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mercoledì 25 dicembre 2024

''L’impresa si fa in classe”, 33 associazioni cooperative sono nate tra i banchi di scuola della Toscana

05-06-2017
1.328 studenti per 33 imprese cooperative simulate, nate sui banchi di 38 scuole toscane (dalle elementari alle superiori), che si sono presentate stamani al Teatro della Compagnia di Firenze davanti ad oltre 400 studenti. Le "associazioni cooperative scolastiche" fanno parte del progetto “Toscana 2020 – Il Rinascimento della cooperazione” promosso da Confcooperative Toscana e dalla Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo con l’intento di promuovere la cultura e l’educazione cooperativa attraverso una proposta didattica che aiuta l’apprendimento e migliora le relazioni in classe, ma al tempo stesso avvicina i giovani al mondo delle imprese, ai valori della democrazia economica, della solidarietà e del lavoro imprenditoriale in cooperativa. Gli studenti diventano protagonisti della loro simulazione d’impresa nella quale sperimentano a tutto tondo la gestione di una cooperativa (attività, gestione del bilancio, conto corrente, Cda). Sono aiutati nel loro percorso oltre che dagli insegnanti (69 i professori coinvolti nel 2017) e dai tutor di imprese cooperative, anche dai rappresentanti delle 12 banche di credito cooperativo sia per le attività di educazione al credito sia per la redazione dello statuto. Ma la realizzazione di una associazione cooperativa scolastica coinvolge anche il territorio, imprese e associazioni per rendere più concreto e utile il lavoro degli studenti.

Di cosa si sono occupati i ragazzi? A Siena ad esempio è stato portato avanti un laboratorio per la stampa 3D, a Lucca invece è stato aperto alla città un gabinetto di storia naturale. All’Isis Leonardo da Vinci di Firenze c’è un’associazione di fotografi, ad Arcidosso (Grosseto) gli studenti offrono servizi bibliotecari e museali. All’alberghiero Martini di Montecatini Terme l’associazione cooperativa scolastica serve a fare una produzione artigianale di dolci mentre il liceo delle scienze umane di Sesto Fiorentino fa laboratori per bimbi all’interno di una ludoteca. E ancora giornalini scolastici o orti, gruppi teatrali o produzione di oggetti sartoriali, organizzazione di tornei di calcio e pallavolo, sono altre delle attività messe in piedi nelle scuole. A maggio 2017, risultano costituite in Toscana, nell’ambito del progetto partito nel 2013, circa 97 associazioni cooperative scolastiche.

“Ci auguriamo che questa esperienza vi abbia aiutato ad affezionarvi al mondo cooperativo e a familiarizzare con strumenti della gestione – ha detto Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana rivolgendosi alla platea di ragazzi al Teatro della Compagnia - Un cantiere di apprendimento come lo sono le associazioni cooperative scolastiche è utile per imparare a mettere in pratica le materie tradizionali, dalla matematica alle lingue, ma anche a sviluppare competenze trasversali che vi serviranno nel futuro, avete imparato a parlare in pubblico, a far valere le vostre idee, avete imparato anche commettendo errori, correggendoli. A guidare e a essere guidati”. Ha concluso Fiaschi: “Le associazioni cooperative scolastiche insieme alle start up e ai progetti di servizio civile, sono tutti cantieri in cui vogliamo investire in favore dei giovani. Soprattutto perché crediamo che dal vostro talento e dalla vostra energia dipenda la possibilità di ripartenza di un Paese un po’ stanco”.

Ringrazia Confcooperative per il progetto delle associazioni cooperative scolastiche l’assessore regionale all’istruzione Cristina Grieco: “La scuola ha bisogno di relazionarsi con il territorio e questa iniziativa permette ai ragazzi anche di imparare il valore della cooperazione e della solidarietà e un metodo di lavoro basato sulla partecipazione, sull’ascolto e la condivisione che non possono che fare del bene al loro e al nostro futuro”.

Nella cooperazione facciamo rete, progettiamo insieme e cerchiamo di dare delle risposte ai territori – aggiunge Matteo Spanò, presidente della Federazione Toscana delle Bcc -  comprese quindi le scuole, con le quali abbiamo rapporti costanti. La cosa fondamentale è ascoltare le necessità, appassionarsi e provare a concretizzare le idee”.