Di fronte all'
emergenza sanitaria Covid-19, molte aziende, realtà culturali ed enti formativi si stanno attivando per mettere a disposizione servizi online e gratuiti volti a migliorare la vita delle persone che si trovano costrette a cambiare le loro abitudini quotidiane, restando nelle proprie abitazioni.
Ecco una serie di proposte dedicate a coloro che desiderano iniziare a studiare la lingua inglese o semplicemente migliorare le proprie competenze linguistiche promosse da
Solidarietà Digitale, progetto dal
Ministero per l’innovazione tecnologica e la Digitalizzazione in collaborazione con l’
Agenzia per l’Italia Digitale.
-
Babble, piattaforma dedicata all'apprendimento delle lingue straniere, ha deciso di rendere i propri
corsi gratis per tutti gli studenti italiani. Per trenta giorni i ragazzi potranno così sfruttare la promozione, iniziando a studiare una tra le 14 lingue presenti nel catalogo Babble (danese, francese, indonesiano, inglese, italiano, norvegese, olandese, polacco, portoghese brasiliano, russo, spagnolo, svedese, tedesco e turco). Ogni percorso formativo è fruibile sia da web che da dispositivi mobili iOS e Android. Per accedere all’offerta, basta registrarsi su
https://it.babbel.com/it/magazine/un-mese-di-corsi-gratis-con-babbel -La scuola di lingue
Yeschool offre
gratuitamente a tutti
conversazioni online in lingua inglese. Gli utenti interessati possono inviare una mail all'indirizzo
info@yeschool.it con oggetto
"Solidarietà Yeschool" indicando le proprie generalità. La disponibilità del servizio è legata al numero di docenti.
-
EF English Live propone
corsi gratuiti online di lingua inglese. Accedendo alla piattaforma, si potrà usufruire gratuitamente per 30 giorni di 2000 ore di contenuti multimediali e materiali didattici per l'apprendimento dell'inglese e il miglioramento di reading, writing e speaking, oltre a sezioni specifiche dedicate a Business English, preparazione agli esami TOEFL/TOEIC e inglese per viaggiare. Il
servizio è attivabile fino al 3 Aprile 2020, registrandosi alla pagina (
http://bit.ly/3cTHaVT ).
Fonte: Solidarietà digitale