull’indipendenza del pensiero, sulle ossessioni del poeta e dell’uomo Pound: per la giustizia, per la libertà, per l’usura, che corrode il mondo.
Il pubblico è accolto sul palcoscenico, dove è presente una gabbia. Quella in cui fu rinchiuso Ezra Pound, 60enne, nel campo di prigionia dell’esercito americano di Metàto, presso Pisa (Disciplinary Training Center of the Mediterranean Theater of Operations). Pound ci rimase per 25 giorni, nell’estate del 1945, giorno e notte. Con quella gabbia iniziarono 12 anni e 11 mesi di reclusione in un manicomio criminale per uno tra i poeti più influenti del XX secolo. Fu liberato nel 1958. Da allora il silenzio ha accompagnato i suoi ultimi anni di vita. Ora, dopo 65 anni, ritorna, questa volta sul palcoscenico, per chiedere che siano gli spettatori a giudicarlo.
Mariano Rigillo è l’attore ideale per interpretare Ezra Pound, con la sua gestualità, la ricerca del silenzio, la parola in idea. Anna Teresa Rossini evoca il pensiero e i Cantos del poeta/profeta, rendendo bello il difficile. A ragione della memoria.
Ezra in gabbia o il caso Ezra Pound è uno spettacolo sull’indipendenza del pensiero, caratteristica che porta a essere osteggiati da fronti diversi. Sull’ossessione del poeta e dell’uomo Ezra Pound, che si sente inadeguato, per non essere riuscito, se non a sprazzi, a far fluire carità e amore, “a rendere le cose coerenti”; ma difende la sua poesia, la scoperta delle incongruenze sociali e artistiche, del mondo e degli uomini.
Liberamente tratta dagli scritti e dalle dichiarazioni di Ezra Pound, scritta e diretta da Leonardo Petrillo, con Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, la messinscena che inaugura la stagione 2023/2024 del Teatro della Pergola dal 24 al 29 ottobre tutto mostra e tutto nega. Il pubblico è accolto sul palcoscenico, dove è presente una gabbia. Pound, 60enne, rimase per 25 giorni, nell’estate del 1945, in una gabbia di rete metallica, tetto di lamiera e pavimento in cemento, esposta alle intemperie e illuminata costantemente durante la notte, nel campo di prigionia dell’esercito americano di Metàto, presso Pisa (Disciplinary Training Center of the Mediterranean Theater of Operations). Con quella gabbia iniziarono 12 anni e 11 mesi di reclusione in un manicomio criminale a cui il governo americano costrinse quello che è stato non solo uno tra i poeti più influenti del XX secolo, ma un maestro di pensiero, un ecologista, che ha proposto una sorta di bioeconomia, per un progresso rispettoso dei ritmi vitali e biologici, e un economista che ha criticato la nozione quantitativa, anticipando il pensiero d’una decrescita felice. Fu liberato nel 1958. Ora, dopo 65 anni, ritorna, questa volta sul palcoscenico, per avere quel processo che non ha mai avuto.
La scena è spoglia, a eludere sé stessa. La musica è distorsione del reale. I video montano e smontano il concetto stesso di materico, come un bimbo che gioca a creare. Solo la parola, ghianda di luce, trova la propria forma e la propria ragione. Solo il silenzio, finale e definitivo, apre la memoria finalmente alla danza della vita e gli restituisce dignità e libertà.
Per ulteriori informazioni: www.teatrodellatoscana.it