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giovedì 26 dicembre 2024

Estate fiorentina con i Chille a San Salvi: in scena "Anna Karenina" & "Cassandra"

23-07-2024

San Salvi è il luogo del Teatro nell’Estate fiorentina da molti anni. Nel delizioso teatro all’aperto, che i Chille realizzano negli affascinanti spazi dell’ex-città manicomio di Firenze, si susseguono spettacoli delle principali compagnie teatrali nazionali e toscane. E’ appena terminato il Festival Franco Basaglia 100 – manca solo la proiezione a ferragosto del docufilm sull’intero progetto a firma di Marco Triarico – che casa Chille è piacevolmente invasa da spettacoli teatrali. L’ultima settimana del mese si apre martedì 23 e mercoledì 24 luglio 2024 alle ore 21.30 con “Anna Karenina, le donne e la passione” di Alberto Rossetti, produzione di Seven Cults, compagnia di casa a Roma al Teatro Tor Bella Monaca. Segue venerdì 26, sempre alle 21.30, “Cassandra”: produzione de Il Teatro di Napoli, per la regia di Laura Angiulli, anche autrice del testo insieme ad Enzo Moscato. Per questi spettacoli il biglietto d’ingresso costa intero € 12, ridotto coop e arci 10€, prenotazione vivamente consigliata e pagamento anticipato. Info e prenotazioni tel/whatsapp 335 6270739 o mail a info@chille.it.

Dopo aver esplorato le emozioni e le storie di Elisabetta I e di Giovanna d’Arco, il regista Filippo d’Alessio chiude ora la trilogia tutta al femminile con “Anna Karenina, le donne e la passione” in una dirompente necessità della letteratura che si fa drammaturgia. È così che uno dei romanzi più conosciuti di Lev Tolstoj, un vero e proprio capolavoro del realismo, viene proposto ora in un adattamento teatrale in cui è la stessa Anna Karenina a interrogare il pubblico sul mondo emotivo che travolge inaspettatamente il vissuto individuale e sociale, irrompendo con forza nella realtà e nell’immaginario. Un personaggio, quello di Anna Karenina, apparentemente scontato, ma profondamente enigmatico, che ha saputo trascinare nel vortice esistenziale delle emozioni un intero contesto sociale. Nella sala d’aspetto di una stazione, luogo di arrivi e partenze, crocevia di esistenze, riappare così la figura di lei pronta a misurarsi con il suo vissuto in grado di coinvolgere, in un gioco teatrale in cerca di attori, quanto della vita irrompe nella scena e quanto della scena irrompe nel quotidiano. A dare voce e corpo al testo un nutrito cast di attori come Maddalena Rizzi, Bruno Governale, Biagio Iacovelli e Alioscia Viccaro. La regia, come detto, è di Filippo d’Alessio, mentre le scenografie sono di Tiziano Fario.

A chiusura del mese di luglio e prima di una breve pausa – si riprende lunedì 12 agosto con l’immancabile nuova edizione della Passeggiata “C’era una volta…il manicomio – venerdì 26 ore 21.30 ecco in scena “Cassandra”, produzione de Il Teatro di Napoli, per la regia di Laura Angiulli. Cassandra è per la Angiulli– come già per alcune delle fonti a cui attinge per costruire il suo spettacolo (Omero, Eschilo, Licofrone) – una donna che, non potendo salvare Troia e sé stessa dal destino di distruzione / di morte, lo esorcizza raccontandolo. Per citare le parole stesse del testo, Cassandra ripercorre la «storia della mia paura», ossia le esperienze inumane della guerra che a suo tempo attraversò con terrore, ma che oggi può ricordare ora con calmo distacco, ora spinta da un furore che genera toccanti slanci di lirismo, ora con segreto e malsano piacere.
La scena è bianca e spoglia di oggetti, dunque dominata esclusivamente dalla figura di Cassandra e dal racconto delle sue sventure. Il dato interessante, che fa dello spettacolo di Angiulli un lavoro denso e toccante, risiede nella scelta di moltiplicare il personaggio in più “doppi”. La Cassandra messa in scena non è una, ma trina: a tre attrici - Alessandra D’Elia, Caterina Spadaro, Caterina Pontrandolfo - è perciò demandato il compito di dare voce alla memoria di un’unica donna. Perché per raccontare il disastro inevitabile della guerra troiana, che portò innumerevoli donne e uomini a farsi «gigantesco, colossale grumo» di carne macellata, non basta una voce sola, sia pure essa limpida e forte. Occorre una pluralità di voci, un coro, che del conflitto coglie diverse (forse anche contraddittorie) sfumature. Dalla triplicazione di Cassandra derivano tre modi differenti di narrare l’olocausto troiano e...
Lo spettacolo de Il Teatro ha in locandina – oltre al citato contributo al testo di Enzo Moscato - le luci di Cesare Accetta e le scene di Rosario Squillace.

Per maggiori informazioni: www.chille.it