Tratto dalla raccolta "Nel cuore della notte Algerina" di Assia Djebar, pubblicata in Italia nel 1998, "La donna fatta a pezzi" è lo spettacolo teatrale che Il Teatro delle Donne propone lunedì 20 novembre 2023, alle ore 21.00, al Sonoria Spazio Giovani e Musica del Comune di Firenze (via Chiusi 3 - angolo via Canova), nell'ambito delle iniziative per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Protagonista in scena Antonio Fazzini, diretto da Filippo Renda alla regia.
L'Algeria nel 1994 è devastata dalla guerra civile, cantata da Assia Djebar nell'infinito lamento di Bianco d'Algeria. Qui la giovane insegnante Atika verrà uccisa. Giustiziata, secondo i suoi assassini. La colpa? Avere insegnato in francese, lingua del colonialismo (ferita apertissima, cancrena inarrestabile), “storie oscene”, ovvero le Mille e una notte. Poco più di venti anni sono passati dalla scrittura del racconto La donna fatta a pezzi. Ma l'attualità profetica, vorremmo dire, del pensiero di Assia Djebar, la sua ricchezza, ci fornisce ancora oggi spunti per riflettere, per cercare di capire, per non arrenderci all'ignoranza che è madre di ogni intolleranza, di ogni violenza e matrigna della tolleranza e della civiltà. La vicenda di Atika trae spunto da una storia realmente accaduta ad Algeri, durante la guerra civile. Assia Djebar, attraverso la sua narrazione superba, travolgente, poetica, ci porta per mano dalla Baghdad del mito, pervasa di erotismo e di profumi, a un Algeria dei giorni nostri dove, non solo l'ignoranza non riconosce il valore del testo per eccellenza emblematico del mondo islamico -le Mille e una notte-, ma addirittura tradisce “un hadith, una raccomandazione del Profeta, che recita: «Cerca il sapere, foss’anche in Cina!».” La narrazione prende spunto dalla omonima novella delle Mille e una notte in cui Shahrazad, la mitica sultana, racconta la storia di una giovane donna senza nome che sarà uccisa dal marito ebbro di una gelosia innescata da un equivoco. Ma, nel più perfetto stile del fondamentale testo della letteratura araba, l'oggetto della narrazione diviene a sua volta voce narrante, in un susseguirsi di scatole cinesi, un dipanarsi articolato e avvincente di racconto nel racconto. La storia inizia nella Baghdad del califfo Harun al-Rashid, città di spezie, di profumi, di raffinati e torbidi piaceri. In questa prima parte del racconto è il desiderio che sembra dominare: il desiderio della giovane sposa di mele dolci, succose croccanti; il desiderio del marito che, attraverso il dono dei prelibati frutti, otterrà l'amore della bella moglie; il desiderio del califfo di rivalsa, chissà per quale recondito e inconfessabile motivo, nei confronti del suo favorito, Jafar il bello...
Il Sonoria Spazio Giovani e Musica ospita inoltre attività musicali in un contesto che favorisce l'espressione creativa e l'ascolto. La struttura offre ai ragazzi, di età compresa tra i 13 e i 26 anni, tre sale prova con strumenti, una sala registrazione professionale, una sala multimediale e una sala ascolto musica. All'interno della struttura un auditorium ospita concerti, spettacoli, laboratori e seminari.
Per maggiori informazioni: www.sonoriaq4.it