Domenica 30 ottobre 2022 si è tenuta, al
Parterre di Firenze, la premiazione della
XVI edizione del Festival Mediamix. Si è trattato di una manifestazione che ha portato a un alto livello il rapporto tra creativo e pubblico, rompendo lo schema che vede quest'ultimo come soggetto passivo e creando una vera e propria comunicazione tra le parti, al fine della divulgazione di opere letterarie, documentarie e artistiche, in un ambiente informale, aperto e familiare.
L'evento ha visto la premiazione delle opere di:
Alfredo Allegri e Simone Fierucci, per aver valorizzato, con il loro documentario, l'aspetto umano dei processi migratori, mostrando come Lampedusa reagisce e partecipa in questo grande evento storico, al di là di ogni discriminazione e di ogni forma di razzismo.
Cinzia Cannavale, per le sue tavole di fumetto, capaci, sia tramite il tratto che tramite le parole, di convogliare una storia dolceamara trattata sempre con leggerezza.
Imelda Zeqiri, per aver indagato le contrazioni e le distensioni dell'Io nella società contemporanea, nonché la sua dispersione in un mondo ormai privo di reti sociali e di punti di riferimento, soprattutto di fronte alla pandemia del Covid e al modo in cui essa è entrata nelle nostre viste, sconvolgendo abitudini e rapporti sociali.
Pierluigi Gatteschi, per aver ricostruito con attenzione ai dettagli la vicenda storica degli Arditi del Popolo, per mantenere viva la memoria di una storia repubblicana, popolare e antifascista
Filippo Kalomenidis, per esser riuscito a far rivivere le parole, le esperienze e i corpi degli uomini e delle donne assassinate dallo Stato, dei combattenti per un mondo migliore e delle vittime di una violenza istituzionalizzata e sistemica.
Giovanni Farina, per aver saputo portare alla luce il vissuto travagliato e doloroso della vita carceraria, ed aver saputo resistere alla disumanizzazione e all'annientamento che tale condizione causa, portando la propria esperienza alla parola e alla poesia.
Luca Vitali Rosati, per aver utilizzato la poesia come metodo per abbattere il muro che intrappola l'io nelle proprie sofferenze e insicurezze e per aprirsi i al mondo e alla solidarietà con le altre persone.
Laura Pranzini, per la sua poesia dolce e delicata, ma capace di penetrare a fondo nella condizione umana, con le sue tristezze, i suoi rimpianti e le sue contraddizioni.
Mirella Tonnellotto, per aver fuso sapientemente poesia ed arte grafica, senza rinunciare a un segno distintivo e originale caratterizzato da grande spessore e temperamento artistico.
Daniele Falco, per i suoi quadri in equilibrio tra la pittura e l'istallazione, l'astrazione e la concretezza, che emergono dallo spazio per invadere la terza dimensione e costruirsi come carte di città immaginarie e, comunque, sempre reali e familiari.
Giovanni Nicolais, per i suoi quadri vivaci e colorati, in cui le forme della città si sovrappongono a volti ed oggetti, in uno scambio che suggerisce la fluidità e la continuità della nostra realtà.
Franca Cantini, per aver creato una pittura astratta caratterizzata dallo sperimentalismo del colore, che indaga i tratti distintivi della sensibilità personale di un'artista capace di mettersi a nudo e trascinare l'osservatore nel proprio mondo.
Cristina Colesanti, per essersi concentrata, con grande sensibilità, sugli aspetti nascosti che collegano i vari volti di una Firenze turistica, ma anche gioiosa e immaginifica.
Brunello Mascherini, per aver mostrato, tramite i suoi reportage, il disordine e l'opulenza che si istallano nel cuore di Firenze, nascoste e celate, come una vera e propria contraddizione, dalla bellezza di una città che si vuole sempre più come un museo a cielo aperto.
Andrea Berti, per aver messo in discussione i limiti della "città vetrina" che è diventata Firenze, mostrando, tramite le sue fotografie, come essa si mette in contrapposizione con le esigenze ed i desideri di una comunità che non si riconosce e non si rappresenta più nel suo territorio.
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