Paola Romagnani,
ordinario di Nefrologia dell’Università di Firenze e responsabile dell'Unità Operativa Complessa di Nefrologia e Dialisi dell'Azienda ospedaliero-universitaria Meyer, ha vinto – unica ricercatrice italiana nel campo delle Scienze della vita - un
Advanced Grant dell’European Research Council (ERC), dopo aver ottenuto, negli anni precedenti, uno starting e poi un consolidator grant.
I grant ERC sono la forma più ambita di finanziamento europeo sia per il prestigio che questi finanziamenti hanno in ambito scientifico sia per l’estrema difficoltà nell’aggiudicarseli. Vengono attribuiti a ricercatori leader nel loro campo a livello internazionale per realizzare idee innovative. Il successo della ricercatrice nelle tre categorie rappresenta un evento del tutto eccezionale in Europa.
Il progetto quinquennale di Romagnani – denominato SIMPOSION, acronimo di Sexual dimorphIsM in renal PrOgenitors to explain gender- Specificity In kidney physiOlogy aNd diseases – ha ricevuto un finanziamento pari a 2 milioni e 300mila euro.
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Con questo nuovo finanziamento mi dedicherò, assieme alla mia unità di ricerca, a un progetto finalizzato a capire perché moltissime malattie renali hanno una frequenza diversa negli uomini e nelle donne – spiega Romagnani –.
In particolare, le malattie renali in generale progrediscono più rapidamente verso l’insufficienza renale negli uomini, mentre le donne in età fertile sono più protette, anche se possono sviluppare nel corso della gravidanza la pre-eclampsia, complicanza frequente nella quale il rene ha un ruolo centrale. Inoltre, i tumori renali sono più frequenti negli uomini – prosegue la docente –. La ragione di queste diverse frequenze è ad oggi sconosciuta e ciò ostacola in molti casi lo sviluppo di terapie appropriate che tengano conto delle differenze di genere. Crediamo di aver capito perché questo accade – conclude Romagnani –
e abbiamo proposto all’ERC un progetto di ricerca finalizzato a verificare la nostra ipotesi, che evidentemente ha convinto la commissione”.
Romagnani aveva vinto uno starting grant nel 2008 e un consolidator grant nel 2015, finanziamenti sempre finalizzati allo sviluppo di cure per combattere le malattie renali, che le hanno permesso, tra l’altro, di creare il Laboratorio di Nefrologia presso il Meyer, una struttura che coinvolge oltre 25 ricercatori ed è dotata di strumentazione d’avanguardia.
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