"Terre e rocce da scavo: dal campionamento al dato analitico, definizione delle criticità"è il titolo del convegno scientifico che si è concluso oggi (mercoledì 19 giugno) nell’Aula Magna dell’Università di Firenze. Le terre e Rocce da Scavo sono un argomento di stringente attualità nel panorama normativo, tecnico e scientifico caratterizzato da una rapida evoluzione in funzione della tutela ambientale e dello sfruttamento sostenibile del territorio.
Durante gli incontri è stata evidenziata l’importanza delle recenti linee guida del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (ISPRA). Inoltre, dopo 15 anni si è discusso, del Decreto Ministeriale numero 46 del primo marzo del 2019, molto atteso dal mondo scientifico ed economico, che regolamenta gli interventi di bonifica, di ripristino ambientale e di messa in sicurezza delle aree destinate alla produzione agricola e all'allevamento.
Per la prima volta insieme, il mondo scientifico, quello professionale e degli enti di controllo hanno analizzato l’argomento dell’applicazione della normativa ai casi delle terre e rocce da scavo, in cui possono essere presenti minerali contenenti amianto naturale e metalli pesanti in genere, che richiedono studi e pianificazione preventiva, anche per valutare le misure di precauzione da adottare per la loro inertizzazione. Le problematiche in discussione al convegno si sono focalizzate alla gestione delle terre e rocce da scavo e rifiuti, sia nei grandi cantieri di scavo e di demolizione (Gronda, Ponte Morandi, etc.) sia in opere di dimensione ridotta (pozzi e opere edilizie in genere).
La giornata si è focalizzata oltre che sugli aspetti normativi anche, e soprattutto, sui dettagli tecnici e scientifici per la determinazione analitica sia dell’amianto sia dei metalli pesanti e mercurio in contesti sia antropici che naturali. Nel corso della giornata è emerso il ruolo fondamentale del Geologo come figura di riferimento nella progettazione della corretta gestione delle terre e rocce da scavo, in particolare nell’ottica della definizione della sorgente di provenienza dei contaminanti sia naturali (geogenici) che antropici.