Del legno, materia nobile, del suo utilizzo presente e futuro, nonché dell’importanza che già riveste nell’economia circolare e in molti linguaggi dell’arte contemporanea, si parlerà nel live talk “Il legno che verrà. Attualità e sfide di un materiale biogenico” promosso dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie Ambientali e Forestali dell’Università di Firenze sul suo profilo facebook (https://www.facebook.com/dagriunifi) e in programma martedì 20 giugno 2023 alle ore 17.00. L’incontro virtuale si inserisce nel ricco calendario di appuntamenti che il DAGRI porterà avanti per tutto il 2023 in previsione delle celebrazioni per i 110 anni dell’istituzione accademica che ricorrono nel 2024.
All’incontro di divulgazione scientifica, aperto alla cittadinanza, interverranno scienziati ed esperti del settore: Giacomo Goli, professore di Tecnologie del legno e Utilizzazioni forestali al DAGRI, qui nella veste di moderatore; Giuseppe Lotti, professore di Disegno Industriale al DIDA (Università di Firenze); Paolo Mori, giornalista, fondatore e direttore di Compagnia Delle Foreste e della rivista Sherwood; Nicola Semeraro, presidente di Consorzio Rilegno; Ornaghi&Prestinari, tra i più significativi rappresentanti di una giovane generazione di artisti italiani la cui ricerca si concentra sulle varie sfaccettature della “cultura materiale” intesa come rapporto tra l’uomo e gli oggetti; infine Marco Pio Lauriola, ingegnere esperto di progettazione di edifici a struttura di legno e docente presso la Scuola di Ingegneria (Università di Firenze).
"Nel nostro futuro i materiali biogenici, tra cui il legno, assumeranno una sempre maggiore importanza", dice Goli. "Il live talk è un momento di confronto sul profilo ambientale del legno, delle foreste da cui proviene e della loro gestione. Si parlerà perciò del contributo di questo materiale alla transizione ecologica, all'economia circolare e degli sviluppi straordinari in ambito artistico".
Spiega Paolo Mori, alla guida della Compagnia delle Foreste, impresa privata che si occupa di comunicazione e innovazione in tema di foreste e ambiente, che è “fondamentale alimentare la consapevolezza che la gestione attiva e sostenibile delle foreste, delle piantagioni da legno e del verde urbano, è una delle principali fonti di benessere per l’umanità di oggi e del futuro”.
Uno sguardo, dunque, rivolto soprattutto alle nuove generazioni, che dovranno tenere il timone della transizione ecologica, un processo cui contribuisce da tempo il Consorzio Rilegno. “Rilegno, in 25 anni di attività – sottolinea il presidente Nicola Semeraro - ha dato vita a un sistema di economia circolare che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione a beneficio della comunità e del sistema Italia. Oggi questo sistema avvia a riciclo 1,7 milioni di tonnellate di legno e rigenera per il riutilizzo 70 milioni di pallet, permettendo un "risparmio" nel consumo di CO2 pari a 1,8 milioni di tonnellate. Ci immaginiamo un futuro nel quale la sostenibilità diventi la normalità, la quotidianità, un modo di pensare ed agire. Per questo siamo impegnati a sviluppare iniziative di sensibilizzazione rivolte soprattutto al mondo giovanile. Vogliamo promuovere tra i ragazzi la conoscenza del legno e del suo ciclo vitale, dal bosco alla filiera del recupero e riciclo, per coinvolgerli sui temi ambientali. Le giovani generazioni rappresentano, infatti, una risorsa fondamentale per vincere le sfide cruciali dello sviluppo sostenibile e della lotta al cambiamento climatico diventate sempre più urgenti”.
Il dibattito si arricchirà, tra le altre, dell’esperienza di un collettivo d’arte contemporanea che ha conquistato la scena internazionale: Ornaghi&Prestinari, alias Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari. "La nostra ricerca si concentra sulle varie sfaccettature della cultura materiale intesa come rapporto tra l’uomo e gli oggetti e su come questo rapporto sia legato alla storia dei materiali, alle loro potenzialità, alla progettazione, alle tecniche di produzione e al consumo. Ci interessa quando un materiale ha una continuità con la storia dell’uomo, diventa un collegamento tra storie individuali e collettive e un ponte tra diverse generazioni. Il legno innesca dialoghi tra natura e civiltà o tra lavoro artigianale e industriale”.
Per ulteriori informazioni: https://www.dagri.unifi.it