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È meglio una testa bene fatta che una testa ben piena". Una citazione di Edgar Morin, in merito al
progetto Alternanza scuola-lavoro supportato da
Confindustria Firenze, spiega come per i
giovani non sia sufficiente un tipo di formazione esclusivamente scolastica, ma occorre orientarli anche verso
attitudini organizzative, progettuali e di coordinamento.
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Imparare facendo è l'obiettivo dell'alternanza scuola-lavoro, resa obbligatoria dalla legge 107 del 2015 - ha dichiarato
Giacomo Lucibello,
consigliere incaricato di Confindustria Firenze -
La diffusione della cultura d'impresa ha posto le basi per rendere la scuola un luogo strategico per il sistema e per il mercato".
Il progetto, che conta
un milione e mezzo di soggetti coinvolti, mira a rendere gli studenti consapevoli del mondo extrascolastico e ad agevolare le imprese nella ricerca del personale.
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Dopo diverse tappe in varie città, il road show di Alternanza scuola-lavoro giunge a Firenze - ha spiegato
Bruno Scuotto,
vice presidente Education e Formazione Piccola Industria Confindustria -
È importante creare un legame tra il mondo variabile del mercato e quello tradizione della formazione per offrire a entrambe le parti l'opportunità di placare la sete di esperienza e di informazione".
Obbligatoria per le scuole ma non per le imprese, l'Alternanza risponde alla necessità, richiesta dal mercato, di formare i giovani al lavoro e favorire chi ne fa già parte.
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L'alternanza permette di acquisire - ha affermato
Carmela Mazza, di
Lavoro, Welfare e Capitale Umano Confindustria -
competenze e conoscenze utili, se non indispensabili, per rendere autonoma la forza motrice del nostro Paese, i giovani, e per cercare di ridurre il tasso di disoccupazione giovanile che oggi verte circa sul 40 %".
Il primo passo verso il futuro è offrire i giovani al lavoro e il lavoro ai giovani: l'Alternanza è il mezzo per eccellenza per poter raggiungere l'obiettivo.
di Siria Calvagno