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Alla riscoperta dei Catari. Dalla mistica alla democrazia" è il titolo della
giornata di studi, organizzata dall'
Istituto Lorenzo de' Medici e dalla
Lorenzo de' Medici Press, per
sabato 18 novembre 2017 nella
Chiesa di San Jacopo in Campo Corbolini, in via Faenza 43.
La giornata è dedicata allo studio dei
Catari per riscoprire, ripensare e attualizzare la cultura albigese, vittima per secoli di una damnatio memoriae derivante dai pregiudizi originatisi dai processi dell'Inquisizione. I Catari, o Albigesi, furono un movimento nato intorno al XII secolo in Occitania, nella Francia del Sud, precisamente nella città di Albi, dalla quale presero il nome. Condannati dall’Inquisizione per eresia, in tempi moderni sono stati spesso rivalutati come esempio di
convivenza civile,
solidarietà ed
uguaglianza. I Catari furono artefici di un nuovo modo di vedere le cose terrene e immateriali: sostenevano infatti una visione della spiritualità che doveva guidare anche le attività quotidiane dell'uomo. Non rappresentarono quindi un semplice culto religioso, ma un modus vivendi che influenzò la cultura e la politica del tempo, dando vita a comunità pacifiche, floride e in cui prosperavano l'arte, la meditazione, la filosofia e anche l'industria. Il convegno vuole riportare alla luce quelle che erano realmente le basi della dottrina catara, evidenziando la loro importanza e la loro attualità, come l’opposizione tra spiritualità e materia e il rifiuto di ogni tensione sociale, la distinzione tra corpo, anima e spirito, per la quale con spirito si intende l’angelo custode dell’anima e suo reggitore, mentre l’anima si troverebbe racchiusa nel corpo, soggetta alla sua debolezza, in attesa di risalire alla vera patria. In base a questa teoria, la filosofa e mistica francese Simone Weil, riconobbe nel catarismo l’eredità sapienziale della filosofia antica cancellata dal potere ecclesiastico. Era propria della sapienza antica, infatti, la concezione dell’uomo come fatto di corpo, anima e spirito, che ritroviamo anche nella prima lettera ai Corinzi di San Paolo, in cui si contrappone l’uomo spirituale, che gode della libertà dello spirito, all’uomo psichico schiavo della carne e delle passioni, che non è in grado di comprendere le “cose di Dio”.
La giornata di studi sarà divisa in
due sessioni di interventi. La prima, che si aprirà alle ore
10.00, inizierà con i saluti di
Fabrizio Guarducci, Presidente dell’Istituto Lorenzo de' Medici. A seguire si avrà l'intervento di
Anna Scattigno, storica delle religioni e docente di storia della Chiesa, dal titolo:
“I Catari, un problema storiografico”. Dopo di lei
Giancarlo Gaeta, docente di storia del Cristianesimo antico, parlerà di "
Simone Weil interprete della civiltà occitanica". Concluderà la sessione mattutina
Marco Vannini, filosofo esperto di mistica, con l'intervento: “
Dall’anima allo spirito”. La sessione pomeridiana, che si terrà a partire dalle
15.00, verrà inaugurata da
Fredo Valla, regista, che parlerà di “
«Bogre», il viaggio delle idee: un film tra Bogomili e Catari, tra Balcani e Occidente”. A seguire
Maria Soresina, studiosa esperta di Catari, con il suo intervento intitolato: “
«A così bello viver di cittadini»: la società catara nei versi di Dante”. Ultimo intervento della giornata di studi sarà quello di
Fabrizio Guarducci su “
I Catari, unico esempio di democrazia compiuta”.
Info:
www.ldminstitute.comGC