Un passato prossimo ormai distante quarant’anni: la storia di Firenze degli anni Ottanta rappresenta uno snodo decisivo per capire l’evoluzione anche più recente della città. Ne sono convinti gli studiosi dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea che, con il patrocinio dei Dipartimenti Sagas e Forlilpsi dell’Università di Firenze e con il contributo della Direzione generale biblioteche e istituzioni culturali, hanno organizzato due seminari dal titolo Firenze anni ’80: storia, memoria, mitologie. Una rilettura. Il primo si terrà il 16 dicembre 2025 e il secondo il 16 gennaio 2026 (sempre ore 9-13), entrambi saranno ospitati dall’Università in via Laura 48 (terzo piano). L’iniziativa è stata seguita da un comitato scientifico di cui fanno parte Roberto Bianchi, Pietro Causarano, Sandro Fallani e Raffaele Palumbo.
Se in ambito culturale assistiamo a una vera e propria stagione di effervescenza creativa, sul fronte economico e sociale il decennio comincia con la battaglia della FIAT. Lo sguardo del primo seminario si apre su Una storia critica da Patti Smith a Roberto Baggio (Roberto Bianchi), poi si sofferma su Palazzo Vecchio, tra Bandiera rossa e Fiat Fondiaria (Sandro Fallani), prende quindi in esame Il lavoro di fronte alla trasformazione urbana (Pietro Causarano). Si prosegue con gli interventi di Pietro Giovannoni su Grandi protagonisti: la Chiesa fiorentina tra società e palazzi e infine di Giordano Lovascio e Lanfranco Rosso su Scuola e movimenti studenteschi. I lavori sono coordinati da Francesca Cavarocchi.
“L’occupazione dello stabilimento di Novoli a sostegno della vertenza di gruppo e dell’occupazione a Torino rappresenta una cesura a livello nazionale e il suo esito segna una sconfitta decisiva per il movimento sindacale, annunciando a Firenze un mutamento profondo della fisionomia urbana con la vicenda FIAT-Fondiaria e l’avvio massiccio della deindustrializzazione e della terziarizzazione che trasformano il lavoro”, sottolinea il professor Pietro Causarano
Il decennio ‘80, considerato del “riflusso”, vede però risalire alla ribalta movimenti studenteschi, nuovi, inattesi e che si pensavano ormai sommersi, accanto al femminismo, all’ambientalismo e al pacifismo. “Fanno la loro comparsa i primi centri sociali auto-gestiti con l’occupazione di impianti industriali dismessi - prosegue Causarano - Ma gli anni ’80 fiorentini sono anche quelli degli ultimi vagiti del terrorismo, con l’assassinio di Lando Conti e il processo a Prima Linea. È il decennio del “mostro”, tragica vicenda che condizionerà i comportamenti giovanili con la contemporanea scoperta dell’AIDS. Cambia anche il rapporto fra la città e la sua squadra, la Fiorentina, con gli scontri di piazza per la vendita di Baggio alla Juventus nel 1990, nel momento in cui il calcio comincia a cambiare pelle”.
Il decennio si chiude con la sciopero della fame organizzato nel 1990 dalla comunità senegalese che fa emergere la presenza del fenomeno migratorio e di una solidarietà che si viene costruendo nel tessuto associativo e nelle istituzioni sociali, a cominciare dalla Chiesa, in reazione ai primi segni di intolleranza razzista.
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