Una realtà culturale unica, la più antica in Italia nel suo genere, un giro del mondo e dei suoi popoli in venti sale. Il Museo di Antropologia ed Etnologia dell'Università di Firenze festeggia 150 anni.
Ne celebrano la ricorrenza una giornata di apertura gratuita, un convegno sulla storia e le prospettive del museo, un momento musicale e un ricco calendario di visite guidate.
L'appuntamento è giovedì 28 novembre a Palazzo Nonfinito (ore 9.30, aula 1, via del Proconsolo, 12) con il rettore Luigi Dei, la vicesindaca di Firenze Cristina Giachi, la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, il presidente del Sistema Museale dell'Ateneo fiorentino Marco Benvenuti, il direttore del Dipartimento di Biologia David Caramelli. Porteranno il loro saluto anche Piero Mannucci, presidente della Società Italiana di Antropologia e Etnologia – fondata anch'essa nel 1870 - e Luca Sineo, presidente della Associazione Antropologica Italiana.
La storia e le prospettive future delle collezioni, che durante la giornata saranno aperte liberamente al pubblico, saranno oggetto degli interventi delle curatrici del Museo Maria Gloria Roselli, Monica Zavattaro e Francesca Bigoni. A seguire, una tavola rotonda, vedrà Elisabetta Falchetti, Vito Lattanzi, Giorgio Manzi e Claudio Rosati, esperti di museologia e antropologia, dialogare di interculturalità, accessibilità e mission futura del museo.
Alle ore 16 incontro con Corrado Dalmonego, antropologo e missionario della Consolata, che da anni opera all’interno delle Comunità Yanomami nell'Amazzonia brasiliana: verranno illustrate le attività di ricerca e filmografia realizzate da un gruppo di giovani nativi.
Una performance musicale di Leonardo Radicchi e Nazareno Caputo, dal titolo "Melodie Migranti", concluderà la giornata alle ore 18, con una guida all'ascolto a cura del musicologo Stefano Zenni: un viaggio alla scoperta dell'origine affascinante di alcune melodie popolari che nascono dalla migrazione e dall’ ibridazione di motivi musicali attraverso il mondo.
Il programma per i 150 anni del Museo di Antropologia prevede anche numerose visite guidate gratuite a tema, disponibili su prenotazione (telefonando allo 055-2756444 o scrivendo a edu.msn@unifi.it), che si svolgeranno da venerdì 29 novembre a domenica 1 dicembre. Sarà così possibile ripercorrere i viaggi del grande esploratore James Cook, addentrarsi nel mistero della costruzione del Palazzo Nonfinito, scoprire le collezioni provenienti dall'Africa, avvicinarsi alle culture degli Aborigeni Australiani, dei Papua della Nuova Guinea o dei Maori della Nuova Zelanda.
Il Museo di Antropologia e Etnologia nacque nel 1869 grazie a Paolo Mantegazza, figura poliedrica di antropologo, medico, politico, sostenitore delle teorie darwiniane sull'evoluzione degli esseri viventi e dello studio dell'uomo in rapporto con l'ambiente: nello stesso anno Mantegazza fu chiamato a ricoprire la prima cattedra universitaria italiana di Antropologia presso l'Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento, l’antenato dell'Ateneo fiorentino.
Il nucleo originale del Museo risale alle raccolte medicee e a quelle del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana ma le collezioni col tempo si sono arricchite grazie ai viaggi di esplorazione e alle spedizioni intraprese dal XVI secolo in poi, come – ad esempio - quella di James Cook nel Pacifico, quella di Odoardo Beccari in Nuova Guinea e molte altre più recenti, come quella di Fosco Maraini in Giappone.
Il Museo conserva 30.000 manufatti etnografici, raccolti nell'arco di cinque secoli e provenienti dai cinque continenti, oltre a 7.000 reperti antropologici che vanno dalla preistoria all'epoca moderna, 40.000 stampe fotografiche e 7.000 negativi, 800 calchi anatomici in gesso, 80 strumenti scientifici e un ricco archivio di lettere, documenti e manoscritti.
Il programma completo delle iniziative per i 150 anni del Museo è su www.msn.unifi.it