Dal 27 settembre 2022, ogni martedì alle ore 20.00, il Teatro Cantiere Florida di Firenze (via Pisana, 111r) propone "Il segno del silenzio", il workshop teatrale per indagare il valore e i molteplici significati del silenzio, della pausa nel gesto, dei momenti di 'vuoto' che caratterizzano le varie tipologie di comunicazione. Tredici incontri della durata di due ore condotti da Francesco Baldi – attore, autore, formatore – al termine dei quali verrà allestita una performance dimostrativa del lavoro svolto.
Dal cuore di un'epoca particolarmente rumorosa, nella quale il surplus comunicativo spesso rischia di compromettere la riconoscibilità e la corretta lettura di segni, sensi e messaggi, il laboratorio teatrale si spinge ad indagare il valore, la forza e i molteplici significati del silenzio, della pausa nel gesto, della sospensione, dei momenti di 'vuoto' che caratterizzano, allo stesso modo dei suoni e dell'azione, le varie tipologie di comunicazione: quella scritta, quella parlata, quella musicale, quella artistica, quella tecnica.
Il silenzio è solitamente definito con termini che rimandano all'idea di astensione da qualche cosa, dall'azione umana, la poiesis sul mondo: il silenzio è 'non dire' e 'non agire'. In realtà il silenzio dice e agisce, non è uno spazio abitato da 'niente'. È occupato dall'omissione di qualcosa, talvolta. È un luogo deputato a pensieri e riflessioni che non si possono o non si vogliono esplicitare. È un chiaro segno, in certi casi, mentre in altri porta con sé il dubbio e il mistero. Ha contorni e valenze diverse nelle diverse culture del mondo. Ha, comunque, delle conseguenze. Il silenzio è anche una categoria ottica. Esiste un silenzio per l’orecchio e un silenzio per l’occhio. È un richiamo all'attesa, alla ponderazione. Una sottolineatura del già detto, la battuta finale di un discorso. La svalutazione della parola o la sua amplificazione. L'assenza completa di moto o la sommatoria di ogni movimento. Il riposo della vista. L'arresto del corpo. Il colpo di grazia. La liberazione dal suono. Il pieno o il vuoto. L'accoglienza o l'astensione. Terreni dell'interpretazione potenzialmente più spericolata, il silenzio e l'immobilità sono però circondati, nella comunicazione sia verbale che non verbale, da un contesto col quale interagiscono, in un gioco di influenze e condizionamenti reciproci. Le tipologie e gli esiti di questo scambio sono i territori che il laboratorio teatrale intende esplorare, attraverso un percorso creativo e analitico che coinvolga l'uso della parola e dell'azione fisica. E del loro contrario.
Programma
Nel corso del laboratorio si declineranno e svilupperanno esercizi teatrali inerenti all'espressività fisica e verbale per affrontare, sia individualmente che coralmente, i seguenti punti:
- Uso sociale, culturale e artistico del silenzio;
- I linguaggi silenziosi;
- I significati del silenzio;
- Interpretare fisicamente il silenzio;
- I codici del silenzio, previsione e perturbamento;
- Il silenzio tra intenzione e percezione;
- I contesti come indizio e guida alla lettura del silenzio e dell'immobilità;
- La 'patemizzazione' del silenzio;
- Il silenzio nel tempo e nello spazio;
- Il lapsus, il sottinteso: il silenzio al posto di qualcosa;
- La sospensione nel linguaggio musicale;
- Tradurre il suono e l'azione nel silenzio e nella pausa;
- La sospensione/immobilità nella comunicazione non verbale;
- Gradi di precisione e indeterminatezza nell'assenza di suono/azione;
- Il 'nulla' come luogo confortevole o insopportabile;
- Dal rumore al silenzio, dall'esagitazione al blocco e ritorno;
- 'Lavorare con il niente'.
Il laboratorio si articola in 13 incontri formativi settimanali della durata di due ore, dopo i quali verrà allestita una performance teatrale dimostrativa del lavoro svolto.
Il laboratorio è aperto ad un numero massimo di 20 partecipanti.
Il workshop ha un costo di € 50,00 mensili; il primo incontro è gratuito e di prova.
Attore, regista e autore per il teatro, Francesco Baldi ha lavorato e si è formato, tra gli altri, con Ferdinando Bruni, Francesco Frongia, Andrea Adriatico, Virgilio Sieni. È autore, regista e interprete degli spettacoli Chiedetemi. La colpa è femmina (patrocinato da Amnesty International Italia) sul tema del femminicidio e Di passaggio. Incontri aspettando di andare, realizzati con l'Associazione Culturale ViviTeatro (PI); del monologo L'uccello del paradiso,che affronta il tema dell'omofobia, con il contributo al testo di Isabella Dilavello; dell'adattamento teatrale del romanzo La pazienza dei bufali sotto la pioggia di David Thomas; dell'adattamento teatrale e audio-visivo, in collaborazione con Linda Griva, del racconto per ragazzi sul tema dell'adozione Il regalo più bello del mondo di Linda Griva; della performance video multidisciplinare In Inferno sulla cantica più celebre di Dante Alighieri, esposta come installazione nella Pinacoteca Nazionale di Siena. Ha declinato la propria ricerca artistica e creativa all’espressività corporea e vocale dell'apparato emotivo individuale e collettivo, alla cura dell'azione fisica, dal suo nascere al suo prodursi, nell'interpretazione e restituzione di suggestioni e sensazioni. Di pari passo esplora le molteplici possibilità di aderenza della parola, del testo, delle partiture musicali al gesto, nella ricerca di linguaggi che siano evocativi e diretti allo stesso tempo. Cura percorsi formativi e laboratori teatrali per adulti e ragazzi, in collaborazione con associazioni, scuole artistiche ed enti pubblici, e corsi di formazione sulla lettura ad alta voce, la narrazione e la comunicazione creativa ed efficace rivolti a varie tipologie professionali.
Per ulteriori informazioni: www.teatroflorida.it - cantiere.florida@elsinor.net