Ad apertura di un anno che da un lato vive il centenario della nascita di Franco Basaglia e dall’altro la partenza del percorso di rigenerazione urbana di San Salvi nel rispetto di un ambiente (per ora) incontaminato, i Chille de la balanza lanciano la terza edizione del Festival SPACCIAMO CULTURE interdette. Lo fanno offrendo opportunità creative a giovani Artisti-Attori: tassello fondamentale per ri-creare una comunità consapevole e in stretta collaborazione con le Istituzioni locali. Tutto ciò premesso, non è quindi un caso che alla conferenza di presentazione del progetto partecipino Alessia Bettini, vice sindaca e assessora alla cultura e Andrea Giorgio, assessore all’ambiente del Comune di Firenze.
Dal 2022 i Chille hanno messo insieme due progetti-festival consolidatisi negli ultimi anni. Così da SPACCIAMO CULTURE e Storie interdette è nato SPACCIAMO CULTURE interdette, promosso dalla compagnia diretta da Claudio Ascoli in partenariato con Accademia Belle Arti Firenze e DiDA Unifi e in collaborazione con istituzioni, associazioni e persone impegnate in percorsi di rigenerazione urbana, di attenzione alla salute mentale e in senso più lato al benessere delle Persone: tra esse Mente in rete, che riunisce tutte le più importanti realtà pubbliche e private impegnate sul tema. SPACCIAMO CULTURE interdette è all’interno del progetto annuale dei Chille riconosciuto e finanziato da Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana e Fondazione CR Firenze.
Il bando – le cui candidature sono aperte da mercoledì 17 gennaio a lunedì 5 febbraio 2024 - si struttura in due sezioni, entrambe rivolte a giovani maggiorenni under 35. La sezione 1, ARTE VISIVA E ARCHITETTURA, prevede un bando per artisti/e di arti visive, architetti/e, designer, paesaggisti/e e pianificatori/trici chiamati/e a intervenire sul tema degli spazi pubblici da restituire alla città, mediante l’interazione tra corpo, spazio e opera d’arte. La sezione 2, TEATRO E DANZA, prevede un bando per attori/trici, danzatori/trici e drammaturghi/e, impegnati/e a interpretare o riscrivere storie interdette di ieri e di oggi.
L’obiettivo esplicito – concordato dai Chille con DiDA Unifi e Accademia Belle Arti Firenze – è di veder lavorare insieme artisti di diversi linguaggi che si uniranno in un unico grande evento collettivo. I prescelti, infatti, dopo un’attività di formazione laboratoriale con sopralluoghi/lezioni/incontri con docenti, artisti e comunità locale, saranno accompagnati alla realizzazione di installazioni, opere, performance da presentare nel Festival che si terrà a San Salvi nei giorni dell’anniversario della legge Basaglia, da sabato 11 a lunedì 13 maggio 2024. L’edizione di quest’anno sarà piacevolmente invasa dalle iniziative per il centenario della nascita di Franco Basaglia, lo psichiatra veneziano al cui nome è associato la legge 180/78 che sancì il definitivo superamento dei manicomi in Italia. Tra esse la collocazione, sul prato che costeggia la ferrovia, della Scultura Marco Cavallo del XXI secolo, creazione dell’Artista Edoardo Malagigi.
I Chille de la balanza sono presidio culturale permanente nell’ex manicomio di San Salvi dal 1998, quando l’ultimo direttore Carmelo Pellicanò volle collegare l’uscita dell’ultimo matto al contemporaneo ingresso della città nel manicomio fiorentino, chiedendo loro di essere protagonisti della restituzione di una memoria viva del luogo. L’area di San Salvi è attualmente parte di un sistema urbano che ospita anche beni culturali e architettonici di rilievo, nonché importanti luoghi d’arte (Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, centro di attività espressive La Tinaia). Tuttavia, negli ultimi anni è stata al centro dell’attenzione anche per fenomeni di spaccio: criticità connesse ad un utilizzo parziale del luogo, vissuto di giorno da dipendenti e utenti della Usl, ma abbandonato di notte…fatta salva la presenza dei Chille. Quella che fu “città negata”, in quanto sede del manicomio e poi periferia abbandonata dal punto di vista culturale più che territoriale, dicono i Chille “vuole e può oggi divenire sempre più una periferia al centro, ponendo come paradigma essenziale la Persona e le sue/nostre fragilità”.
Ne è prova l’approvazione da parte della Regione Toscana (Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-2027) di un progetto di Rigenerazione urbana del Complesso San Salvi - riqualificazione dei padiglioni 33-34-35-37 e dei loro spazi verdi di pertinenza, per finalità di housing, servizi e attività culturali. Per San Salvi sono stati stanziati 10 milioni, di cui 8 milioni a carico della Regione Toscana e 2 milioni da parte del Comune di Firenze. Non è un caso che l’affollato percorso partecipativo appena concluso abbia messo al primo posto proprio l’esigenza di incrementare le iniziative culturali presenti nell’area, richiedendo altresì la nascita di un Museo della memoria e di altri Musei, tra cui uno dedicato al patrimonio di testimonianze raccolte dai Chille de la balanza.
Ma ritorniamo a SPACCIAMO CULTURE interdette. Per partecipare, ogni studente/artista dovrà inviare la propria candidatura singolarmente (indicando eventuali collaborazioni) a bando.chille@gmail.com entro e non oltre il 5 febbraio 2024.
Alla sezione 1 (ARTE VISIVA E ARCHITETTURA) potranno partecipare 10 studenti/esse iscritti/e alla Scuola di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze (corsi magistrali, 4° o 5° anno, dottorato), 10 studenti/esse iscritti/e all’Accademia di Belle Arti di Firenze (corsi magistrali e Master) e 5 artisti/e o studenti/esse esterni/e al Dida e all’Accademia. Tutti sono invitati ad inventare e realizzare installazioni per San Salvi. Tra i 25 selezionati, e che parteciperanno al seminario tematico per il quale sono previsti crediti formativi, ne saranno scelti 10 che beneficeranno di un plafond di 700 euro per realizzare i loro progetti.
La sezione 2 (TEATRO E DANZA) è aperta a 4 attori/trici, performer, danzatori/trici e drammaturghi/e. È possibile candidarsi come artista singolo/a, o con un lavoro tra massimo due artisti/e. Ogni candidato può presentare una sola idea progettuale originale che non sia stata già proposta o presentata ad altri concorsi. Quale il tema lanciato dai Chille? I candidati della sezione 2 sono invitati a costruire e raccontare storie interdette a partire da storie o esperienze relative alle fragilità di oggi, al loro muoversi in questo tempo, nei manicomi invisibili mai scomparsi. Ed ancora a partire da memorie, epistolari, diari, ricordi, interviste di chi ha vissuto il manicomio da internato – psichiatra - infermiere, di chi ha potuto godere dell’applicazione della legge 180 e di chi invece non è mai uscito. Tra i testi resi disponibili quest’anno spiccano i profetici “monologhi” di Franca Ongaro Basaglia sulla necessaria e irrisolta - allora come adesso – parità reale tra uomini e donne. Per quanto riguarda la forma della narrazione finale, è garantita la massima libertà. La messa in scena può avere o non avere un testo: avrà una durata massima di 20’, deve prevedere in scena massimo 2 attori/trici ed essere – dal punto di vista scenico ed illuminotecnico - di facile realizzazione.
Durante il Festival dall’ 11 al 13 maggio una giuria mista di tecnici e pubblico assegnerà agli artisti della sezione Teatro e Danza un primo premio di 500 € ed un secondo di € 300.
Ancora una segnalazione: negli ultimi tre anni i Chille hanno poi sostenuto produzione e distribuzione dello spettacolo risultato vincitore della sezione “Storie differenti”.
Per ulteriori informazioni: telefono/whatsapp 335 6270739, mail info@chille.it, sito www.chille.it