Nel Chiostro delle geometrie e TEARC hanno definito un composito progetto pensato in forma aperta, che si è avvalso della direzione artistica di Giancarlo Cauteruccio e di quella scientifica di Carlo Terpolilli, e che in tutti questi anni ha affiancato alla cospicua attività formativa, destinata agli studenti, un importante calendario di proposte artistiche e culturali. Questo ha permesso ai cittadini di accedere a un luogo segreto e di grande fascino quale è il complesso di Santa Verdiana, storica sede del Dida allocata nel quartiere di Sant’Ambrogio.
Notevole è stata la frequentazione del pubblico alle varie edizioni grazie all’ospitalità in quegli spazi di nomi di spicco del panorama artistico e culturale nazionale. Da artisti visivi a critici, da architetti a filosofi, da attori a musicisti, da poeti a danzatori, in un’ottica di interdisciplinarietà e di attenzione ai linguaggi contemporanei che ha sempre contraddistinto le scelte della direzione artistica. Tra questi nomi si citano: Achille Bonito Oliva, Francesco dal Co, Stefano Arienti, Alfredo Pirri, Bruno Corà, Maurizio Donadoni, Antonio Infantino, Davide Rondoni, Stefano Catucci.
Nell’edizione dell’anniversario 2023, 10 anni che sembran pochi 2014-2023, Teatro Studio Krypton coinvolge il collettivo Eterotopie e chiama a raccolta otto giovani artisti: Daniele Carcassi, Benedetta Danti, Timoteo Hansson Carbone, Federico Langone, Elisa Pietracito, Claudia Sicuranza, Francesca Kezich, Corso Zucconi. Autori che realizzano lavori site specific che vanno dalle performance musicali alle installazioni di opere scultoree e fotografiche, e mettono in atto un processo di partecipatory design, frutto di incontri e confronti che favoriscono interazioni e connessioni fra le varie azioni, preservando comunque l'individualità di ciascun protagonista. Gli artisti adottano nella produzione un approccio di sostenibilità e fattibilità sia ambientale che economica, prediligendo l’uso di materiali di riciclo.
10 anni che sembran pochi 2014-2023, con la curatela di Massimo Bevilacqua e la direzione artistica di Giancarlo Cauteruccio, si inaugura il 4 novembre alle ore 16,30 al Vivaio del Malcantone. I lavori dislocati nei vari spazi del Malcantone sono visitabili nei giorni 4 e 5 novembre, mentre il 4 sera dalle ore 19,30 il chiostro dell'ex convento di Sant'Ambrogio, all’interno di Ditta artigianale, accoglie un segmento del programma espositivo e performativo.
Corso Zucconi con Solitudini, installazione ambientale, porta al Vivaio del Malcantone una serie di strutture ancestrali e semplici, come dei tronchi naturali, strutture scomode e grezze che creano un paesaggio di architettura decostruita, affascinato dalle intuizioni di Gordon Matta-Clarck.
Rimarcando la crisi dello spazio pubblico e della sua architettura, avvolge alcune di queste rudimentali sedute di filo spinato ed altre con vecchi e grossi chiodi arrugginiti.
Elisa Pietracito e Benedetta Danti presentano Non Fissarmi, un’installazione ambientale diffusa realizzata con rami rivestiti di cartapesta e sostenuti da calcinacci e detriti, sia nel giardino del Vivaio, che in alcuni spazi del chiostro di Sant’Ambrogio, all’interno di Ditta Artigianale. “Mimetizzate tra il grigio del cemento della città, le piante mutano il loro colore per confondersi con l'ambiente circostante, come fanno molte specie animali per sfuggire ai predatori. Un tentativo di nascondersi dalla mano dell'uomo-dichiarano le artiste-. Rivestite di scarti domestici, delle scatole ammassate ai lati delle strade, diventano feticci di sé stessi, copie imperfette di muri e pavimenti”.
Futuro primitivo è il titolo dell’installazione fotografica di Claudia Sicuranza in cui l’artista si cimenta nell’immaginazione e sperimentazione di un nuovo modo di abitare, riflettendo sulla tematica di un “futuro primitivo” (termine coniato dallo storico e filosofo americano J. Zerzan, teorico del primitivismo). Claudia Sicuranza ha nascosto quattro fototrappole in una porzione di bosco dove ha invitato sette performer a viverne lo spazio per tre giorni. Le immagini catturate diventano il fulcro dell’installazione e un invito a riflettere sulla possibilità di ritornare a vivere nell’essenzialità, sfidando i confini della civilizzazione e del progresso tecnologico. (Al Vivaio del Malcantone)
Nella serra del Vivaio Federico Langone allestisce Non Abituarsi al Buio, installazione partecipativa, concepita per stimolare la percezione sensoriale e l’esperienza contemplativa del pubblico. Una sagoma umana realizzata con un tappeto vegetale è posizionata nel centro dello spazio e rappresenta il punto focale dell’opera, illuminata da una videoproiezione. Il pubblico è invitato a sdraiarsi sul tappeto per fruire l’opera da diverse prospettive e consentire alla sua percezione di andare oltre la vista e connettersi con l’ambiente.
Si intitola Fata Morgana il gruppo scultoreo creato da Francesca Kezich per gli spazi interni del Malcantone in cui l’artista propone una visione allucinata disseminando lo spazio di creature anfibie ed embrionali che oziano e giacciono su trapezi che ricordano gli acrobati di un circo decadente. Inspirandosi al fenomeno dell’allucinazione visiva che i beduini sperimentano durante le transumanze nel deserto, l’artista chiama gli spettatori ad abbandonarsi alla visione di un miraggio, un’oasi che appare all’improvviso.
Terra Quadra è l’installazione sonora di Daniele Carcassi composta da 2 totem di altoparlanti. Il Totem di altoparlanti è un particolare sistema di diffusione sonora ideato dal musicista che, prendendo spunto dalla tradizione acusmatica, compone delle colonne di altoparlanti che influenzano e colorano, in base alle proprie caratteristiche, i materiali sonori che singolarmente riproducono, sottolineandoli e spazializzandoli. I 2 totem, posti in luoghi separati, dialogano entrando in relazione con le altre installazioni visive, e si uniscono a loro attraverso un contrasto e/o parallelismo sonoro, e si fondono con l’ambiente, creando una diffusione rituale sull’attraversamento del luogo. (Al Vivaio del Malcantone)
Il 4 novembre alle ore 19.30 va in scena Ricercare in strutture circolari, la live performance di Timoteo Hannson Carbone che abita il chiostro di Sant’Ambrogio, all’interno di Ditta Artigianale, come concerto elettro acustico site specific. Suoni modificati elettronicamente e performati dal vivo di strumenti antichi come il portativo, la bombarda, la dulciana, la cetra mandola, il regale e la viola da gamba. Una improvvisazione circolare che con i suoi due poli massimi, incorporati da due altoparlanti in emissione indiretta, vanno ad interfacciare il proprio linguaggio interiore, fatto di sfere, con l’architettura dello spazio.
Il 5 novembre per la chiusura dell’esposizione alle ore 19 al Vivaio del Malcantone Daniele Carcassi dà vita a un’azione performativa in cui utilizza un sintetizzatore modulare per una improvvisazione elettroacustica che sfrutta come diffusione e spazializzazione dei suoni in tempo reale i 2 totem presenti.
Collaborano attivamente vari ex allievi che negli anni precedenti hanno seguito TEARC.
10 anni che sembran pochi 2014-2023 è realizzato da Teatro Studio Krypton con il contributo di Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, in collaborazione con DIDA, Vivaio del Malcantone, Ditta Artigianale e Eterotopie.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero
Date e orari
Vivaio del Malcantone 4 novembre ore 16.30 – 18.30 mostra
Chiostro di Sant’Ambrogio all’interno di Ditta Artigianale 4 novembre ore 19.30
live performance di Timoteo Carbone ed installazione di Danti e Pietracito
Vivaio del Malcantone 5 novembre dalle 17 alle 20 mostra
e live performance di Daniele Carcassi ore 19
Per maggiori informazioni: www.teatrostudiokrypton.it