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giovedì 21 novembre 2024

DAGRI UniFi: realizzato il primo ibrido italiano ottenuto da Camelia azalea

09-09-2022
Nel nome il segreto del suo successo. La ‘Bella di Pescia’, primo ibrido in Italia di Camellia japonica L. e Camellia azalea C.F. Wei nato dalla collaborazione tra un gruppo di studiosi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università di Firenze e l’Azienda Giusti di Montecarlo (Lucca), ottiene un riconoscimento a Murabilia, tra le più importanti manifestazioni dedicate al giardinaggio in Italia, nella categoria Piante Legnose.

La nuova cultivar di camelia, fiore antico che richiama la nobiltà e vanta appassionati collezionisti in ogni parte del globo, ha convinto per la sua straordinaria bellezza, legata ai fiori di colore rosso brillante, di grandi dimensioni e, come spiega Anna Lenzi, ricercatrice della Sez. di Scienze Agronomiche, Genetiche e Gestione del Territorio del DAGRI, anche per essere il frutto di una sinergia tra il mondo della ricerca e quello produttivo”. “Siamo entusiasti del premio – prosegue - la camelia azalea è molto difficile da coltivare e propagare, e questo aggiunge valore al nostro risultato”.

‘Bella di Pescia’ è una pianta che arriva a distanza di nove anni dall’inizio del programma di ibridazione, il cui obiettivo è raggiungere la rifiorenza della C. azalea (o Camellia changii Ye) che in Cina, dove è stata scoperta, fiorisce in modo continuativo durante tutto l’anno. Un traguardo non molto lontano, considerato che l’ibrido italiano sboccia alla fine dell’estate e offre una fioritura più prolungata rispetto alla C. japonica, la camelia ornamentale per eccellenza. Il team di ricercatori del DAGRI, di cui fanno parte anche Ada Baldi e Roberto Vivoli, ha realizzato oltre mille ibridazioni controllate, trasferendo il polline della C. azalea sui fiori privati degli stami di C. japonica. Un’operazione complessa, che deve tenere conto del diverso periodo di fioritura delle due specie; segue l’attesa di mesi per la formazione del seme, e poi di almeno tre anni per veder sbocciare i primi fiori. “Tra le difficoltà incontrate – dice Lenzi – quella di individuare cultivar di japonica fertile, ossia a fiore semplice, e poi raccogliere e conservare il polline della C. azalea fino al momento giusto. Altra sfida è stata la coltivazione e propagazione della C. azalea, davvero problematica. Per talea degenera rapidamente, e il seme spesso non germina a causa della mancanza di endosperma. Rimarrebbe l’innesto, ma è un tipo di propagazione che comporta costi non proponibili per un mercato di larga scala. Con l’ibridazione si possono superare questi ostacoli, oltre al fatto che si ottengono nuove  varietà di fiori. Una camelia rifiorente, ma di facile propagazione, rimane dunque il nostro principale obiettivo”.

Sono un perito agrario, sono nato nelle serre e mi sono sempre piaciute le novità”. Massimiliano Giusti, titolare dell’omonimo vivaio che ha collaborato con il DAGRI alla realizzazione di ‘Bella di Pescia’, ricorda il grande interesse per questo fiore: “Era dall’800 che non si faceva qualcosa di importante sulla camelia. L’ibrido ha già scatenato molta curiosità, piccoli mercati gettano il loro sguardo, che potrebbe allungare il ciclo produttivo e di vendita, fino ad oggi limitato all’autunno e alla primavera”. “Aver collaborato con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Firenze è un pregio per il nostro settore. Il mercato florovivaistico sta soffrendo molto, soprattutto nella mia zona, perciò mostrare il lato della ricerca oltre che manuale spero sia di stimolo per tanti giovani, rinverdendo l’interesse per i fiori”.

E mentre si lancia la prossima sfida - il re-incrocio, riportando il polline della C. azalea sugli ibridi per aumentarne la fioritura -  il fiore vincitore attende la prossima kermesse Verdemura (1-3 Aprile 2023), sempre a Lucca, dove inizierà la sua commercializzazione insieme agli altri tre ibridi presentati in settembre alla mostra mercato: 'La Perla di Montecarlo', 'Dottor Giusti' e 'Mister Roby'.