Chiara Guidi, fondatrice – con Romeo e Claudia Castellucci, e con Paolo Guidi – della Socìetas Raffaello Sanzio, oggi Societas, sviluppa una personale ricerca sulla voce come chiave drammaturgica nel dischiudere suono e senso di un testo, ma anche come corpo, azione, disegno, rivolgendo la propria tecnica vocale sia a produzioni per un pubblico adulto, sia elaborando una specifica concezione di teatro d’arte infantile. Societas riunisce dal 1981 artisti che condividono un’idea di teatro prevalentemente basata sulla potenza visiva, plastica e sonora della scena. Tra le opere più recenti: Edipo re di Sofocle. Esercizio di memoria per 4 voci femminili e Il regno profondo. Perché sei qui?, lettura drammatica che la vede in scena con Claudia Castellucci, autrice del testo; oltre a La terra dei lombrichi. Una tragedia per bambini (da Alcesti di Euripide), Fiabe giapponesi e Edipo. Una fiaba di magia (quest’ultimo diretto con Vito Matera). Ideatrice degli osservatòri Màntica e Puerilia al Teatro Comandini di Cesena, Chiara Guidi è autrice dei volumi: Buchettino, con i disegni di Simone Massi, Orecchio Acerbo (2014); La voce in una foresta di immagini invisibili, Nottetempo (2017); Teatro Infantile. L’arte scenica davanti agli occhi di un bambino (con Lucia Amara), luca sossella editore (2019); Fiabe giapponesi, Edizioni Primavera, e Interrogare e leggere. La domanda e la lettura come forme irrisolvibili di conoscenza, Sete (2021). A Chiara Guidi sono andati, tra gli altri, un Premio Ubu Speciale nel 2013, il Premio Lo straniero nel 2016, e il Premio Ivo Chiesa-La Scuola 2021. Ha sei figli e sei nipoti.
Nelly Sachs (Berlino, 1891 – Stoccolma 1970), scrittrice tedesca di famiglia ebraica. Dopo avere ricevuto l’ordine di presentarsi a un campo di lavoro, nel 1940, riesce a fuggire in Svezia, dove vivrà per tutta la vita. Finita la guerra cominciano ad arrivare le notizie della morte di familiari e amici nei campi di sterminio nazisti. Sono proprio questi gli anni in cui inizia quell’intensa attività poetica che la trasforma in una delle voci più potenti del Novecento tedesco e non solo. Nel 1947 viene pubblicato il suo primo libro di poesia. Nel 1950 inizia una serie di lunghi periodi di ricovero in ospedali psichiatrici. Continuerà a scrivere e a pubblicare fino alla morte (nove raccolte di poesia e diversi testi teatrali). Dagli anni Sessanta la fama di Nelly Sachs diventa internazionale e nel 1966 riceve il premio Nobel. Numerose le raccolte di poesie tra cui: Nelle dimore della morte (1947), Fuga e trasformazione (1959), Al di là della polvere (1961), Alla ricerca dei viventi (1971). Ha scritto drammi, Eli (1950), e poemi, Segni sulla sabbia (1962) e Incantesimo (1970). Tra i testi pubblicati in Italia: Poesie, Einaudi, 1971, traduzione di Ida Porena; con Paul Celan, Corrispondenza, Il Melangolo, 1996, traduzione di Anna Ruchat; Lettere dalla notte, Giuntina, 2015, a cura di Anna Ruchat.
La Democrazia del corpo, un progetto di Virgilio Sieni a cura del Centro di Rilevante Interesse per la Danza, si realizza grazie al sostegno di MiC Ministero della Cultura, Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Regione Toscana.